È passato un anno da quando Jannik Sinner veniva eliminato agli ottavi di finale del torneo di Shanghai da Ben Shelton. Lo statunitense conquistava il suo primo quarto di finale in un Masters 1000 e l’ex numero 4 del mondo fermava a 7 la striscia di vittorie consecutive.
Quella fu anche l’ultima volta che Jannik Sinner usciva da un torneo del Masters 1000 (e da uno Slam) prima dei quarti di finale.
Ma negli ultimi 12 mesi è successo molto di più. Sinner è diventato il numero 1 del mondo, un campione slam e la striscia di vittorie consecutive è diventata un record che nessun tennista italiano era mai riuscito a raggiungere prima.
Domani, un anno dopo da quell’unica vittoria, Shelton proverà a ripetersi e sfiderà Sinner per la quinta volta in carriera. In palio ci sarà un posto ai quarti di finale del penultimo Masters 1000 dell’anno. “E’ sempre una bella opportunità giocare contro uno dei due-tre migliori al mondo, colui che in questo al momento è al numero uno – ha detto Shelton circa il match contro Sinner -. Ho rivisto il match dell’anno scorso un paio di volte quest’anno, non vedo l’ora, sarà un match divertente”.
Nei precedenti 4 incontri, Shelton ha vinto solamente una volta e proprio a Shanghai. Ma lo statunitense ha sempre fatto giocare a Sinner almeno un tie-break in tutti gli incontri, quasi come se fosse sempre stato quel momento a decidere le sorti della partita. L’azzurro ha vinto l’ultimo incontro sull’erba di Wimbledon in maniera netta, schiacciante e senza cedere neanche un parziale. Ma l’erba non è una superfice paragonabile al cemento di casa Shelton, dove Sinner conduce 2 a 1, e senza il servizio dell’americano. Inoltre, nelle ultime 2 partite sul cemento “outdoor” il risultato è di 1 pari e agli ottavi di finale di Shanghai i due contendenti avranno l’occasione di giocarsi la bella.
Sinner ha vinto le ultime due partite sul veloce chiudendo sempre il primo set al tie-break, per una manciata di punti, prima di aggiudicarsi velocemente anche il secondo parziale. Ma cosa potrebbe succedere se questa volta, il tie-break del primo set dovesse vincerlo Shelton?
Il numero 16 del ranking mondiale è ancora lontano dal rendimento costante che Sinner continua a dimostrare da ormai un anno a questo parte. Ma i 2 anni di età che separano Shelton dalla maturità dell’altoatesino potrebbero essere un divario tutt’altro che insuperabile. Chissà che Alcaraz non sia più l’unico rivale da temere e che ben presto inizi un’altra grande rivalità degna di essere paragonata a quei “Big 3”.