Spagna fra le prime otto di Malaga e grande soddisfazione per il capitano, David Ferrer. Gli iberici rappresentano uno degli ostacoli da evitare per gli azzurri di Volandri. Anche per questo sarà fondamentale congedarsi da Bologna con il primo posto nel girone (in quel caso affronteremo una tra USA e Germania, meglio dei padroni di casa a Malaga). Ferrer, del resto, può contare su un Alcaraz in grande spolvero (qui le parole dello spagnolo dopo la vittoria) e su un gruppo che sembra seguirlo senza remore di sorta. L’anno scorso la Spagna fu eliminata ma giocò con Davidovich Fokina, Zapata Miralles e Ramos Vinolas, Una bella differenza con la squadra di quest’anno! .
Ciao David. Quali sono i tuoi pensieri riguardo alla qualificazione?
“Sono molto felice e orgoglioso di aver raggiunto l’obiettivo. Ancora una volta abbiamo avuto un incontro difficile contro la Francia, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e siamo a Malaga. Voglio che la squadra si goda questo momento, anche se la settimana non è ancora finita, abbiamo ancora una sfida domenica, ma la missione principale è stata compiuta.“
Com’è stata la sfida con la Francia?
“Beh, vincere il primo incontro è sempre cruciale. In questo caso, sapevamo che Roberto (Bautista Agut) è un grande combattente, anche se il suo avversario non gli ha reso le cose facili, giocando in modo incredibile. Tuttavia, sapevamo che se Roberto fosse rimasto in gioco fino alla fine, avrebbe avuto una possibilità, e grazie al suo impegno continuo e al suo buon gioco, è riuscito a cambiare le sorti della partita. Successivamente quella vittoria ha spinto Carlos (Alcaraz) a giocare più liberamente in campo; oggi l’ho visto molto meglio che contro la Repubblica Ceca.“
Una rivincita sul 2023?
“È vero che l’anno scorso non siamo riusciti a qualificarci, i giocatori ci hanno provato, ma questo è lo sport, a volte va bene, altre volte meno. Se non ci fossimo qualificati, la nostra vita non sarebbe cambiata. Cerco di dare il mio contributo perché, alla fine, quelli che contano sono i giocatori, sono loro che ci hanno portato a Malaga. Sono molto orgoglioso della qualificazione, eravamo nel ‘Gruppo della Morte’, e ce l’abbiamo fatta, anche nel doppio…lo abbiamo approcciato con grande professionalità pur avendo già raggiunto l’obiettivo.”
Quanto conta il risultato di domenica?
“Preferisco arrivare primo nel girone, ma semplicemente perché vincere domenica è preferibile al perdere. In questo formato, non importa troppo perché ci saranno squadre che sono arrivate prime o seconde nella fase a gironi e magari cambieranno completamente la squadra nella fase finale. Non si sa mai cosa è meglio, ma se vinciamo contro l’Australia, ancora meglio.“
Il tuo percorso da capitano sembra in evoluzione…
“Ho acquisito più esperienza in certi aspetti, ma sono stato un giocatore e ho avuto quattro capitani. Credo che quando abbiamo vinto, il 98% delle volte, il merito è andato ai giocatori. Non lo dico ora perché sono il capitano; anche quando ero un giocatore, la pensavo allo stesso modo. Se ora ci siamo qualificati per Malaga, è perché ho grandi giocatori; non c’è niente di più […] Se non ci fossimo riusciti, la colpa sarebbe stata del capitano (ride).“