M. Kukushkin b. [5] L. Darderi 6-3 6-4
Troppo scostante la prova fornita da Luciano Darderi all’esordio nel torneo di Hangzhou – il ‘250‘ cinese che ha sostituito Zhuhai – battuto dal veterano kazako MIkahil Kukushkin con lo score di 6-3 6-4 in poco meno di un’ora e quaranta di gioco. L’ex n.° 39 del ranking mondiale agli ottavi attende Shevchenko o Trungelliti.
Il classe 2002 nativo di Villa Gesell ha pagato un rendimento non indimenticabile al servizio, il 55% di prime in campo con il 28% di trasformazione sulla seconda, e soprattutto come il connazionale Nardi ha commesso un’enorme quantità di errori non procurati: 34 contro i 29 avversari. Numeri che vanno così a depotenziare invece il valore degli 8 aces messi a referto, ma probabilmente il dato più importante della partita dell’italo argentino è stato il 2/7 nelle palle break concretizzate: statistica in cui invece il giocatore di origini russe ha sfiorato la perfezione con il suo 4/5.
La partita è di fatto girata nel corso del terzo game, quando dopo un inizio difficile in cui Kukushkin regala diversi punti con il diritto; Luciano ha un doppia palla consecutiva per salire sul 3-0 “pesante” ma non riesce a sfruttarla. A quel punto sale di colpi l’attenta costruzione geometrica del kazako che comincia ad ingabbiare l’azzurro sul suo ballerino colpo bimane e da lì nascono tutti i non forzati del n.°41 ATP, per cui in quelle rare occasioni in cui può spingere di dritto si sente necessariamente in dovere di forzare qualcosina in più, per evitare di farsi nuovamente imbrigliare sulla diagonale sinistra, sbagliando inevitabilmente più del dovuto.
Per Darderi è la quarta sconfitta consecutiva, l’ottava nelle ultime dieci partite giocate: l’ultimo successo risale al primo turno di Cincinnati contro Tabilo. Per il kazako si tratta invece della primissima vittoria nel circuito ATP dell’intera stagione 2024.
Primo Set: Darderi va vicino al 3-0 “pesante” ma poi si spegne lasciando terreno sguarnito alle geometrie kazake
Tutto facile nei primissimi minuti di gioco per Luciano che si porta in men che non si dica sul 2-0 e 15-40 con due opportunità consecutive per salire sul 3-0 “pesante”. Poco prima di vedere le proprie speranze di successo nel set affossarsi definitivamente, ecco che però Kukushkin inizia a far lievitare l’efficacia della sua solita intelaiatura geometrica e a lavorare brillantemente ai fianchi l’italo-argentino
Così dal 2-0 siamo 2-2: tutto nuovamente in equilibrio. Entrambi da fondocampo hanno un chiaro punto di forza ed uno altrettanto evidentemente debole. Darderi proverà a fare gioco con il dritto, privilegiando lo scambio corto per spingere a piacimento dal lato destro e con lo sventaglio – esecuzione con la quale è in grado di trovare diversi angoli.
Al contrario, Il 36enne kazako cercherà di muovere a più non posso il 22enne azzurro per evitare che possa colpire da fermo e per far sì che il match si metta così sui suoi binari: lenta e appuntita costruzione, che gradualmente provoca un guadagno di metri sul campo insistendo quasi esclusivamente sulla diagonale bimane per poi soltanto affondare dalla parte opposta.
La testa di serie numero 5 del torneo cinese continua a rendersi pericoloso in ribattuta, visto che anche nel quarto game si inerpica fino ai vantaggi grazie soprattutto ad alcune straordinarie difese: un po’ il suo marchio di fabbrica, da evidenziare un micidiale passante di dritto in corsa – recuperando terreno dopo averne già giocato uno di rovescio – che letteralmente buca Mikahil in proiezione offensiva. Se ad inizio match, a commettere diversi errori non procurati era stato il nativo di Volgograd adesso è il classe 2002 di Villa Gesell ad inciampare in alcune sbavature di troppo.
