[12] Stefanos Tsitsipas b. [8] Casper Ruud 6-1 6-4
Stefanos Tsitsipas mette in campo una prestazione quasi impeccabile per battere Casper Ruud 6-1 6-4 in un’ora e trentasei minuti, pareggiando il conto dei precedenti (ora 2 pari) ma soprattutto conquistando il suo terzo titolo “1000”, tutti al Rolex Monte-Carlo Masters. Tsitsipas si unisce così a Nadal, Borg, Muster e Nastase, l’esigua schiera di quelli che hanno vinto il torneo di Monte Carlo almeno tre volte (Rafa 11, Bjorn, Thomas e Ilie 3).
Preciso e letale con il dritto, Tsitsipas ha tenuto senza problemi di rovescio contro gli sventagli norvegesi, si è presentato a rete con intelligenza, magari dietro alla seconda battuta in situazioni di punteggio delicate, e ha salvato tutte le otto palle break concesse. Poche prime in campo (48%), ma ottima percentuale di conversione delle seconde (68%) per Stef che, dopo la sconfitta all’esordio a Miami, ha evidentemente sfruttato a dovere il tempo a disposizione per prepararsi al meglio sulla superficie dove vince di più.
Dal canto suo, Ruud ha fatto il match che si era proposto, colpendo una quantità industriale di dritti, fondamentale che però non ha girato a dovere, certamente non con la continuità necessaria di fronte a questo avversario. Con all’attivo 10 titoli “250” e diverse finali di lusso (tre Slam, ATP Finals, Miami), nella bacheca dell’ex n. 2 del mondo rimane ancora vuoto lo spazio per il primo trofeo pesante.
Primo set – Tsitsipas in palla, Ruud nel pallone
Mentre l’arbitro Damien Dumusois fa il suo discorsetto, senza la parte “se volete che controlli il segno fermate il punto in modo chiaro” visto che sabato Aurelie Tourte l’aveva detta ma non è servita, ne approfittiamo per ricordare che Casper e Stefanos sono i due tennisti con più vittorie sulla terra battuta dal 2020, rispettivamente 98-27 e 73-17. Al quarto posto di questa classifica, tra Alcaraz e Djokovic, c’è Ramos-Viñolas. Per dire che non è indispensabile essere un top player per far parte della top 5, ma è indubbio che il ritorno sul mattone tritato abbia parecchio giovato ai due contendenti della domenica monegasca.
Sicuramente a Tsitsipas, che non si vedeva a questi livelli da parecchio tempo, mentre Ruud, comunque autore di un più che dignitoso avvio di stagione sul duro, battendo in semifinale il n. 1 del mondo Novak Djokovic, ha messo a segno due prime volte al prezzo di una. Strano ma vero, tuttavia, non ci si aspettava la finale tra i due più vincenti sulla terra rossa. Lancio della moneta, Ruud sceglie di servire.
Entrambi amano girare attorno alla palla per colpire dall’angolo sinistro il dritto – più “terraiolo” quello norvegese, per tutte le stagioni quello greco – in modo da prendere l’iniziativa dello scambio. L’importante è dunque mantenere precisione e aggressività per evitare che l’avversario entri nell’angolo destro e indispensabile sarà l’efficacia del rovescio lungolinea. È proprio quest’ultimo colpo che propizia lo 0-40 in risposta per Tsitsipas, il quale trasforma la terza occasione approfittando di un inside-in troppo morbido e sale 2-1.
Stef cerca di inguaiarsi fallendo un dritto e uno smash facili, ognuno dei quali vale una palla dell’immediato rientro, ma Ruud non risponde – grave l’errore in rete sulla seconda di servizio. Piccole sbavature a parte, è il venticinquenne di Atene a fare qualcosa in più e soprattutto a farla bene, dimostrando grande lucidità e di sentire bene la palla. Viceversa, il suo coetaneo di Oslo non sembra affatto centrato, fallisce un dritto comodo dopo un bel bimane in parallelo e ne affossa un altro da posizione favorevole mandando Tsitsipas a servire sul 4-1.
Casper estrae un altro rovescio di quelli esibiti sabato contro Djokovic e approfitta di una volée greca mal smorzata per creare tuttavia solo qualche vago grattacapo in risposta. Un Ruud davvero a sprazzi (anche meno), con il dritto che o non morde o è forzatissimo, cede il parziale 6-1 con un doppio fallo dopo 36 minuti.
Dieci vincenti a testa, sei gratuiti per Tsitsipas, il doppio per l’altro che si aggiudica tutti gli scambi oltre gli otto colpi – però ce n’è stato uno solo. Da notare il dato dei colpi a rimbalzo: 32 dritti e 7 rovesci colpiti da Ruud, bilancio di 18-27 per Stefanos.
Secondo set – Occasioni per un Ruud in ripresa, ma Tsitsipas rimane superiore
Casper chiede qualcosa in più al rovescio lungolinea, due volte Stef rimedia lo svantaggio da sinistra con il serve&volley sulla seconda, mentre alla palla break pensa suo malgrado Ruud fallendo il dritto in palleggio. Sugli spalti, Andrea Gaudenzi scherza con il presidente della federtennis francese Gilles Moretton mentre i due in campo giungono al 2 pari. Tsitsipas gira l’inerzia degli scambi e allo scandinavo tocca salvare il vantaggio eterno con un servizo&mezza-volata tutt’altro che banale.
C’è del tennis godibile e il punteggio in equilibrio aggiunge interesse. Interesse che lo stesso greco prova ad aumentare, incartandosi in un game che pareva chiuso nel quale si insinua un Ruud in crescita, il quale tuttavia non riesce a capitalizzare nessuno dei tre vantaggi esterni.
Servendo sul 4-5, Casper esordisce con un dritto steccato lungo al quale fa seguire un unforced di rovescio, ma ritrova immediatamente l’attenzione per recuperare lo 0-30 chiudendo a rete. Non basta, perché un altro errore bimane manda Stefanos a match point: scambio in apnea con un live vantaggio di Ruud ribaltato dall’inside-in di Tsitsipas che va prendersi il trofeo con il vincente di dritto numero 19.
Dal numero 12 del ranking, lunedì Stefanos balzerà al numero 7, mentre Casper guadagnerà due posizioni prendendosi la sesta piazza.