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Nel 2022, all’età di 32 anni, Alizé Cornet si presentava ancora al Foro Italico come la migliore tennista del suo paese. Ma la racchetta non era più l’unico strumento di lavoro a renderla felice, soddisfatta. Ormai era nata una competizione dentro di sé: in una mano la racchetta, nell’altra, la penna.
Proprio quell’anno, usciva in libreria il suo primo romanzo: La Valse des Jours, pubblicato per l’editore Flammarion. “Siamo negli anni ’60-’70. Racconto la storia delle donne della mia vita: mia nonna, mia zia e mia madre. Non erano anni facili in cui vivere, l’emancipazione femminile è stata una battaglia tosta e hanno fatto dei grandi sacrifici per andare avanti” ha spiegato Cornet in un’intervista rilasciata al giornale “L’Humanité”.
Inizialmente, la pubblicazione del romanzo mette in crisi il solido rapporto costruito tra Cornet e il tennis, il suo grande amore. Una passione nata nel 2005, quando proprio a Parigi, Cornet faceva il debutto nel tabellone principale di un torneo all’età di 15 anni. La tennista romanziera in carriera ha vinto 6 tornei WTA e una FED Cup con la nazionale. È stata numero 11 del mondo nel 2009, ha raggiunto i quarti di finale all’Australian Open e detiene il record per il maggior numero di tornei consecutivi del Grande Slam giocati: 69. L’ultimo, l’ha giocato questa mattina, sul Philippe Chatrier di Parigi, contro la testa di serie numero 7, Zheng Qinwen. La giocatrice cinese ha vinto 6-2 6-1 e come aveva annunciato, Alizé Cornet, ha lasciato definitivamente il tennis (in lacrime).
Negli ultimi anni in giro per i tornei, Alizé scriveva e giocava, oppure giocava e scriveva. Non si sa bene in quale ordine. Quel che è certo è come, alla fine, la scrittura non abbia peggiorato il rapporto tra Cornet e il tennis. Nel 2022, proprio quando iniziava a sentirsi più una scrittrice che una giocatrice di tennis, sono arrivati i migliori risultati della sua carriera. All’Australian Open, Alizé ha superato al secondo turno la numero 3 del mondo, Garbine Muguruza, in due set. E agli ottavi di finale, è riuscita ancora nell’impresa di battere la ex numero 1 WTA, Simona Halep, per qualificarsi al suo primo quarto di finale slam, dove solamente la finalista del torneo, Danielle Collins, è stata in grado di interrompere un inizio di stagione indimenticabile.
Sull’erba di Wimbledon, qualche mese più tardi, Cornet è stata anche l’unica in grado di mettere fine alla serie di 37 vittorie consecutive della spaventosa Iga Swiatek. Per la prima volta dal 2014, Cornet è riuscita a battere di nuovo la numero 1 del mondo e al meglio della sua forma.
Una passione non ha mai escluso l’altra e come ha detto a L’Humanité, il tennis le mancherà: “Sarà sempre uno sport che amerò tanto, anche dopo tutti questi anni. La bambina che è in me ne avrà sempre bisogno. Quello che più mi mancherà è quella dipendenza da vittoria, quello che provi quando vinci una partita”.
Ma dopo aver giocato il suo ventesimo Roland Garros della carriera, con la posizione numero 107 in classifica, Cornet ha detto basta. È tempo di tornare a scrivere e poi chissà. Da piccola sognava di diventare una tennista, una scrittrice e una scienziata. Potrebbe esserci ancora tempo per realizzare anche il terzo sogno.
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— Roland-Garros (@rolandgarros) May 28, 2024
Di seguito le dichiarazioni della sua ultima conferenza stampa al Roland Garros.
Cornet: “Vorrei cominciare rivolgendomi a tutti voi giornalisti, presenti e non, che mi avete accompagnata in questo lungo cammino. Ho sempre avuto l’impressione che lavorassimo insieme, mi avete aiutata a far passare i messaggi nella maniera migliore. Percepivo spesso della gentilezza da parte vostra, anche se so che molti giocatori non amano le conferenze stampa, per me è stata una bellissima avventura anche fuori dal campo. Certo dopo le sconfitte non è stato sempre piacevole, ma sapevo che davanti a me avevo delle persone con cui poter parlare e l’ho sempre fatto volentieri. Spero che sia stato piacevole anche per voi“.
D: Per quel che posso dire, è stato un piacere intervistare una persona così genuina come te. Se potessi tornare indietro da quella ragazzina di 15 anni che eri quando hai iniziato, cosa le vorresti dire?
Cornet: “Resta quella che sei e sii te stessa. Non cercare di essere perfetta, perché non lo sarai mai e sprecherai solo tante energie inutilmente. Sii genuina, leale, vera e le persone ti accetteranno per quello che sei“.
D: Come sono state le ultime 24 ore? A che cosa hai pensato?
Cornet: “Devo dire che ero in pace. La parte più difficile è stata pensare come una giocatrice competitiva, quindi pensare di poter vincere mentre mi passavano per la mente tutti i messaggi di addio. E’ stata dura concentrarmi sul match, capire come battere Zheng che è una giocatrice molto forte e che come sempre, ha giocato benissimo. Però avevamo preparato questo scenario e avevo dormito bene la notte prima. Devo ammettere che ho sognato Rafa tutta la notte (ride). Nel sogno, Rafa mi proponeva di giocare insieme a Strasburgo e dopo saremmo stati con la sua famiglia e avremmo festeggiato. Comunque, adesso che è finita posso dire che in campo ho cercato di fare del mio meglio anche oggi“.
D: E adesso che cosa ti aspetta?
Cornet: “Prima credo di dovermi prendere un attimo per realizzare tutto quello che è successo da quando avevo 14/15 anni ad oggi. Fare un po’ il punto della situazione. Poi guarderò avanti, verso nuovi orizzonti. Sono una scrittrice, è vero. Però adesso devo imparare a fare altre cose senza il tennis di mezzo. Devo capire come programmare le mie giornate, come pianificare il tempo a disposizione. Sono certa che troverò la motivazione giusta per delle cose nuove e per crescere in nuovi settori“.
D: Come sono stati gli ultimi mesi?
Cornet: “I primi mesi dell’anno sono stati molto duri, direi orribili. Ho perso direi i primi 8 match consecutivi, non riuscivo a trovare il mio ritmo, la confidenza giusta con il mio gioco. La cosa divertente e, incredibile, è che appena ho annunciato che mi sarei ritirata, ho iniziato a giocare bene di nuovo. Ho vinto tre partite a Saint Malo e due a Parigi (al WTA 125 ndr). Ero felice perché non volevo chiudere con quel tennis orribile che stavo giocando. E poi a livello emotivo, è stata una montagna russa. C’erano giorni in cui ero felice, altri in cui ho dovuto affrontare momenti complicati: ero spaventata e confusa. Ma alla fine, sono felice di sentirmi bene oggi“.
D: Perché credi che sia così difficile chiudere per voi giocatori?
Cornet: “E tu perché? Hai la risposta (ride)? Perché è difficile, è così. Sono stati venti anni della mia vita, venti, dove ho dedicato tutta me stessa al tennis. Dico davvero, tutta me stessa. Dai miei 15 anni ho dedicato ogni parte della mia vita al tennis. Lavoro, impegno, sacrifici. Tutto è stato rivolto al tennis. Quindi quando giri pagina è come se ci fosse il vuoto. Credo che sia proprio questa la parte più difficile: c’è un grande vuoto e bisogno trovare il modo di riempirlo. Sono fortunata perché ho un team di persone meravigliose e so che mi aiuteranno a farlo“.