Dopo la bella vittoria ottenuta contro Elena Rybakina, Jasmine Paolini ha rilasciato delle dichiarazioni piuttosto interessanti al nostro Vanni Gibertini. Tanti i temi trattati da Paolini, dal successo contro l’attuale numero 5 del mondo a quelli che saranno i suoi prossimi impegni nelle WTA Finals di Riyadh. Così come si evince chiaramente dalle sue dichiarazioni post-gara.
Ciao Jasmine, congratulazioni. Quasi tutti i game sono stati combattuti, eccetto il primo del secondo set. E’ diventata una cosa normale per te entrare in campo e dire “Okay, game combattuto, vinco io”?
“No, non è mai una cosa normale (ride). Oggi è andata bene, sinceramente. Sono riuscita ad avere le idee chiare nei punti importanti del match. Anche se ho tergiversato per un attimo alla fine del primo set, dove non ho risposto a due seconde. Ho cercato, però, di rimettermi lì e di giocare con tranquillità, con sicurezza. Però, ecco, non bisogna mai abbassare la guardia.“
Hai avuto un po’ la sensazione che verso la metà del secondo set Rybakina fosse più stanca – soprattutto negli spostamenti laterali – perché, magari, non è abituata a giocare, visto che non ha giocato per mesi?
“Sinceramente non ho avuto questa sensazione, perchè mi sembrava che all’inizio del secondo set lei cercasse di stare lì, di incitarsi, quindi mi ripetevo ‘sarà dura anche in questo set’. Poi, comunque, lei serviva per prima, quindi ero sempre a rincorrere e a cercare di difendermi. Forse, mi sono un pochino sciolta anch’io ed ero molto concentrata su di me, sul mio gioco.”
A proposito di gioco e ritornando sempre al discorso della fiducia: tre pallate e hai fatto il break…
“Lì ero sinceramente positiva. Ho fatto subito il vincente di rovescio e mi sono detta “dai, forza!’. Oggi sono stata positiva, aggressiva e ho cercato di andarmi a prendere il punto. Anche perché, con giocatrici di questo livello, bisogna spingere su ogni palla senza aspettarsi l’errore dell’altra. E’ sempre molto difficile confrontarsi su un campo così veloce…”
Non so se te l’abbiamo mai chiesto, ma tifi per qualche squadra? Hai una fede calcistica?
“Io tifo Milan. Come mio padre e mio fratello. Diciamo, però, che non seguo molto il Calcio. Questo lo devo ammettere. Il mio allenatore, sì. Lui è interista, tra l’altro (ride).“
Parliamo un po’ delle prossime due gare. Soprattutto della sfida con Qinwen Zheng. Dopo quello che è successo a Wuhan, cosa si cambia a parte il risultato?
“Guarda, non lo so. Secondo me le condizioni saranno diverse. Lei a Wuhan ha servito benissimo, quindi mi aspetto che anche qui non sia facile rispondere. Con lei non è mai facile in risposta, credo sia quella che abbia fatto più ace durante la stagione. Magari sbaglio, ma ho letto qualcosa del genere. Quindi, sicuramente servirà bene, ha un gioco potente, la fa saltare un po’. Ripeto, non sarà facile. E’ una giocatrice con cui, onestamente, non ho mai vinto. Ci ho giocato contro qualche settimana fa e a dire il vero spero di entrare in campo con le idee un po’ più chiare. A Wuhan, soprattutto all’inizio del primo set, sono andata in difficoltà. Cercherò di non commettere gli stessi errori. Lei, in questo periodo, sta giocando bene. Ha appena vinto un torneo. Cercherò di fare del mio meglio.”