Prima convocazione in Coppa Davis per Flavio Cobolli e prime dichiarazioni da tennista azzurro. Tanti i temi toccati da Flavio. L’emozione di far parte del gruppo guidato da Volandri, per esempio. “In primis, sono molto emozionato di essere qui e far parte del team, della squadra, è sempre stato il mio sogno“, ha sottolineato Cobolli ai microfoni di Sky Sport. “Come ho già detto ai ragazzi, sono cresciuto con le partite di Coppa Davis, era la mia routine, un’abitudine prima di andare a letto. Quindi essere qui è una grande soddisfazione personale, per me e per la mia famiglia che mi ha seguito e mi è stata dietro per così tanti anni. Sono molto emozionato, i ragazzi sono stati molto gentili e mi hanno fatto sentire subito a casa. Mi sono ambientato in fretta, non ci ho messo tanto a sentirmi parte di loro“.
Poi, l’attenzione dell’atleta romano si è spostata sul percorso che lo ha portato alla convocazione: “È stata una crescita importante, la mia. È iniziata durante la pre-season di quest’anno, magari anche alla fine dell’anno scorso. Da quando sono andato da Alcaraz ad allenarmi sono cresciuto in tante cose. Ferrero ci ha aiutato a farci capire cosa mancava e la qualificazione in Australia è stata molto importante per iniziare l’anno nel migliore dei modi. Mio padre mi sostiene sempre, mi dice che ho tanti margini di miglioramento” – ha proseguito Cobolli. “Ovviamente, lui e tutto il mio team continuano a dirmi che posso lavorare ancora meglio. Papà è sempre con me ed è una persona di cui mi fido ciecamente a livello tecnico. Mi è sempre stato accanto e mi ha sempre lasciato di libero di fare le mie scelte. In nazionale abbiamo un team molto unito, andiamo tutti molto d’accordo e lavoriamo molto bene.“
Infine, alcune riflessioni piuttosto personali: “Le persone non sanno quasi niente di noi. Sono sempre stato un ragazzo molto introverso. O, meglio, molto estroverso sul campo e molto introverso nella vita privata. Sono un ragazzo a cui piace stare da solo e con le persone a cui vuole più bene. Non richiedo tante persone intorno a me, meglio poche ma buone. Prima delle gare ascolto tanta musica, da Jovanotti a Lucio Dalla. Canzoni calme e che abbiano un ritmo lento. Sono un grande tifoso della Roma, credo di essere nato con metà maglia azzurra e metà giallorossa“