[19] B. Shelton b. [6] J. Sinner 2-6 6-3 7-6(5)
Ben Shelton (numero 20 del ranking ATP) si qualifica per la prima volta in carriera ai quarti di finale di un Masters1000 eliminando in rimonta la tds numero sei Jannik Sinner col punteggio di 2-6 6-3 7-6(5) in due ore e ventinove minuti (il terzo parziale è durato tanto quanto i primi due messi assieme, per la precisione un’ora e quattordici minuti).
Per il 20enne di Cincinnati si tratta della miglior vittoria della carriera, la terza su un top10 dopo quelle con Ruud (ai tempi numero 5) a Cincinnati nel 2022 e con Tiafoe (10) allo Us Open del 2023, torneo nel quale Shelton ha raggiunto la prima semifinale slam in carriera.
Il match si è sviluppato in un clima informale (tanti sorrisi tra i due protagonisti, specialmente quando Sinner si è colpito involontariamente il ginocchio con una dolorosa racchettata), sotto gli occhi di Carlos Alcaraz e del suo coach Juan Carlos Ferrero, entrambi seduti in prima fila, quasi a completare una specie di riunione di giovani promesse del tennis mondiale.
La partita è entrata nel vivo solamente nel corso del terzo set, dopo un primo parziale dominato da Sinner e un secondo set in cui l’italiano si è sciolto e forse anche un po’ rilassato davanti alle prime difficoltà, con l’obiettivo di ricaricare le pile mentali e fisiche in vista del terzo set: Jannik infatti è reduce da quasi due settimane di tennis ad altissimi livelli, sette vittorie totali, il titolo di Pechino e i successi faticosi con Giron e Baez qui al Rolex Shanghai Masters.
Il numero 1 d’Italia tutto sommato ha gestito la partita con saggezza, calibrando i momenti nei quali mettere sotto stress la testa e le gambe, annullando da Campione le palle break concesse nel corso del terzo set, ma ha toppato l’avvio del tie break decisivo, commettendo due errori banali.
Anche in quel caso ha reagito con tenacia ed esperienza, con cinque punti consecutivi e una mentalità di ferro, ma nel testa a testa finale il servizio del 20enne americano ha fatto tutta la differenza del mondo.
Shelton nei quarti di finale affronterà in un derby tutto americano Sebastian Korda (nessun precedente tra i due), che ha sconfitto in ottavi l’argentino Francisco Cerundolo.
LA CRONACA DELLA PARTITA
PRIMO SET: Sinner in controllo fin dall’inizio, Shelton va fuori giri
Fila tutto liscio fin dall’avvio per il nuovo numero 4 del mondo che già dal game di apertura mette pressione al suo avversario, costretto ad arrangiarsi in controbalzo sulle risposte profonde di Sinner e a rischiare anche la seconda di servizio: Jannik è solidissimo, Shelton commette un paio di errori gratuiti piuttosto banali e già nel primo game arriva il break a 30.
Da quel momento in poi Sinner controlla tranquillamente il set, piazza una prima dietro l’altra (chiuderà il parziale con un ottimo 76% di prime in campo), mette a segno cinque ace, domina gli scambi senza nemmeno sudare approfittando di uno Shelton troppo brutto per essere vero.
Il numero 20 del ranking ATP gioca un tennis confuso e falloso, aggrappandosi solamente al suo meraviglioso servizio (senza comunque fare troppi danni, chiuderà il set con una prima in campo su due, il 45% con la seconda e con tre doppi falli a fronte di un solo ace).
Sul 4-2 arriva, inevitabile, anche il secondo break, e nel game successivo Sinner chiude il set con due colpi vincenti consecutivi, uno splendido rovescio in cross in avanzamento e uno smash a rimbalzo.
SECONDO SET: Shelton reagisce, mette a segno otto ace e approfitta del passaggio a vuoto di Sinner
Fin dai primi punti si capisce che la storia del secondo set sarà molto diversa: Shelton mette a posto il mirino, limitando fin da subito gli errori gratuiti mentre Sinner, finalmente stuzzicato dall’avversario dal punto di vista agonistico, sembra improvvisamente scarico, con le gambe che vanno un po’ più piano, esattamente come nei match con Giron e Baez.
