[12] T. Fritz b. [20] F. Tiafoe 4-6 7-5 4-6 6-4 6-1
NEW YORK – Il derby statunitense atteso da una vita, che porterà nuovamente un americano in finale in un torneo del Grande Slam 15 anni dopo Andy Roddick (nel 2009 a Wimbledon, mentre qui a New York l’ultimo americano risale al 2006, sempre Roddick), va in scena in una sessione serale da tutto esaurito, e contagioso entusiasmo del pubblico, fra Taylor Fritz e Frances Tiafoe. Si gioca per affrontare il nostro Jannik Sinner domenica pomeriggio (20 italiane).
La tensione per l’importanza del risultato si percepisce da subito, d’altronde è comprensibile, sia Frances che Taylor si stanno giocando l’occasione della carriera, per Tiafoe è la seconda opportunità di arrivare all’atto conclusivo di un Major (dopo la semifinale perduta qui nel 2022 da Carlos Alcaraz).
Il primo set vede Taylor partire molto bene, portandosi in vantaggio per 3-0, approfittando della tensione iniziale di Tiafoe, ma a quel punto il californiano si contrae, soprattutto alla battuta, offrendo molte seconde palle aggredibili all’avversario. Frances non si fa pregare e spara diverse risposte aggressive, piazzando un parziale di cinque game a zero, per poi chiudere il parziale 6-4.
Nel secondo set il punteggio procede in modo più regolare seguendo i servizi fino al 5-4 per Fritz, quando Tiafoe, alla battuta, è costretto a fronteggiare un set point, peraltro magnificamente annullato con un servizio al corpo. Due game dopo, però, Taylor incassa i dividendi della sua buonissima pressione, e con due vincenti, e un’ottima volée, si prende il break e il secondo set per 7-5, pareggiando le sorti dell’incontro.
Tiafoe, tuttavia, è lestissimo ad approfittare della leggera flessione di Fritz in abbrivio di terzo set, andando immediatamente 0-30 e ottenendo poi il break nel primo gioco, mettendosi quindi nella posizione di essere sempre in testa nel punteggio del parziale. Il giocatore del Maryland, apparentemente non turbato dalla perdita del secondo set, mantiene quasi sempre il controllo del gioco, anche nei turni di battuta di Fritz, manovrando con grande risolutezza le traiettorie degli scambi da fondo per costruirsi le aperture da seguire a rete.
Solo al decimo game, con Tiafoe al servizio per il set, Fritz riesce a portarsi 0-30 con due ottimi punti, ma non concretizza la possibilità perdendo quattro punti consecutivi (con tre gratuiti) e mandando l’avversario in vantaggio per due set a uno dopo 2h04′ di gioco.
Con Fritz spalle al muro e costretto a rimontare un set per mantenere vive le sue speranze di finale, il quarto set inizia a un ritmo forsennato dovuto alla grande efficacia dei servizi: nessuno dei due ribattitori arriva oltre quota 30 nei primi nove giochi del parziale. Taylor trova anche qualche bel punto in difesa, ma soprattutto sembra riuscire qualche volta in più a prendere le redini dello scambio.
E come spesso accade, come un fulmine a ciel sereno, arriva la svolta del set: Tiafoe, al servizio sul 4-5, ha un totale ‘meltdown‘ e infila due doppi falli consecutivi, una ‘stecca’ di diritto e una palla corta in mezzo alla rete per regalare il quarto set a Fritz e rimandare la soluzione di questa partita al quinto set.
All’inizio del parziale decisivo sembra che l’inerzia del match sia passata a Fritz: è sicuramente quello dei due con il servizio migliore, e l’energia di Tiafoe negli scambi da fondo sembra essere diminuita dopo un epico scambio da 31 colpi sul 3-3 del quarto set vinto da Taylor.
Fritz ottiene il break subito per il 2-0, consolida rapidamente il vantaggio e completando un parziale di 14 punti a 3 nel quinto set si porta in posizione per ottenere il secondo break. Sul 30-40 Tiafoe commette il suo nono doppio fallo e dà a Fritz il game del 4-0.
Moribondo ma non ancora finito del tutto, Tiafoe si lancia all’arma bianca e fa tremare Fritz quanto basta da far commettere anche a lui un doppio fallo sulla palla break per andare a “1-4 leggero”.
Ma era solo il canto del cigno: un altro parziale di 8 punti a 2 chiude la partita in favore di Fritz che dopo 3 ore e 18 minuti di gioco raggiunge la sua prima finale Slam in carriera.