Francesco Passaro continua a stupire, a dipingere, a meravigliare ognuno dei nostri occhi e, a noi, va benissimo di cosi. Il perugino, dopo l’insperata settimana al Foro Italico, è arrivato a Torino pensato stanco da molti. Invece gioca due partite in un giorno (di cui una, contro Nakashima, da oltre due ore e mezza), batte Lorenzo Sonego in semifinale e approda all’ultimo atto del Piemonte Open Intesa Sanpaolo. L’ultimo ostacolo verso il suo primo titolo Challenger sarà Lorenzo Musetti. Ormai inutile fare pronostici, trarre conclusioni. Bisogna vivere, osservare, ammirare.
Di seguito le parole di Passaro dopo la semifinale vinta con Sonego.
Giovanni Pellazzo, Ubitennis: è un momento magico per te, stai vivendo due settimane incredibili. Ti aspettavi di essere a questo punto due settimane fa?
Francesco Passaro: “No, non mi sarei aspettato queste due settimane, ma lavoro per viverle. Queste settimane sono il motivo per cui lavoro, faccio sacrifici e mi dedico al 100% a questo sport. Quindi sono grato, son contento: ringrazio tutto il mio team, la mia famiglia, i miei amici che, come ho sempre detto, mi aiutano nel quotidiano. Quando due settimane fa non ero contentissimo della sconfitta a Cagliari prima di andare al Foro, loro mi hanno aiutato. Sono contento di essere in finale in un torneo così importante e di star esprimendo il mio miglior tennis”.
D: Dopo tutte queste vittorie, provi solo soddisfazione, o stai già pensando al futuro, a come migliorare e a come tornare al tuo best ranking?
Francesco Passaro: “Sicuramente molta soddisfazione e felicità. Sulla semifinale con Sonego ci sono poche parole: pensavo di poter vincere, ma non così nettamente dopo una partita faticosa al mattina. Mi sentivo veramente in palla, sono riuscito a gestire bene le due ore di pausa fra una partita e l’altra, avevo le giuste energie. Sono molto contento. Sicuramente so anche di dover migliorare molto: devo continuare a lavorare, come sto facendo, con tutto il mio team. Oggi il servizio mi ha dato una grandissima mano: devo continuare a insistere, rafforzare i miei punti di forza, perché per giocare a livello più alto serve saper fare tutto al meglio. C’è sempre da migliorare qualcosa, sicuramente non mi voglio fermare qua: mi sono reso conto che sono competitivo a questo livello e l’ho fatto per due settimane di fila. Devo continuare così per risalire in classifica e entrare stabilmente nei top 100”.
D: L’obiettivo è quello?
Francesco Passaro: “Sì, il sogno di tutti è entrare in top 100 e cercare di rimanerci. L’altro mio grande obiettivo è superare l’altro storico perugino, Cancellotti, che è stato numero 21. Il sogno è superarlo e diventare il perugino più forte della storia. Lo saluto! Mi scrive sempre e mi sostiene”.
D: Zverev chiedeva cosa mangiaste voi giovani italiani…Tu cosa hai mangiato prima della partita?
Francesco Passaro: “Ah io pasta al pomodoro e pollo!”
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Tu dai un’occhiata alla classifica o non ti interessa?
Francesco Passaro: “L’ho guardata fin troppo l’anno in cui mi sono avvicinato alla top 100, quindi ora cerco di metterla da parte e di giocare partita per partita. Penso molto più ad allenarmi bene, a fare tutte le cose bene. Devo sempre farmi trovare pronto, il livello è sottile e non è mai una partita facile. Devo cercare di migliorare le cose e dare continuità all’atteggiamento e al modo con cui sto in campo, che secondo me è fondamentale ed è ciò che ha fatto la differenza in queste sue settimane”.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Sembra un po’ di rivivere il Sanremo di due anni fa: semifinale con un beniamino di casa, allora Mager e oggi Sonego. Che cosa ricordi di quel torneo, che è stata forse una svolta decisiva della tua carriera?
Francesco Passaro: “Sì, è stata la mia rampa di lancio verso quello che è stato il mio miglior anno, fino ad ora. Ne avevo parlato oggi con un mio amico, delle coincidenza con Sanremo, non so se è un caso. Adesso cerchiamo di cambiare il finale. Quello è stato un torneo che mi ha dato tanta consapevolezza, arrivando alla mia prima finale ATP partendo dalle qualificazioni. Mi ha aiutato molto, quindi spero che questo sia un punto di partenza per cercare di crescere ancora di più, sia tennisticamente che umanamente”.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Che cosa ti aspetti dalla finale di questo torneo, sicuramente contro un altro italiano?
Francesco Passaro: “Sicuramente non sarà una partita facile. Siamo tutti bravi ragazzi, stiamo giocando tutti bene: spero solo che ci sarà tanta gente a vederci e sostenerci, è sempre bello giocare davanti a un grande pubblico. Io farò del mio meglio per vincere, ma sarà il campo a decidere. Spero solo di avere un buon atteggiamento e di fare la mia partita. Con Lorenzo vorrei prendermi la rivincita dopo Forlì, ma non mi cambia molto, stanno giocando tutti e due bene, dovrò lottare e soffrire“.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Come è stato giocare in doppio con Arnaldi a Roma? Contro una coppia fortissima poi.
Francesco Passaro: “Bello, breve, ma intenso. Era da tanto che non giocavamo in doppio insieme, visto anche il suo ultimo percorso. Per me è stato un piacere immenso, gliel’ho chiesto con largo anticipo sperando non si organizzasse con qualcun altro. Purtroppo Bopanna e Ebden erano più forti, io ero anche un po’ più stanco dalla partita precedente in singolare. Spero che ci rifaremo presto”.