Dopo la stretta sulla vendita agli alcolici all’interno del Roland Garros e sui comportamenti inaccettabili da parte degli spettatori più indisciplinati, la direttrice del torneo Amelie Mauresmo è tornata a parlare di uno degli aspetti che, anno dopo anno, viene tirato in ballo con grande frequenza nel corso del torneo parigino: quello della scarsa presenza di pubblico sul Philippe Chatrier e sul Suzanne Lenglen, in particolare nei box a bordocampo dello stadio principale del Roland Garros.
Nelle scorse giornate le immagini televisive hanno mostrato ampi spazi vuoti in quelli che alla biglietteria online del torneo vengono indicati come settori “sold out”, ovvero completamente esauriti. In realtà buona parte dei biglietti più pregiati vengono concessi agli sponsor come parte dei loro costosissimi contratti di partnership, ma non sempre vengono utilizzati dagli ospiti delle aziende che li devono distribuire, soprattutto in occasione di incontri che non vedono impegnate le vedette della racchetta.
Mauresmo ha parlato dell’argomento nel corso di uno dei suoi incontri informali con la stampa accreditata al torneo, e ha espresso il suo disappunto per quello che continua ad accadere: “Sono la prima a voler vedere gli spalti pieni, e sono la prima ad averne abbastanza di vedere posti vuoti. Stiamo facendo il possibile per aumentare l’accesso a tutti i campi. Solo che alcuni spettatori se ne vanno presto, altri non vengono. Il problema è sempre lo stesso, palchi o non palchi. Nella giornata di mercoledì [nella quale la pioggia non ha permesso la conclusione di alcun incontro sui campi laterali n.d.r.] abbiamo aperto le tribune del Chatrier e del Lenglen a tutti gli spettatori a partire dalle ore 17.20. Ma oltre a quello non possiamo fare molto altro: non possiamo certo andare a prendere per mano gli spettatori e accompagnarli sugli spalti…”
La decisone di aprire le porte dei campi principali (dotati di tetto e quindi non disturbati dal maltempo) è dunque arrivata dopo la decisione di cancellare l’intero programma della giornata sugli altri campi, rendendo eleggibili gli spettatori per un rimborso totale. Un gesto certamente signorile, ma certamente insufficiente a riempire stadi di quelle dimensioni in una giornata nella quale probabilmente parecchi spettatori avevano già gettato la spugna e abbandonato l’impianto.