Il tennis italiano continua a vivere un periodo straordinario: azzurri sono il campione dell’Australian Open Jannik Sinner, nonché numero 1 al mondo del tennis maschile, una top 5 come Jasmine Paolini, finalista al Roland Garros e a Wimbledon quest’anno, oltre che campionessa di un torneo WTA 1000 come solo Flavia Pennetta e Camila Giorgi prima di lei erano riuscite a fare. Azzurre sono ben due medaglie olimpiche come l’oro conquistato in doppio dalla stessa Paolini con Sara Errani e il bronzo portato a casa da Lorenzo Musetti nel singolare.
Ma non solo: ad impressionare gli addetti ai lavori, soprattutto quelli delle altre nazioni – che oggi ci guardano con ammirazione – è la profondità del movimento tennistico italiano, in particolar modo quello maschile. Già campioni in carica della Coppa Davis, gli italiani si stanno mettendo in bellissima mostra sul circuito ATP e non a caso sono 10 i titoli già vinti dai nostri portacolori nel 2024 (con ancora tre mesi di stagione davanti, è già stato stracciato il precedente record di 7). La profondità del nostro movimento si riflette, inoltre, nel ranking. Sono ben sette i tennisti a rappresentare il tricolore all’interno della Top 50: Jannik Sinner (1), Lorenzo Musetti (18), Matteo Arnaldi (30), Flavio Cobolli (31), Luciano Darderi (37), Matteo Berrettini (44), Lorenzo Sonego (48). Precisamente, ben sette degli attuali 48 migliori tennisti del mondo sono italiani: una percentuale di quasi il 15%.
Queste statistiche, già formidabili nelle settimane precedenti, sono ulteriormente migliorate in seguito al successo ottenuto da Lorenzo Sonego nell’ATP 250 di Winston-Salem: il 29enne di Torino ha, in questa circostanza, conquistato il quarto titolo della sua carriera, ma ancora di più ha confermato l’adattabilità del suo tennis a tutte le superfici. I suoi quattro titoli sono giunti su erba (Antalya 2019), terra battuta (Cagliari 2021), cemento indoor (Metz 2022) e cemento all’aperto (Winston-Salem 2024). Non sono certo molti i tennisti che, dal 1990 ad oggi, hanno saputo vincere i loro primi quattro trofei su quattro tipologie di campi diverse. Prima di Sonego ci erano riusciti soltanto Michael Stich, Goran Ivanisevic, Jacco Eltingh, Mark Philippoussis, Jan Siemerink, Cedric Pioline, Roger Federer, Tomas Berdych, Mardy Fish, Grigor Dimitrov e Roberto Bautista Agut.
Inoltre, Sonego è anche diventato uno dei dodici tennisti in attività in grado di sollevare almeno un trofeo su tutte le quattro condizioni di gioco: Novak Djokovic, Rafael Nadal, Marin Cilic, Daniil Medvedev, Dominic Thiem, Richard Gasquet, Jannik Sinner, Roberto Bautista Agut, Stefanos Tsitsipas, Grigor Dimitrov e Hubert Hurkacz fanno compagnia al piemontese in questa lista d’élite. Il torinese entra, dunque, a far parte di alcune statistiche importanti sia a livello internazionale che a livello nazionale: Sonego è il settimo italiano dell’Era Open a conquistare ben quattro titoli ATP dopo Jannik Sinner (15), Adriano Panatta (10), Matteo Berrettini (10), Fabio Fognini (9), Paolo Bertolucci (6) e Corrado Barazzutti (5).