Ci ha provato. Nonostante i problemi fisici e dei pianeti non propriamente allineati, Grigor Dimitrov ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e si è arreso al fato (e a Frances Tiafoe) solamente nel quarto Set della sfida disputata contro lo statunitense, valevole per i quarti di finale dello US Open. Sconforto e realismo sono stati gli ovvi sentimenti che hanno accompagnato il tennista bulgaro durante la conferenza stampa post-gara.
Ciao Grigor. Ovviamente, partiamo con i problemi fisici accusati durante la sfida con Tiafoe…
“Beh, non c’è molto da dire in questo momento. Voglio dire, prima di tutto, congratulazioni a Frances. Abbiamo combattuto molto duramente. Ho giocato un buon tennis. Davvero un bel tennis, a dire il vero.
Sì, è solo un momento deludente per me. Devo, sì, devo rivalutare un paio di cose. Ma considerando come ho giocato qui per tutte le settimane, potrei arrivare riqualificarmi ai quarti in qualsiasi momento.“
Che sfortuna. Quindi si sono verificati crampi alle gambe e si è trattato di una sorta di accumulo di fatica per la durissima partita di domenica?
“Sì, penso che sia una combinazione di tutto. Chiaramente il mio processo di riabilitazione è un po’ più lento rispetto a prima. Voglio dire, ho avvertito un paio di fastidi prima della partita. Quindi sì, penso che non abbia davvero senso parlarne. E’ il gioco. È solo il gioco e devo tenere la testa alta. Come ho detto, ho solo bisogno di rivalutare alcune cose che posso cambiare. Forse posso fare un po’ meglio. Anche fisicamente, nel modo in cui mi sono preparato. Ma ancora una volta, date tutte le circostanze di Montreal fino ad ora, voglio dire, non ero davvero sicuro che sarei stato in grado di fare bene quello che volevo. E ancora una volta, questo è quello che sto dicendo: riprenderò questi quarti di finale in qualsiasi momento. Ma ancora una volta non voglio screditare la partita giocata anche da Frances. Voglio dire, mi ha anche spinto molto a provare a lavorare di più, quindi, voglio dire, merita sicuramente il traguardo raggiunto.“
Col passare degli anni è più difficile riuscire a superare una delusione simile? Dover rinunciare all’opportunità di andare in semifinale allo US Open…
“Sì, bella domanda. Non è facile, questo te lo assicuro. Alcuni momenti, nel corso della carriera, ti segnano davvero e in maniera completamente diversa rispetto ad altri. Ecco perché quando mi succede qualcosa del genere, cerco di accettarlo anche se fa male. Non voglio semplicemente ignorarlo, tipo, ‘va bene’. La metto da parte, certo, ma penso pure alle occasioni entusiasmanti che ho davanti a me. Quindi, vedi, quando la metti in questa maniera, le cose vanno decisamente meglio. Quindi mi farà male? Sì, certo. Ovviamente. Deve essere così. Ma non voglio proprio metterlo da parte. Voglio rivalutare me stesso e tutto ciò che ho fatto nelle ultime tre, quattro settimane e vedere i vantaggi e gli svantaggi, cosa posso migliorare, cosa avrei potuto fare meglio, cosa devo fare.
Quindi penso che, tutto sommato, tutte queste cose stiano rappresentando una sorta di momento positivo per me e poi quando inizi a concentrarti su queste cose, tutto il resto svanisce lontano. Quindi il tempo guarisce tutto.“
Tornando ai problemi fisici, si è trattato di un problema all’anca o al tendine del ginocchio?
“Onestamente, non te lo saprei dire. Ho bisogno di calmarmi un po’ e vedere di cosa si tratta. Ho sempre spinto me stesso e il mio corpo oltre certi limiti, ma, sai, arrivano dei momenti in cui semplicemente devi prendere delle decisioni e io l’ho presa oggi.“