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Lorenzo Musetti ha superato il primo ostacolo, Daniel Elahi Galan, in tre set. Sul velluto anche se il match rischiava di complicarsi nel terzo quando Galan è rientrato dallo 0-3. “C’è stata una palla del 4-0, il rovescio mi è rimasto sul nastro, ma lui ha servito e si è difeso bene. Poi io sono andato leggermente di fretta e lui è stato bravo a sfruttare quell’occasione. Tra la fine del secondo e l’inizio del terzo è dove ho giocato meglio. L’atteggiamento mi ha permesso di riprendere la calma tattica e di fare le giuste giocate nei momenti importanti, poi quei due punti pesanti alla fine con cui ho potuto chiudere il set e il match.”
Secondo Sonego i campi sono più veloci rispetto all’anno scorso. E se il prossimo avversario fosse Monfils (sarà lui, ma non aveva ancora vinto) andrebbe sullo Chatrier, le cui dimensioni sono parecchio diverse rispetto ai campi esterni. . “Sì, abbastanza veloci, specialmente con le palle nuove, è sempre stato così il Roland Garros. Ho avuto la fortuna di giocare diverse volte sullo Chatrier. A parte con Alcaraz l’anno scorso, sia con Nole sia con Tsitsipas ho forse giocato il mio miglior tennis per un certo tempo. A me piacciono i campi con tanto out, c’è più spazio per difendermi e contrattaccare, che è nel mio repertorio. Ma è andata bene anche oggi in un campo più stretto. Devo però concentrarmi su quello che devo fare, non sulle dimensioni del campo.”
Secondo Ubaldo Scanagatta, le altre volte sul Centrale era lo sfavorito e quindi aveva pubblico a favore, con un francese sarebbe diverso. Potrebbe dare più carica oppure…? “Dipende da dove tu porti il pubblico. Se fai cose che ti portano il pubblico a sfavore, ti può influenzare, ma se uno è rispettoso… Poi capisco che siamo in Francia, come a Roma si fa il tifo per gli italiani ed è importante, l’importante è non sfociare nella maleducazione com’è purtroppo successo a Roma. A me fondamentalmente non cambia tanto, quindi se affronterò Monfils sarò pronto a ricevere quello che sarà [ride].”
C’erano Alcaraz, Djokovic, Swiatek a vedere Nadal, un tennista che è andato oltre il rettangolo di gioco. “Certamente. Ho visto un set e mezzo, poi sono andato a scaldarmi. Non è il Rafa di qualche anno fa, ma sicuramente ha buttato il cuore oltre l’ostacolo, è un suo marchio di fabbrica, per quello tutto lo Chatrier cantava il suo nome e forse verrà ricordato come il più grande lottatore di questo sport. Per me è un onore averlo visto da vicino. Non ho mai avuto il piacere di incontrarlo in una partita, magari in questa stagione che ancora non si sa se sia la sua ultima – gli auguro di no. Sicuramente non ha trovato un avversario comodo al primo turno. Credo neanche Zverev fosse contento di incontrare Rafa, ma sta avendo un periodo di forma ottimo, quindi credo che abbia meritato la vittoria.”