[PR] M. Berrettini b. [Q] J. Duckworth 6-4 7-5
I prati tedeschi continuano a dare nuova linfa a Matteo Berrettini. Dopo aver regolato Safiullin e Shapovalov, il tennista italiano approda in semifinale al Boss Open. Il pass per il penultimo atto arriva sconfiggendo in due set il qualificato australiano James Duckworth 6-4 7-5. Prestazione quasi perfetto al servizio per il romano, attuale numero 95 del ranking ATP, che lascia le briciole all’australiano, numero 101 ATP.
Per Berrettini è la settima vittoria in sette quarti di finale giocati sull’erba, con ben quattro titoli degli otto presenti nel suo palmares conquistati sui prati. Due dei quali proprio in quel di Stoccarda, dove ha festeggiato nel 2019 e nel 2022.
Match che non è sembrato mai in bilico per l’italiano che ha fatto ciò che voleva con la prima, 13 ace e 89% di punti vinti (33 su 37). Duckworth non è mai riuscito ad arrivare a palla break, non trovando la chiave per disinnescare i servizi dell’azzurro.
Al contrario, l’italiano ha cercato di rispondere e mettere pressione all’australiano che ha pagato dazio per la troppa discontinuità.
Per l’azzurro è la seconda semifinale stagionale dopo quella raggiunta a Marrakech, torneo poi vinto sconfiggendo all’ultimo atto Carballes Baena. Nella semifinale del Boss Open, Berrettini affronterà il vincente della sfida tra Musetti e Bublik.
Primo set: Berrettini quasi perfetto al servizio doma Duckworth
Inizio di match che segue gli andamenti dei servizi con Duckworth che fa un po’ più fatica rispetto a un Berrettini che sfiora la perfezione. L’australiano soffre su qualche risposta profonda dell’azzurro mentre Berrettini non concede nulla al numero 101 ATP, con otto punti su otto nei primi due game di servizio.
Il dritto e il servizio di Matteo fanno male, con il romano che varia con il back di rovescio per togliere il ritmo a Duckworth. L’australiano, nei pochi scambi giocati, gioca sul rovescio dell’italiano, cercando di disinnescare la potenza del dritto dell’azzurro.
Il primo ad arrivare a palla break è Berrettini nel corso del quinto game. L’australiano si salva in tre occasioni, ma alla quarta la pressione dell’azzurro dà i frutti sperati con Duckworth che vede affondare la sua strenua difesa a rete. Nel game successivo Berrettini sperimenta il primo passaggio a vuoto, con qualche gratuito e un doppio fallo, ma si salva ai vantaggi. Superato il momento, Berrettini gestisce senza patemi i turni di servizio. Qualche sbavatura nei primi due set point, ma alla terza occasione una prima vincente chiude il discorso. 6 ace, 7% di prime messe in campo e 89% di punti vinti con la prima i numeri che certificano la prestazione quasi perfetta del romano al servizio.
Secondo set: il dritto tradisce Duckworth, il servizio manda in semifinale Berrettini
4 ace nei primi 5 punti giocati al servizio testimoniano la potenza e la rilevanza del colpo dell’azzurro sui prati. Duckworth al contrario deve faticare un po’ di più nel tenere il servizio soprattutto quando strappa col dritto. L’australiano in generale è discontinuo nei suoi game di servizio e in maggior affanno nello scambio, con diverse scelte che non pagano, soprattutto dal lato del dritto. Nel quinto gioco arrivano, infatti, tre palle break per Berrettini. Stavolta, l’australiano serve bene, segue il servizio a rete e fa scorrere i colpi per piegare la resistenza di Berrettini. L’australiano commette qualche errore da matita rossa nelle sue discese a rete mentre l’italiano si muove bene mostrando una prestazione complessivamente positiva nei pressi della rete. Sul 5-5, tre errori di dritto portano l’italiano nuovamente a palla break. Ancora un dritto sparacchiato out in uscita dal servizio garantisce a Berretini di poter servire per il match. La condizione odierna al servizio del tennista italiano è pressoché perfetta. Berrettini chiude rapidamente il suo game alla battuta, suggellando il tutto con l’ace numero 13 del match.