ATP Madrid: Sinner fuga tutti i dubbi. Battuto Khachanov in rimonta: "Mi sento meglio di ieri"

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ATP Madrid: Sinner fuga tutti i dubbi. Battuto Khachanov in rimonta: “Mi sento meglio di ieri”

Sinner soffre nel primo set ma esce alla distanza. Per la quarta volta quest’anno in quarti 1000, solo cinque come lui negli ultimi 13 anni

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Jannik Sinner - Madrid 2024 (foto Florin Baltatoiu)
Jannik Sinner - Madrid 2024 (foto Florin Baltatoiu)
 

Da Madrid, il nostro inviato

[4] J. Sinner b. [16] K. Khachanov 5-7 6-3 6-3

Non ricorderemo sicuramente questo giorno al Mutua Madrilena Open come quello della miglior prestazione di Jannik Sinner…ma di una giornata di grinta e voglia, con la nona vittoria su terra rossa dopo aver perso il primo, quinta in un 1000 di questo tipo. Una vittoria di cuore contro un ottimo Karen Khachanov, che ha fallito la sua quinta vittoria contro un top 5 e la conferma dei quarti a Madrid dopo il 2023. Jannik trova invece per la quarta volta su altrettanti eventi nel 2024 un quarto di finale 1000, divenendo il primo italiano a questo punto del torneo spagnolo da Matteo Berrettini nel 2021 (che si arrese poi in finale). Diviene il sesto giocatore negli ultimi 13 anni, dopo Djokovic, Federer, Nadal, Berdych e Raonic (l’ultimo a riuscirci, nel 2016) a raggiungere almeno gli ultimi 8 in tutti i primi 4 1000 dell’anno. Un ennesimo primato da campione che ben si accoppia al dodicesimo quarto in assoluto a questo livello, dove affronterà Felix Auger-Aliassime o Casper Ruud.

Di seguito le sue dichiarazioni a caldo: “Una partita molto difficile, ci conosciamo bene, il pubblico è stato fantastico. Sono molto felice di aver vinto. mi sento meglio di ieri, non come vorrei, ma sto provando a dare il meglio. Ieri è stato molto deludente per me“.

Primo set: Sinner a tratti irriconoscibile, più Khachanov in risposta

Nonostante le prime palle break, tre consecutive, siano a favore di Khachanov, è il servizio l’arma principale cui si aggrappa sin dall’inizio Sinner, anche per tenere a debita distanza il russo. Ancora, come all’inizio dell’incontro di terzo turno, c’è qualche dritto di troppo sbagliato dall’altoatesino, che dà troppa libertà di spinta al russo, che finché non subisce un gioco di variazioni ma è limitato a dover ribattere a un palleggio da fondo, seppur intenso, può tranquillamente fare partita pari. Ciò che balza all’occhio è uno Jannik diverso dal solito, anche un po’ più duro negli atteggiamenti (chissà, memore di Montecarlo) e che si carica a voce alta con qualche “come on”. Però purtroppo per lui non basta questo, soprattutto se in risposta non si riesce mai ad essere incisivi. O meglio, lui non riesce, mentre Khachanov ne approfitta rimandando sempre palle pesanti e piazza il break nell’undicesimo game, da 30-0, sfruttando un inspiegabile drop sulla palla break. E che porta subito Sinner a girarsi quasi sconsolato verso l’angolo, agitando anche la gamba destra quasi per sgranchirla al cambio campo. Non tardano allora ad arrivare le conseguenze, con il russo che chiude il primo set.

Secondo set: arriva il vero Jannik, minimo sforzo e si va al terzo

L’inizio del secondo parziale sorride a Sinner, che sembra riaccendersi e ritrovare d’improvviso smalto e dinamismo. Il dritto torna a schioccare secco e a scavare buchi sul campo dell’Arantxa Sanchez, in gran parte schierato con i colori azzurri. Arriva così il primo break della partita per il n.2 al mondo, finalmente convinto in risposta e decisamente più rilassato. C’è spazio anche per uno dei soliti (ma non per questo scontati) gesti di sportività dell’azzurro, che evita un challenge a Khachanov riconoscendogli direttamente il punto. Frattanto il parziale corre spedito sui binari della tds n.1, più solido al servizio e di nuovo a ritmi troppo alti nello scambio, che permettono di prendere una certa agilità impedendo al russo di trovare il tempo adeguato alle proprie sbracciate. E su questa falsariga, con estrema compostezza tipica dei giocatori di un certo livello, Sinner porta la partita al terzo. E dopo il finale in climax discendente del primo set non era scontata una reazione del genere dell’altoatesino, che ha addirittura forzato il set decisivo tenendo a bada il n.17 al mondo senza eccessivi sforzi.

Terzo set: Sinner alza il tono, il dritto canta. Arriva un altro quarto

Khachanov parte fortissimo nel parziale decisivo, dando tanto con il dritto (che oggi sta portando più dividendi del rovescio) per procurarsi subito una palla break. Ancora però Sinner gioca la carta battuta, che come d’abitudine funziona meglio nei momenti caldi, e la annulla con un ace. Un gesto che quasi sembra rinvigorire l’azzurro, che cavalca l’onda lunga dell’aver tenuto in piedi l’incontro da quel punto di vista e piazza un fondamentale break nel quinto gioco, caricando bene la risposta e cercando di tenere le redini dal lato destro, dove dimostra la propria superiorità. Alla lunga inizia ad arrivare anche un po’ di nervosismo per Khachanov, che pur giocando un buonissimo tennis, con rischi e senza troppi errori, è sommerso dal gioco dell’avversario. Che, con un colpo che neanche è tanto nelle sue corde (per ora) porta a casa l’incontro: palla corta e passante fulmineo di dritto. A quanto pare non c’era davvero niente di cui preoccuparsi per l’anca.

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