E’ inutile girarci intorno, il 2024 è stato decisamente l’anno di Lorenzo Musetti. Una sorta di magic moment in cui – tra le altre cose – il tennista azzurro è riuscito a raggiungere la semifinale in quel di Wimbledon e la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi. Il “Muso” nazionale, attualmente, occupa la diciottesima posizione del ranking maschile e chissà che da qui alla fine dell’annata non possa scalare altre vette dorate.
Del resto, positività ed entusiasmo di certo non gli mancano. Così come si evince chiaramente da alcune dichiarazioni rilasciate ai colleghi di Tennis Majors. “Bisogna godersi il momento“, ha sottolineato l’atleta carrarino, “quando ho vinto la medaglia ho provato emozioni forti, è stato davvero emozionante salire sul podio insieme a Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. In quel momento ho capito cosa avevo realizzato. Ora ce l’ho dentro di me ma non riesco a ricrearlo...”.
Insomma, un’analisi profonda, profondissima, quella di Musetti. Che poi ha continuato: “Il Tour è difficile per le emozioni. Viviamo in una società che vive tutto velocemente. La vita stessa può cambiare molto velocemente. Non dobbiamo prendere tutto come una garanzia data da Dio. Sono stato benedetto con la nascita del mio primo figlio quest’anno. Questo è ancora il più grande risultato che ho ottenuto finora“.
Idee chiare anche per ciò che concerne gli obiettivi futuri. Come la Coppa Davis: “In Coppa Davis cerco di dare sempre il duecento per cento, l’anno scorso abbiamo fatto una corsa incredibile e con la squadra abbiamo voglia di ripeterci.”. Già, la squadra. La stessa di Jannik Sinner.
Incalzato sull’ormai tediosa “questione doping” e sul caso “Clostebol”, Musetti ha provato a gettare acqua sul fuoco: “La maggior parte degli altri casi non provenivano da tennisti. Ce n’erano alcuni. Se ci fossero stati 38 casi di tennisti, probabilmente sarebbero andati in un modo tale da far pensare che ci fosse qualcosa di sospetto.” L’azzurro ha poi proseguito: “Ma al nostro livello so che solo Jannik (Sinner) è risultato positivo a questa sostanza. Quindi non dobbiamo togliere tutte le parti buone del movimento tennistico italiano per questo. Ci sono molti controlli e c’è molta trasparenza in questo sport. E non voglio pensare ad altro. Credo nella lotta anti-doping“.