Le tossine di Pechino si fanno sentire: Jannik nel secondo game si salva da 15-30 ma nel turno di servizio successivo sbaglia uno smash e poi tre dritti consecutivi, perdendo la battuta addirittura a zero.
L’americano vola in campo, della fretta del primo set è rimasto solo l’aspetto migliore, ovvero l’istinto: Ben infatti si esalta e col favore del punteggio riversa in campo tutta la sua esuberanza, tenendo lontano Sinner dalla riga di fondo.
Il numero uno d’Italia annulla una palla dell’1-5 ma in risposta non riesce mai a rendersi pericoloso: la confusione di Shelton del primo set si è trasformata in un tennis a tutto campo (alterna ad esempio attacchi improvvisi ad una posizione molto difensiva sulla seconda di Sinner), un tennis ovviamente sorretto da un servizio in stato di grazia (otto ace in cinque turni di battuta ma soprattutto 74% di prime in campo, con un incremento del 25% rispetto al primo parziale).
Sul 5-3 Shelton si complica la vita, sprecando tre set point consecutivi (da 40-0 a 40 pari) ma il solito servizio gli permette di togliersi dai guai: chiude infatti il parziale con una seconda vincente a 191 km/h e poi con un meraviglioso ace da sinistra (classico slice mancino) e dopo solamente un’ora e quattordici minuti porta la partita al terzo set.
TERZO SET: Sinner annulla da campione ben otto palle break, ma nel finale cede in un tie break rocambolesco
Sinner si mette subito nei pasticci nel primo game, ma recupera da 15-40 annullando cinque palle break in totale, sempre con la prima di servizio in campo. E’ l’antipasto di un set finalmente lottato e divertente e la partita della giornata entra nel vivo, rispettando le aspettative della prima sfida tra i due giovani talenti, una sfida che verosimilmente rivedremo tante volte ad altissimi livelli nel corso dei prossimi anni, specialmente sulle superfici più rapide.
Shelton in teoria rincorre nel punteggio ma l’inerzia sembra pendere dalla sua parte: l’americano alza ulteriormente la percentuale di prime (il 52% del primo set diventa 83% nel corso del terzo parziale) e in generale anche nello scambio sembra avere più energia.
L’italiano però nel corso di un secondo set sottotono ha ricaricato le pile mentali del suo motore e nei punti importanti riesce sempre a trovare la concentrazione giusta per spingere col servizio e per prendere l’iniziativa nello scambio senza però rischiare più del dovuto.
Shelton dopo le occasioni in apertura tiene il servizio ai vantaggi e da lì in poi entrambi i protagonisti alzano ulteriormente il livello del loro gioco, anche se le oppurtunità di svolta non mancano: Jannik prima annulla una palla break sul tre pari poi ne spreca un paio (non consecutive) nel game successivo, la prima delle quali lascia più di un rimpianto, con un banale rovescio lungolinea affossato in rete.
Il servizio di Shelton gli permette di rimanere a galla (15 ace totali, 14 tra secondo e terzo set) e nel nono game è lui ad avere la chance di chiudere la partita, ma il nuovo numero 4 del mondo si comporta da numero 4 del mondo e risale dal 15-40 con quattro punti consecutivi da campione: smash vincente al termine di uno scambio sontuoso, poi due ace consecutivi e infine una smorzata deliziosa.
Si arriva così al tie break, nel quale l’americano vola subito sul 4 a 0, con Sinner che prima stecca un passante di rovescio e poi regala un dritto comodo.
L’altoatesino si ribella alla sconfitta, finalmente riesce a rispondere alle prime di Shelton e con cinque, solidissimi, punti consecutivi si porta in vantaggio sul 5 a 4, ma nel tie break dei parziali l’ultima parola spetta a Shelton, che si aggrappa allo schema ‘servizio e dritto’ portandosi a match point (6-5).
Sinner non mette la prima, Ben chiude gli occhi e la partita, travolgendolo con una grande risposta.
Jacopo Gadarco