Coco Gauff, portabandiera degli Stati Uniti a Parigi 2024, non ha ottenuto il risultato sperato nel torneo olimpico e non è riuscita a vincere una medaglia in nessuna delle tre competizioni (singolare, doppio, doppio misto). La numero 2 del mondo, che è subito volata a Toronto per dare il vila alla sua stagione su cemento nordamericano, si è comunque rivelata soddisfatta della sua prima esperienza olimpica e non ha posto eccessiva pressione su se stessa in vista del WTA 1000 canadese.
D. Sei la prima testa di serie del torneo: come ti senti a ricoprire questo ruolo nel tabellone?
“Non ho aspettative per questa settimana, non mi sento obbligata a vincere il titolo. Ovviamente sarebbe fantastico, questo è l’obiettivo, ma sono realista. Giocavo sulla terra battuta fino a tre giorni fa, quindi penso che nel complesso debba solo cercare di vedere a che livello sono e cosa devo fare in preparazione allo US Open”.
D. A Parigi non hai vinto una medaglia, ci riproverai a Los Angeles nel 2028?
“Tra quattro anni avrò 24 anni, quindi sarò ancora sana e giovane, soprattutto con un tabellone di doppio misto così piccolo sarebbe possibile gareggiare di nuovo in tutti e tre i tabelloni. Tutti vogliono partecipare alle Olimpiadi e la mia prima esperienza è stata fantastica. A Los Angeles spero di salire sul podio. Sento che questo è lo scopo della mia vita: reagire ad un risultato deludente e cercare di fare meglio la prossima volta. Questa esperienza è stata positiva, e lo sarebbe stata anche se avessi perso al primo turno. Non mi aspettavo di poter essere la portabandiera: è stato bellissimo, così come incontrare tutte le persone e gli atleti incredibili che ho conosciuto. Non rinuncerei mai a partecipare ai Giochi Olimpici”.
D. Hai scattato qualche foto ricordo con altri atleti a Parigi?
“Potrei stare qui per ore a parlare di tutte le persone fantastiche che ho incontrato. Alla fine ho fatto una foto con Rafa Nadal: non ho l’ho pubblicata, ma probabilmente avrei dovuto (ride). Ho anche fatto una foto con Andy Murray, avevo sempre desiderato chiedergliene una. Così sono riuscita a raggiungere i miei due obiettivi, scattando una foto con loro due. Ironicamente sono giocatori di tennis, quindi avrei potuto incontrarli in qualsiasi torneo, ma non lo so, non mi sentivo abbastanza sicura. Alle Olimpiadi è più comune chiedere fotografie agli atleti che incontri, quindi non mi sentivo fuori dal comune”.