Casper Ruud è indiscutibilmente fra i primissimi giocatori del mondo su terra battuta. In queste settimane, si contende il titolo di migliore – in attesa di Novak Djokovic, Jannik Sinner e (chissà?) Rafa Nadal- con Stefanos Tsitsipas, già suo avversario in finale a Montecarlo, la settimana scorsa. Ora, i due si ritroveranno: “Dovrò semplicemente giocare meglio. Lui conosce bene questo campo, ci ha già giocato in finale.”
Un campo che si chiama Pista Rafa Nadal: la prospettiva di ottenere il primo titolo importante della carriera – un paradosso, per un tennista che è stato ad una partita dal numero uno del mondo e può contare dieci vittorie nel suo palmares, oltre che tre finali slam, due finali 1000 e una finale 500 – non può che essere elettrizzante. Il norvegese sarebbe “sicuramente molto contento di farcela, ma non voglio pensarci troppo. La settimana scorsa, contro Tsitsipas, ho fatto l’errore di pensare troppo alla posta in gioco. Qui non voglio che succeda. Anche se è una finale, proverò a godermi la partita.”
Facile a dirsi. In ogni caso, Ruud è parso in crescita negli ultimi giorni, come da sua stessa ammissione: “Credo di aver giocato il miglior match del mio torneo. È stato molto importante riuscirci, perché Tomas (Etcheverry, ndr) è un grande giocatore, migliorato molto negli ultimi anni. Sono contento di essere riuscito ad alzare il mio livello. Vincere il primo set, nello specifico, è stato cruciale.” Casper, in effetti, ha dovuto annullare un set point che avrebbe forse cambiato le sorti della partita. Dopodiché, è riuscito a chiudere il match agevolmente, “a differenza di ieri. (al match con Arnaldi, ndr). Sembra paradossale, ma il match più combattuto è stato anche quello in cui ho giocato meglio: ci sono stati molti scambi, e in questo modo sono riuscito a costruire il punto.”
Basta fare due conti per capire come questa prima parte di 2024 abbia già vendicato un 2023 un po’ annacquato: in pochi mesi, Casper ha già raggiunto tre finali (ad Acapulco, a Los Cabos, a Montecarlo, tutte perse) e domani ne giocherà una quarta. Forse è anche merito di “quelle due settimane extra di off-season prima dell’inizio della stagione. Non rimpiango di aver disputato il tour di esibizione in Sudamerica nel 2023 – è una cosa che ricorderò tutta la vita -, ma sicuramente ha in parte compromesso la mia preparazione per l’Australia. Quest’anno, invece, ho avuto un’ottima preseason, e al momento mi sento molto bene dal punto di vista fisico.”
Quello che manca a Ruud è la vittoria: la vittoria dei titoli importanti. Domani avrà un’altra occasione. L’uomo che più di tutti potrebbe consigliarlo in questo momento è senza dubbio Rafa Nadal, col quale peraltro pare che il norvegese sia in ottimi rapporti. “Gli ho parlato durante il torneo – ha detto -. Credo che sia stato un buon test per lui, tornare qui sulla terra dopo mesi di stop. Sta facendo di tutto per tornare al meglio: il suo obiettivo è quello di arrivare al Roland Garros potendo dare il massimo.”