PAGINA 1: come siamo arrivati dove siamo ora
PAGINA 2: da Vilas a Sinner, i match lunghi non sono mai mancati
PAGINA 3: il potere delle televisioni e degli organizzatori
È successo infatti un po’ dappertutto di fare le ore piccole prima di tirar giù sipario e bandone. Ricordo che l’anno scorso a Bercy perfino l’eroe italico del nostro tempo, Jannik Sinner, giocò contro l’americano McDonald un match che terminò alle 2,37. E poi gli fu chiesto, perché il programma dell’indomani era stato fatto già a metà serata, di rigiocare nella sessione diurna della giornata successiva contro de Minaur, più o meno 12 ore dopo. L’indomani Sinner prese la decisione più logica: si rifiutò di giocare. Il match concluso più tardi nella storia di tutti i tornei ATP è stato Zverev- Brooksby ad Acapulco 2022: finì alle 4,55.
Ad Acapulco non c’ero ma ero in Australia invece, all’open del 2008, quando Hewitt e Baghdatis, scesi in campo alle 23,43 lottarono per cinque set e finirono alle 4,34 del mattino: Hewitt vinse 4-6 7-5 7-5 6-7(4) 6-3 contro il cipriota testa di serie n.15: la partita durò 4 ore e 45 minuti.
In tempi abbastanza recenti, dopo le proteste di tanti giocatori stufi di vivere da nottambuli – a Madrid 2022 Zverev fu fatto giocare per tre notti di fila e in finale perse con Alcaraz 63 61 in 62 minuti perché aveva dormito una dozzina di ore in 3 notti – l’ATP è venuta parzialmente incontro alle minacce di sciopero e ha sancito che dopo le 23 non deve più iniziare un match…ma ci sono deroghe che possono essere applicate e non è troppo chiaro come e quando, mentre gli Slam non si sono ancora adeguati e ancora a Melbourne Medvedev contro Ruusuvuori quest’anno è finita alle 3,40 del mattino e meno male che l’ultimo set fu un 6-0 altrimenti poteva finire molto peggio.
Al Foro Italico ricordo Sonego e Lajovic concludere la loro fatica alle 1,15…vabbè niente in confronto agli orari australiani, ma avete idea dell’umidità del Foro Italico per via del Tevere a quell’ora? Ho preso più mal di gola al Foro Italico che in qualunque altro posto!
Ricordo tanti anni fa un Todd Martin vs Greg Rusedski che finì davanti a pochi irriducibili per l’ora impossibile e con Martin che – insolitamente per uno serioso come lui – decise di celebrare la sua vittoria mattutina intorno alle 3 del mattino, correndo lungo per tutto il giro dello stadio per dare il “5” a tutti coloro che erano rimasti stoicamente seduti sulle prime file. Ma qualche settimana fa a New York è capitato ancora per Vekic-Zheng che il match si sia concluso alle 2,15 del mattino. Era solo qualche minuto dopo l’orario di fine del terzo turno tra Aryna Sabalenka ed Ekaterina Alexandrova all’inizio della prima settimana. “È questo il tipo di record che vogliamo?” si domanda il mio amico Matt Futterman sul “The Athletic”. So come risponderebbero i giornalisti cinesi e croati che hanno atteso il tempo dei loro massaggi, le loro conferenze stampa per tornare a Manhattan con il bus delle 4…. Dubito che siano riusciti ad andare a dormire prima delle cinque.
Futterman ha anche scritto che “Quando succedeva una volta ogni X anni, era tutto sommato una stranezza quasi curiosa e divertente. Quando succede più volte all’anno, e magari anche due volte in un weekend, è cosa un po’ meno simpatica. Quando i giocatori scendono in campo dopo mezzanotte, in un momento in cui praticamente nessun altro sport darebbe inizio alle competizioni, non va bene e non è davvero bello”.
Certo, un elemento incontrollabile è l’imprevedibilità del tennis e la durata dei match. L’episodio più clamoroso che io ricordi è ancora quello di Forest Hills 1975: Guillermo Vilas, avanti 6-4 6-1 con Orantes nella semifinale dell’US Open, aveva perso il terzo set ma conduceva 5-0 e aveva tre matchpoint consecutivi: 0-40 sul servizio dello spagnolo. Perse quel game e anche quello successivo nonostante altri due matchpoint consecutivi con il servizio a disposizione. Ma non si fermò lì. Perse il match al quinto! Dopo la mezzanotte naturalmente…E poche ore dopo Oranges scese in campo per la finale contro Connors. Nessuno avrebbe scommesso un dollaro su lui. Invece vinse Orantes!
“Questo sport non si gioca al comando di un orologio”, dice ancora Futterman – e i direttori dei tornei hanno imparato che quando si comincia a giocare alle 11 del mattino, le tribune sono vuote. Che si fa? Ci sono delle spiegazioni per queste partite così lunghe… i cambiamenti nella tecnologia delle racchette e delle corde, la migliore preparazione atletica, l’ingolfamento delle sessioni serali”.
Gli incontri maschili dei tornei dello Slam sono più lunghi del 25% rispetto al 1999. Se le sessioni pomeridiane si allungano e le sessioni serali iniziano in ritardo è un problema serio. Lo stadio va evacuato, pulito e poi bisogna dare il tempo al pubblico della sera (probabilmente già nervoso per l’attesa…soprattutto se sotto la pioggia!) di entrare.
PAGINA 1: come siamo arrivati dove siamo ora
PAGINA 2: da Vilas a Sinner, i match lunghi non sono mai mancati
PAGINA 3: il potere delle televisioni e degli organizzatori