Sara Errani sta attraversando una fase di grande serenità. Un magic moment cominciato con gli Internazionali di Roma e che prosegue tutt’ora. Del resto, il suo ritorno nel tennis che conta non era così scontato ma, passo dopo passo, gara dopo gara, l’atleta azzurra è riuscita a tagliare a fette uno dei periodi più bui della sua carriera. E non solo per la vicenda doping da cui è uscita completamente pulita.
Fresca vincitrice della medaglia d’oro in quel di Parigi (nel doppio con Jasmine Paolini) e dello Slam in doppio misto con Vavassori a New York, Sara si è lasciata alle spalle delle annate maledettamente difficili e adesso sta vivendo una sorta di seconda giovinezza, così come si evince dall’intervista rilasciata ad Alessandro Nizegorodcew del Corriere dello Sport.
Sono stati tanti, infatti, i temi affrontati da Errani. A cominciare dallo splendido trionfo alle Olimpiadi: “In quei momenti si provano emozioni molto intense”, da sottolineato la tennista bolognese. “Ci tenevo talmente tanto, così come Pablo (Lozano, il suo coach dal 2005, ndr). È stato un momento stupendo già dopo la vittoria in semifinale, a medaglia assicurata”.
Poi, l’attenzione di Errani si è spostata sui suoi obiettivi futuri: “Avevo pensato che il 2024 potesse essere il mio ultimo anno, dopo l’Olimpiade avrei smesso. Ma mi sto divertendo tanto, poi Jas non mi permette di ritirarmi. Per adesso ho in programma un altro anno, in cui dovrò capire come gestire singolare e doppio. A New York ho disputato tre tornei, compreso il misto, ed ero un po’ al limite fisicamente“.
E a proposito di New York, non poteva mancare un pensiero riguardo alla vittoria Slam ottenuta nel doppio misto con Andrea Vavassori: “L’intesa con ‘Wave’ è stata forte già da Wimbledon, dove ci siamo conosciuti meglio, allenandoci insieme. La vittoria a New York è stata bellissima, giocheremo insieme anche all’Australian Open“.
Idee chiare quelle di Errani. Anche sul momento d’oro che sta attraversando il tennis italiano: “Speriamo duri il più possibile. Jannik e Jasmine sono grandi campioni, ma sono soprattutto esempi per i più giovani. La loro umiltà, la voglia di lavorare e migliorarsi, li contraddistingue. Sono fenomeni anche a gestire le pressioni esterne“.
Infine, una riflessione sul periodo buio di cui sopra: “Non dormivo la notte, avevo un’ansia pazzesca. Ho sopportato quel lungo periodo grazie alla mia testardaggine. Adesso che ho realizzato tutti i miei sogni posso dirlo: sono fiera di me stessa“.