Da Roma, il nostro inviato
[3] A. Zverev b. [29] A. Tabilo 1-6 7-6(4) 6-2
Sembrava tutto pronto per la “rivolta degli schiavi“, ma l’Imperatore Alessandro è rientrato giusto in tempo per mettere la parola fine alla favola di Alejandro Tabilo. Il primo finalista degli Internazionali d’Italia dunque, a 6 anni dall’ultima volta, sarà Alexander Zverev. Dopo essere anche stato a un passo dal trovarsi sotto di set e break il tedesco l’ha vinta d’esperienza e abitudine così da raggiungere la sua undicesima finale 1000 in carriera, alla pari al settimo posto con Boris Becker. Lui però domenica avrà l’occasione di vincere il suo sesto titolo a questo livello, il primo da Cincinnati 2021. Intanto si può godere lo status di essere il decimo giocatore nell’Era Open capace di raggiungere almeno tre finali a Roma, dietro solo a Nadal, Djokovic e Federer. Sono avvisati Jarry e Paul, che domenica potrebbero ritrovarsi a fare da vittime sacrificali per Sasha, che vincendo tornerebbe al n.4 al mondo.
Primo set: che Tabilo! AAA cercasi Zverev
Inizio, anche se ormai è sempre più un’abitudine, pazzesco di Tabilo. Spinta costante con il dritto, che soprattutto in lungolinea mette in difficoltà Zverev, spesso seguendo con palle corte molto ben riuscite. Specie perché dall’altra parte c’è uno Zverev davvero deludente, corto nei colpi e a tratti quasi incapace di trovare il campo, succube del cileno. Non a caso in meno di mezz’ora il n.32 del mondo si trova avanti di due break, arrivati con una buona mano da parte dell’avversario. Anche se a fare realmente la differenza è il quinto game, in cui Alejandro mette in campo il meglio del suo servizio, sbattendo fuori dal campo Sasha e chiudendo agevolmente dopo la battuta, per annullare due pericolose chance di contro-break. E prosegue la rottura prolungata del tedesco, unita alla quasi perfezione del cileno, che ancora tra smorzate e randellate di dritto impedisce di far trovare ritmo e di conseguenza di far male al n.5 ATP, sommerso in 7 game.
Secondo set: Sasha danza sul filo, ma il tie-break premia l’esperienza
Il dritto di Tabilo continua ad essere il fattore della partita, mentre si prosegue nel cercare il vero Zverev, che spesso si gira verso il suo angolo allargando le braccia, quasi a dire: “Ma veramente può giocare così tutta la partita?“. Sembrerebbe proprio di sì, tanto che arriva ad avere una palla break che sa tanto di partita finita. Ma Sasha è un top 5, uno abituato a certi livelli. e così la annulla con la mano del servizio e andando avanti, rimanendo in scia. Deve però cercare di insistere con il rovescio per acquisire profondità e impedire al cileno di prendere sempre in mano lo scambio e comandare le operazioni. Si arriva, alla fine, senza ulteriori scossoni o occasioni, al tie-break. E nonostante parta leggermente in ritardo alla fine è il tedesco a venirne fuori. Certo, Tabilo concede qualcosa sbagliando un paio di rovesci gravi, ma il merito è di Sasha che ritrova un dritto molto profondo. E così dirige gli scambi prendendo anche slancio per andare avanti con più fiducia gestendo le variazioni dell’altro e infine forzare il terzo set chiamando anche il pubblico.
Terzo set: Tabilo si spegne, Zverev sale. Sarà lui il primo finalista
Come da copione il cileno sembra accusare la pressione e la stanchezza nel terzo, e si scioglie come neve al sole. Nel terzo game arriva il primo break della partita di Zverev, ma decisamente pesante. Un doppio fallo vi appone il sigillo, ma per arrivare all’occasione ci aveva messo una bella mano Tabilo, molto meno preciso e incisivo da fondo rispetto ai primi due set. Riuscirà così ad ottenere anche il doppio break, salendo troppo di ritmo nello scambio e impedendo di fatto al cileno di entrare veramente nel palleggio, con neanche le palle corte capaci di scalfire la corazza del giocatore ad oggi nettamente favorito per alzare il trofeo domenica. Chiuderà con un servizio impressionante, uno dei tanti di un terzo set giocato ad una velocità eccessiva per il buon cileno. Tutto iniziò qui, 7 anni fa. Tutto potrebbe ripartire qui, dopo i problemi. Un cerchio perfetto.