Il frangente chiave della frazione giunge tra sesto e settimo game: il veterano kazako è reduce da tre games vinti consecutivamente, con Luciano che – ricordiamo – si era invece procurato una doppia ghiotta chance per portarsi avanti di due break in avvio, e conducendo 3-2 vola sullo 0-30 nel game di risposta. L’allievo di papà Gino allora capisce che è il momento per tirare fuori il meglio di sé: azzera gli errori, si aggrappa al servizio e soprattutto comincia a far muovere maggiormente l’ex n.°39 ATP che non possiede più la mobilità dei tempi d’oro. Per cui ai vantaggi si materializza il 3-3, purtroppo però nel successivo gioco Darderi spreca un’altra occasione di strappo – dopo errori in serie del n.° 112 al mondo, come nei primi scampoli d’incontro, con lo slice e con il diritto – permettendo al rivale di salire 4-3.
Dopodiché, aumentano ancora i rimpianti a non finire di Luciano: prima si fa strappare malamente (a zero) la battuta per la seconda volta nel match, poi getta alle ortiche un 15-40 con Kukushkin al servizio garantendo al russo di nascita la possibilità di togliere le castagne dal fuoco tramite punti diretti con la prima conditi dal proprio fiore all’occhiello: tennis in spinta estremamente piatto con utilizzo a puntino di tutti gli angoli del campo. Il classe ’87 del Kazakistan può così intascarsi il set d’apertura al termine di 52 minuti: 6-3 per Mikahil.
Secondo Set: Darderi rischia più volte di capitolare, si rimette in carreggiata ma il passaggio a vuoto sul 4-4 è deleterio
Le eventuali opportunità di una potenziale rimonta di Darderi rischiano di incrinarsi già al principio, ma in qualche modo l’azzurro ne viene fuori cancellando la palla break concessa e salendo 1-0: dal 30-40 mette in fila un ace e due servizi vincenti.
I punti consecutivi diventano cinque perché nel turno di ribattuta che segue va subito in vantaggio 0-30 per poi però – in questo caso – subire la rimonta a tinte kazake. E’ solamente l’ultima di una serie di mini-occasioni sprecate in maniera grottesca da parte del n. 5 d’Italia in questa sfida.
E cosa accade nello sport quando manchi un’opportunità? Che la volta dopo sei tu a consegnarti: difatti, sull’1-1 è Kukushkin a prendersi la testa della frazione. Strappo che inoltre viene anche immediatamente consolidato (a 0) per il 3-1 Kazakistan. Nel quinto game, Luciano va vicino ad arrendersi una volta e per tutte ma sullo 0-30 fa affidamento a tutto il proprio repertorio di grande agonista per rinvenire e rimanere abbarbicato alla sfida (3-2). Al cambio di campo, il n.° 41 ATP richiede un MTO per farsi applicare una mini fasciatura all’altezza del ginocchio sinistro. Il precedente moto d’orgoglio del n.5 del seeding porta però i suoi frutti seppur con qualche minuto di ritardo: infatti, dopo due turni tenuti a zero sul 4-3 Mikahil per la seconda volta nella partita subisce un contro-break. A pesare nell’economia del game sono il 2° ed il 3° doppio fallo della sua partita che fanno capolino non di certo in un buon momento: 4-4.
Tuttavia, la prestazione odierna di Luciano è stata contraddistinta da troppi alti e bassi, da una perenne discontinuità in particolare alla battuta: perciò, non sorprende il fatto che a quindici subisca il quarto break dell’incontro ridando un nuovo vantaggio al kazako come era già avvenuto nel primo set. E come nella frazione inaugurale, Kukushkin concede un solo salvagente non di più: al servizio per chiudere la contesa, l’esperto tennista di Volgograd è perfetto. 6-4 in 45 minuti di gioco.