Come due amici che si ritrovano dopo tanto tempo, il direttore Ubaldo Scanagatta e l’ex numero 1 del mondo, Ilie Nastase si sono rincontrati alle Nitto ATP Finals di Torino, nella lounge Lavazza.
Insieme hanno ripercorso i bei tempi passati, anni nei quali Ilie Nastase è diventato la leggenda che oggi tutti conoscono. L’ex tennista rumeno ha vinto 57 titoli di singolare, 51 di doppio, 2 prove del Grande Slam, quattro edizioni del Master nel 1971, 1972, 1973 e 1975, due Internazionali d’Italia oltre ad essere stato il primo numero 1 della classifica ATP nell’agosto del ’73 quando le classifiche ATP vennero per la prima volta decise dal computer. In quell’anno Nastase dominò la stagione sulla terra battuta vincendo i tornei di Barcellona, Montecarlo, Madrid, Firenze, Roland Garros e Roma.
Ma il motivo principale per cui Nastase è venuto in Italia è per via della presentazione del suo film autobiografico: “Nasty”, presentato a Roma per la festa del Cinema nel mese di ottobre e disponibile in tutti i cinema italiani il 18, 19 e 20 di novembre. Il docufilm che ripercorre la carriera straordinaria di un giocatore fuori dai ranghi, soprannominato ai tempi il bad-boy del tennis, dove appare in tre diversi momenti anche Ubaldo Scanagatta che, unico giornalista italiano presente, racconta alcuni aneddoti.
Scanagatta: Giochi ancora a tennis?
Nastase: “No non gioco più, mi fanno male le gambe ma mi piace sempre guardarlo e lo seguo”.
Scanagatta: Vivi sempre a Bucarest?
Nastase: “Si ma ho anche una casa sulla spiaggia del Mar Nero, a Mamaia precisamente. C’è un po’ il pericolo delle guerre lì ma speriamo che non succeda niente”.
Scanagatta: Con il tuo amico talent scout Ion Tiriac sei sempre in contatto o no?
Nastase: “Lo vedo si. L’ultima volta che l’ho visto mi ha chiesto: Nastase quanti anni hai? E io gli ho detto 78 e lui mi ha risposto: Ma non sei morto ancora? Pensa che quando ne avevo compiuti 76 l’ho chiamato perché a lui non piacciono i compleanni. E lui mi ha chiesto perché lo avessi chiamato e io gli ho detto perché oggi sono arrivato al tiebreak. E lui ha riso molto e mi ha risposto: solo tu potevi pensare che fosse un tiebreak il giorno del tuo compleanno”.
Scanagatta: Lui ha una casa grande in toscana in vero?
Nastase: “Si certo sono stato lì e la conosco bene. Era la casa di Stefano Ricci e del primo ministro Andreotti. Lui l’ha comprata per 20 milioni”.
Scanagatta: E tu invece quanti miliardi hai messo da parte? (ridono)
Nastase: “Io non ho i miliardi, io vado in giro in bicicletta guarda. Lui va in giro con l’aereo privato e io in bicicletta. Gli ho risposto così quando mi ha chiesto come andavo a Torino”.
Scanagatta: Quando tu e Tiriac avevate finito i soldi per comprare i biglietti aerei a Lugano e dovevate andare a giocare la Coppa Davis a Bucarest, mi hanno raccontato che siete saliti su un treno e… dormivate dove?
Nastase: “C’eravamo impadroniti di uno scompartimento e dormivamo sulla retina in alto dove di solito si mettono i bagagli. Facevamo 3 ore per uno. Ci abbiamo messo 3 giorni, il treno faceva tutte le fermate. È stato un viaggio infinito”.
Scanagatta: Tu hai giocato in tante piccole città italiane, Reggio Calabria, Palermo, Viareggio…
Nastase: “Ho giocato anche a Firenze. Ho vinto 6-4 al quinto set contro Adriano Panatta con più di 5.000 persone presenti. Bellissimo quel torneo, c’era anche il presidente Paolo Galgani. Avevamo fatto anche un doppio insieme”.
Scanagatta: Tu eri anche molto amico di Michele Brunetti, che è stato vicepresidente della federazione. Cos’era la storia di quella volta che a Wimbledon parlavi in italiano?
