[15] H. Rune b. [WC] M. Berrettini 2-6 6-1 6-4
Holger Rune si aggiudica il match di primo turno con Matteo Berrettini per 2-6 6-1 6-4 e approda al secondo turno del Cincinnati Open, dove affronterà il portoghese Borges. Il tennista nordeuropeo è stato il principale attore del match, determinandone in negativo l’andamento del primo parziale e in positivo quello delle due frazioni seguenti.
Holger ha giocato distrattamente e senza lottare nella prima mezz’ora, lasciando spazio all’italiano che ha disposto del rivale con un tennis ordinato e potente. Il favorito numero 15 del torneo ha saputo voltare pagina dal secondo set in avanti, togliendo il fiato a Berrettini e smascherandogli le linee del servizio, apparso in effetti via via meno efficace. Rune ha dominato la fase centrale dell’incontro, permettendo all’azzurro un tardivo e vano guizzo che gli ha consentito di limitare le dimensioni della sconfitta.
Matteo ritrova la superficie dura dopo cinque mesi (Miami, scorso marzo contro Murray) e si avvicina allo US Open con un’esperienza importante come quella contro un giocatore potenzialmente fortissimo come Rune, con il quale conferma potenzialità e aree di miglioramento. In particolare, il predominio della sua battuta è durato troppo poco in prospettiva tre-su-cinque: vedremo prossimamente come la sua squadra reagirà a questo dato.
Primo set: Rune sbaglia tutto con il dritto e Berrettini vince con facilità
Rune ha la mano fredda con il dritto e quando deve spingere la sua spallina invade l’out dove staziona Matteo; l’azzurro mostra da principio viceversa un ottimo utilizzo dello slice lungolinea e confonde quanto basta il danese per sottrargli la battuta in avvio. La testa di serie numero 15 mette a segno un servizio vincente nel primo punto del match ma per il resto l’italiano contiene piuttosto bene. Berrettini spinge con efficacia in battuta e in generale controlla gli scambi prima che si allunghino troppo: dopo due turni al servizio presenta il 64% di prime palle in campo con un’efficacia dell’89% e un ace.
Rune trova un paio di soluzioni inside out con il proprio drive e contiene il ritardo: dopo diciassette minuti Matteo guida 3-2 con la pallina in mano. La nostra wild card sembra nel prosieguo del set maggiormente attenta e motivata mentre Rune è più noncurante e sbrigativo; il suo dritto continua a non funzionare e lui comunque non spende la pazienza necessaria per correggere la traiettoria, magari tenendola più alta per giocare con maggiore sicurezza. Sul punteggio di 2-4 cede la battuta nuovamente e nel giro di appena quattro punti, con tre errori con il suo colpo principale e un doppio errore.
Matteo serve nell’ottavo game e il suo servizio è un vero aratro; c’è altro game bianco che termina con un dritto oversize, l’ennesimo, del tennista nordeuropeo: 6-2 in ventisette minuti, tredici errori non forzati per Rune, di cui dieci con il dritto. Per Matteo solo quattro sbagli, tre con il drive.
Secondo set: Rune cresce in battuta e in risposta e domina la frazione in soli sette game
A un Berrettini quasi impeccabile si è opposto sinora un Rune svagato e con poca voglia di migliorarsi. Il numero sedici del ranking tiene la battuta in esordio e muta atteggiamento, soprattutto in risposta: più aggressivo e propositivo, spinge e si ricorda che chiudere il suo rivale nell’angolo del suo rovescio porta non di rado a un vantaggio determinante nel palleggio. Holger si presenta a rete un paio di volte approfittando dei propri sforzi in ribattuta e, agevolato anche dal primo doppio errore di Matteo, ottiene al secondo tentativo il primo break della sua partita. Rune para nel complesso meglio la botta iniziale di Berrettini, cui l’azzurro chiede gli straordinari per evitare lo 0-4.
Matteo accorcia il divario con il rivale ma in ricezione può fare poco, dal momento che il danese sta variando molto bene con la seconda palla e lui fatica non poco a controllare il kick con cui Holger sta lavorando il colpo. Pur con ancora qualche amnesia sulla parte destra del campo, il danese sale 4-1 in ventotto minuti. Il Rune del secondo parziale sta rispondendo più avanti nel campo e Matteo non trova più il tempo per giocare come vorrebbe, ora è lui che spesso non trova il campo con il dritto. Berrettini recupera da 0-40 sull’1-4 ma cede poco dopo e viene travolto nel settimo game: 6-1 per il ventunenne di Gentofte, che mette un preoccupante per Matteo 82% di punti di efficacia della battuta di riparazione.
Terzo set: inizio pessimo di Matteo, che si riprende ma cede 6-4
Berrettini si prende del tempo per riflettere sul da farsi ma al rientro, dopo il 30-0 iniziale, serve un doppio fallo. Il game precipita presto perché Holger non smette più di rispondere e toglie sicurezza all’atleta romano; Matteo potrebbe approdare sul 40-15 ma schiaccia troppo il dritto e Rune ripara con un lob su cui l’italiano manda in rete il drive successivo. Un altro suo forehand assai lungo e il secondo doppio fallo del gioco determinano il break.
È la svolta, che appare pressoché decisiva perché è sempre più arduo scalfire il danese in battuta mentre Matteo si smarrisce al servizio nella ricerca di nuove soluzioni, dal momento che il rivale gli ha letto il colpo di inizio gioco. In diciotto minuti Rune guida 3-0 con doppio vantaggio e Berrettini ha sette errori gratuiti e solo il 53% di efficacia con la prima palla (otto su quindici) e il 33% con la seconda. Qui, dopo sei game consecutivi, Rune si prende una pausa e Matteo è bravo a recuperare un break e la piccola impresa lo rinfranca e gli lubrifica la battuta, che torna a tuonare per il 2-3.
Rimane da vedere come reagisce il dominatore degli ultimi quaranta minuti di contesa. Il danese conferma di avere in mano il duello e mantiene l’atteggiamento aggressivo in battuta, mentre Berrettini non riesce a trovare in risposta la profondità necessaria per mettere ansia al rivale. Matteo difende i diritti del proprio servizio, anche perché l’avversario è ora concentrato sui suoi game, e si reca a rispondere sul punteggio di 4-5. L’ultimo game è piuttosto rapido e Rune se lo aggiudica alla prima palla-gara.