Il programma del Challenger 125 di Genova, quello che a noi più interessava, è stato pesantemente ostacolato dal maltempo che ha a lungo imperversato sui campi di Valletta Cambiaso, impedendo a Francesco Passaro di scendere in campo per affrontare in finale lo spagnolo Jaume Munar (n.84 ATP e terza testa di serie). Si giocherà lunedì alle ore 10,30 con il tennista umbro che spera di tornare alla vittoria dopo un’estate complicata.
Sorte analoga per il Challenger 75 di Cassis (cemento), dove il nostro Bellucci era campione uscente, che aveva visto iniziare regolarmente la finale tra Richard Gasquet e l’austriaco Jurij Rodionov (n.202 ATP), fino a che le nubi che incombevano da tempo sulla città provenzale non hanno cominciato a liberare il loro carico. Partita quindi interrotta mentre il francese era avanti 3-6 6-1 3-2 e 40/0. Anche in questo caso conclusione rinviata alla giornata di lunedì. Si era intanto già fermata nei quarti la corsa del redivivo Marin Cilic, arresosi 7-6(4) 7-5 al 25enne qualificato colombiano Adria Soriano Barrera (n.531). Dispiace per tutti quelli che avevano già preparato i titoloni ma, al netto di una sconfitta in sé abbastanza imprevista, era abbastanza scontato che il croato non sarebbe riuscito ad arrivare in fondo, per colpa del combinato disposto età/infortuni. Peccato che così ci abbia privato di una sfida dall’indubbio fascino vintage che nei quarti l’avrebbe visto opposto proprio a Richard Gasquet.
Al Challenger 125 di Siviglia bella vittoria di un solido Roberto Carballes Baena che in finale ha battuto il tedesco Daniel Altmaier (n.89 ATP) col punteggio di 6-3 7-5. Una partita di un livello del tutto degno di un torneo ATP, che il 31enne nativo di Tenerife ha portato a casa grazie ad una maggiore solidità al servizio e ad una superiore freddezza nei passaggi decisivi. Per Carballes Baena, che qui era bicampione in carica, è il 12esimo successo Challenger che gli consente di risalire al n.55 ATP, a sei posizioni dal suo best.
Il Challenger 100 di Tulln (Austria) ha visto il successo del britannico Jan Choinski che in finale ha avuto la meglio sul padrone di casa Lukas Neumayer (n.320) con un secco 6-4 6-1. Per il 29enne nativo di Koblenz è il terzo trofeo a livello Challenger (i precedenti a Campinas nel 22 e a Meerbusch l’anno successivo) che gli permette di risalire alla posizione n.176 della classifica mondiale, dove vanta un best da n.126 risalente all’anno scorso.
Piuttosto particolare la storia di questo tennista che nasce in Germania da padre polacco e madre inglese, entrambi ballerini professionisti, che là avevano una scuola di danza. Fino al 2018 ha giocato sotto la bandiera tedesca per poi abbracciare la Union Jack, pur continuando a vivere in Germania.
Si giocava anche in Turchia (Istanbul, Challenger 75 su cemento) dove ad alzare il trofeo è stato il bosniaco Damir Dzumhur che in finale ha battuto 6-4 6-2 il 21enne serbo Hamad Medjedovic (n.137). Per il 32enne nativo di Sarajevo è la 13esima vittoria a livello Challenger, che gli consente di risalire alla posizione n.86, dopo che nel lontano 2018 era riuscito a raggiungere il n.23.