Nastase: “Finale di Wimbledon nel ’76 quando giocavo contro Borg, Brunetti stava con me e l’arbitro era internazionale. E io dicevo a Brunetti che praticamente era colpa sua se stavo perdendo. (ride) Perché in campo non me ne andava bene una e me la prendevo con lui”.
Scanagatta: Cosa pensi di questo tennis di oggi?
Nastase: “Bellissimo, per me è bellissimo. Il torneo qui è fantastico. Il mio primo Masters era stato a Tokyo, poi Parigi, Barcellona, Boston e poi nel ’75 Stoccolma”.
Scanagatta: Mi racconti di nuovo la famosa storia di come chiamavi Ashe? E quello che hai detto a Stoccolma?
Nastase: “Lo chiamavo Negrone e lui mi chiamava Comunista. Ma non era un problema perché eravamo amici. Non si arrabbiava nessuno, si scherzava. Poi quando si giocava, si giocava seriamente. Una volta c’erano poche luci, appunto nel ’75 a Stoccolma. E quando lui veniva a rete gli ho detto che non riuscivo a vederlo perché era nero. (ride) Si, facevo sempre un po’ di casino. Ma poi quella volta ho riconosciuto di aver sbagliato e anche se Ashe stava perdendo, ho detto che era giusto che mi dessero partita persa. La mattina dopo lui era a colazione con una bella bionda, io ho preso un mazzo di fiori dal vaso della reception (senza pagarlo naturalmente) e sono andato da lui per scusarmi nascosto dietro al mazzo. Subito dopo però gli ho detto: “Sai che tu e lei mi sembrate… sale e pepe!”
Ricordo che quella battuta gli è piaciuta molto. Io ho giocato con lui 3 o 4 volte in doppio insieme e mi diceva sempre: Nasty non fare così perché sennò ci danno una multa. Quando eravamo a Tokyo mi ricordo di un arbitro che continuava a fare delle chiamate sbagliate. Allora gli ho chiesto di farmi portare dei fiammiferi e nessuno capiva perché. Poi me li sono messi fra le palpebre per prenderlo in giro. Quell’arbitro non vedeva nulla. Quando siamo tornati nello spogliatoio, Ashe mi ha detto che mi avrebbe fatto lui una multa da 600 dollari (ride). Oggi certamente neanche l’1% di quello che facevo io si potrebbe fare”.
Scanagatta: Adesso si è persa un po’ di umanità, di spirito cameratesco?
Nastase: “Ora è troppo diverso per poterlo paragonare. C’è stato un tempo per quello, ma ora è tempo per qualcos’altro”.
Scanagatta: Tiriac con te ha inventato il mestiere del manager.
Nastase: “Si lui è stato il primo, lo è stato per Vilas, Leconte, Becker e Ivanisevic”.
Scanagatta: Te lo chiederanno tutti ma cosa pensi di Sinner?
Nastase: “Il miglior giocatore di questo momento. Ha il fisico e tutti i colpi quindi per il momento non lo tocca nessuno. La sola cosa è che non si può sapere quanto potrà durare, 4, 5 anni…”.
Scanagatta: Il suo fisico ti ricorda un po’ il tuo? Anche tu eri magrissimo.
Nastase: “Si è vero. Un giorno eravamo a Montecarlo e stavo giocando con Tiriac. Lui mi ha detto ma cosa fai? Sei stupido! Mangia qualcosa! Ero davvero troppo magro. Sinner però è più alto di me è alto 1,93. Io sono 1,81. Però per l’epoca ero alto”.
Scanagatta: Qual è la cosa più bella che credi di aver detto o fatto, tra le tante?
Nastase: “Sai qual è? E’ stato quando ho perso la finale di Wimbledon contro Borg nel ’76. Ho saltato la rete, sono andato da lui e gli ho dato un bacio. Poi gli ho detto: “tu sarai il giocatore più forte del mondo”. Lì per lì lui ci è rimasto quasi male e mi ha detto: ” Ma perché mi dai un bacio se hai appena perso?” E io gli ho risposto: “Perché lo penso davvero”.