Il debutto assoluto di Carlos Alcaraz alla Laver Cup, la manifestazione ideata da Godsick e Federer (giunta alla sua settima edizione), nella versione 2024 in quel di Berlino non è stato certamente l’esordio sperato dallo spagnolo. Tuttavia, nonostante la sconfitta, ci sono diversi spunti positivi da poter trarre dal doppio che lo ha visto protagonista al fianco di Sascha Zverev opposti ai due statunitensi Taylor Fritz e Ben Shelton.
Dopo la partita, il numero 2 del mondo ha svolto la consueta conferenza stampa post match in cui ha spiegato alla stampa internazionale come sia stata approcciarsi per la prima volta a questa particolare competizione, quali aspetti può fare suoi per migliorare dopo il KO nel doppio e come vede le prospettive del Team Europe al termine della prima giornata conclusasi in pareggio.
Felice della sua prestazione nonostante la sconfitta
“Nel primo set abbiamo perso un paio di punti dopo aver giocato buoni scambi, in cui avevamo condotto noi il gioco. Avrebbero potuto cambiare un po’ l’inerzia del match, ma Taylor e Ben sono avversari molto difficili contro cui giocare specialmente in doppio. Nel secondo set poi abbiamo anche avuto le possibilità per strappare il loro servizio, ma non ci siamo ami riusciti. Sono comunque decisamente contento del livello che abbiamo espresso, anche se purtroppo non sono così abituato a giocare questa specialità“.
Il suo esordio assoluto alla Laver Cup
“È un evento completamente diverso da ciò a cui siamo normalmente abituati. Ma se nel relazionarmi con il pubblico ho avvertito le stesse sensazioni che provo anche durante gli altri tornei della stagione, l’elemento della squadra mi dà una percezione totalmente nuova che però amo profondamente. Vedere tutti i giocatori in panchina, a fare il tifo per noi che eravamo in campo è una stata una bellissima esperienza. Non vedo l’ora di rivivere queste emozioni domani nel match di singolare. Rispetto agli altri eventi che disputiamo durante l’anno, non sento né più né meno pressione. Adoro semplicemente giocare nelle competizioni a squadre, cercando di fare del mio meglio ogni volta che sono chiamato in causa. Amo l’energia che i miei compagni di squadra mi trasmettono dalla panchina, sono cose che abitualmente non viviamo“.
Il rapporto con Federer
“È stato fantastico giocare davanti a lui. È stata la prima volta nella quale ho avuto l’onore che potesse guardare una mia partita dal vivo. Sono molto felice che fosse lì a supportarci. Spero di vederlo anche domani in singolare e mi auguro che gli sia piaciuto il doppio. È stato bellissimo anche vederlo durante tutto il riscaldamento che abbiamo svolto. Mi ha detto che era molto felice di potermi vedere dal vivo, di essere qui a Berlino. Aspettavo questo momento da molto tempo“.
Margini di miglioramento in doppio
“Il doppio mi aiuta a lavorare sul mio potenziale rendimento generale, quindi anche a livello prestazionale nel singolare oltre che ad avere buone sensazioni quando colpisco. In doppio, è fondamentale avere una buona connessione con la palla per avere il miglior impatto possibile nel minor tempo di reazione considerando che dividi il campo con un altro tennista. Ed è proprio questo aspetto che ti aiuta molto per quanto riguarda il singolare, ti aiuta a sentirti maggiormente a tuo agio, ti rende più sicuro di te e dei tuoi mezzi. Credo di base di giocare bene il doppio, ma il ritmo gara naturalmente deriva dal giocare tante partite. Mi piacerebbe giocare di più doppio durante l’anno di quanta abbia fatto finora, ma ovviamente il mio obiettivo rimane il singolare provando sempre a mostrare il mio miglior tennis in tutti i tornei. Per motivi fisici e per il calendario, dunque, non posso giocare tanto in doppio ma mi piacerebbe veramente tantissimo poterlo invece fare“.