Jannik Sinner e Klaus Dibiasi. Accomunati ormai non solo dall’origine geografica. L’attuale n.1 al mondo, ormai è risaputo, è originario di Sesto Pusteria, in provincia di Bolzano. L’ex celebre tuffatore (3 medaglie d’oro alle Olimpiadi) è nato invece ad Hall in Tirol, città austrica, da genitori italiani, e ha potuto così ottenere la cittadinanza tricolore. Ma al di là dell’origine c’è ormai un filo rosso che lega i due. Un filo rosso di tuffi, come dimostrato da Sinner nel match contro Griekspoor. E come in realtà confermato nella bella vittoria odierna contro Maroszan.
E non si tratta di uno scherzo o di un fotomontaggio: è tutto vero. Anzi a dirla tutta, rispetto al super punto fatto contro l’olandese Jannik si è superato. Se l’altro giorno si era “limitato” a una corsa fuori dalla norma poi conclusa in tuffo, oggi ha compiuto una giocata ulteriore a sfidare le leggi della fisica. Come vediamo dopo essersi tuffato Sinner ha avuto la lucidità e la sveltezza di compiere il percorso a ritroso per mettere a segno un vincente di rovescio. Lasciando di sasso anche il povero Marozsan, che quasi non sapeva più cosa inventarsi contro uno Jannik del genere, sempre però gentile e puntuale nel complimentarsi con l’avversario: “E’ la prima volta che ho giocato contro Fabian: ha già battuto giocatori forti e sapevo che avrei dovuto giocare molto bene. Il primo set è stato equilibrato, poi ho avuto una chance sul 5-5 nel secondo ma non l’ho sfruttata. Nel terzo set sono stato più aggressivo“.
E considerando che la stagione su erba è appena iniziata vittorie del genere e gesti atletici di questo livello sono un’importante dose di fieno in cascina. E il compiere questi recuperi dopo i problemi recenti dà ancora più fiducia, come in effetti un Sinner di ottimo umore va a confermare: “Le prime due partite sull’erba non sono mai facili, è una superficie diversa dalle altre. Anche se vinci in due set non è detto che sia facile. Fabian ha tanto talento e oggi l’ha dimostrato“. Le capriole, o tuffi che dir si voglia, sembrano dunque portare bene al n.1 al mondo, andando in effetti anche a costituire un’ottima arma per minare le certezze dei malcapitati avversari.
Ma, assunto che il corpo di Sinner sia diverso dalla maggior parte degli esseri umani in queste situazioni, e che per fargli punto bisogna mettere il massimo del massimo, c’è qualcosa che va migliorato per arrivare al meglio a Wimbledon? “Bisogna cambiare molto la direzione della seconda palla di servizio“, analizza Jannik, “la prima funziona, sulla seconda devo cambiare qualcosa e forse essere più aggressivo, però oggi lui ha risposto molto bene, soprattutto all’inizio“. Dunque dal Gerry Weber Stadion, adibito eccezionalmente anche a piscina per gli incontri del giocatore più forte del mondo, per oggi è tutto. Per la prossima carrellata di tuffi e affini, seguiti da rasoiate e mattoni, sintonizzarsi nel pomeriggio di venerdì 21 giugno.