L’uomo con la valigia è una serie televisiva britannica di fine anni ’60. In realtà, all’epoca (e per altri decenni a venire) era un “telefilm”. Nota anche come Agente segreto, la serie si inseriva in un periodo d’oro delle produzioni non solo TV d’oltremanica, insieme a – giusto per citarne alcune – Agente speciale (che sarebbe The Avengers), Il prigioniero e UFO. Anni di British Invasion e non a caso una delle primissime battute del telefilm è il botta e risposta, “how’s London, still swinging?” – “Yeah, like a pendolum”.
Il protagonista è americano, tale “Mac” McGill (il nome rimarrà sconosciuto), un ex agente della CIA che accetta incarichi freelance in giro (con la sua valigia) per l’Europa. E americano con la valigia è anche il protagonista dell’episodio accaduto al Challenger di Saint-Tropez domenica scorsa. Seggerman, si chiama, e al contrario dell’agente segreto ne conosciamo pure il nome, Ryan. Sconosciuto è invece il suo rovescio secondo la scheda ATP (unknown backhand).
In ogni caso, sul campo 5 del comune francese reso famoso da Roger Vadim e Brigitte Bardot, quando alle ore 16 l’incontro di primo turno di qualificazioni è chiamato, si presenta solo il francese Arthur Reymond, n. 647 ATP, entrato come alternate. Reymond qualche esercizio di riscaldamento mentre anche l’arbitro si finge impegnato e dopo sette minuti eccolo, enter Seggerman, con il borsone sulle spalle trascinando il trolley.
Poiché un’immagine vale più di mille parole e che per questo articolo ne è stato richiesto il fantascientifico ammontare di 1500 circa, facciamo contenti tutti (soprattutto chi legge) tirandoci avanti con questo screenshot da Challenger TV.
È successo che, il giorno prima, Ryan, 358° in singolare e 92° in doppio al momento dei fatti, era a Stettino a giocare senza fortuna la finale del doppio nel Challenger polacco. E non è che che l’organizzazione gli abbia messo a disposizione un volo privato come era stato fatto a Umago per i finalisti così che potessero arrivare a Parigi in tempo per il torneo olimpico. Insomma, dall’aeroporto al match senza passare dal via (dall’albergo).
Il giornalista Damian Kust scriveva che Seggerman avrebbe “lasciato l’hotel alle 4.30 del mattino, preso un volo per Marsiglia con coincidenza a Berlino, poi un treno per arrivare dove lo aspettava la transportation del torneo”.
E il 193 cm da San Diego ha pure vinto, 7-6 6-1 in sessantaquattro minuti (il secondo set ne ha richiesti appena venti), piantando nove ace e annullando anche un set point. Cose che si fanno a vent’anni.
Seggerman però ne ha venticinque; così, al turno successivo, sotto di un set e 2 pari nel secondo contro Eliakim Coulibaly, l’unico ivoriano attualmente presente in classifica, si è dovuto ritirare per un problema agli addominali che ne limitava visibilmente l’efficacia al servizio.
Vedremo se riuscirà a recuperare rapidamente, perché è in gara anche nel doppio, sempre al fianco del polacco Walkow. A ogni modo, pare che nella settimana del 23 settembre Ryan non sia impegnato in alcun torneo, dunque dovrebbe avere tutto il tempo per arrivare senza fretta al suo prossimo appuntamento sul campo.