[5] T. Fritz b. [2] A. Zverev 6-3 3-6 7-6(3)
TAYLOR’S TIME 🤩
— Tennis TV (@TennisTV) November 16, 2024
The moment @Taylor_Fritz97 sealed his place in the #NittoATPFinals final for the FIRST time! 👏 pic.twitter.com/m8DW3zI5L2
Per la quarta volta consecutiva, Taylor Fritz batte Alexander Zverev e raggiunge la finale delle Nitto ATP Finals 2024.
Dopo un primo set di poco spettacolo e grande dominio americano, il tedesco sale di livello, impedendo a Fritz di chiudere con facilità. Tante, troppe le occasioni mancate dal numero 2 del mondo, troppo superficiale nei momenti chiave.
Lo statunitense è stato in grado di restare aggrappato a un match che spesso sembrava già perso, attendendo le proprie chance e giocando alla meglio anche nei momenti cruciali.
Fritz diventa così il primo americano a raggiungere la finale del Master dal 2006, quando a riuscirci fu James Blake.
Ora aspetta il vincitore della sfida fra Jannik Sinner e Casper Ruud.
Primo set, un perfetto Fritz domina il tedesco in 27 minuti
Che il rendimento al servizio fosse destinato a divenire fattore chiave nel corso del match, era chiaro fin dal principio. I primi giochi, non fanno che confermare le ovvie attese: pochi scambi prolungati, tante responsabilità sulla prima e uno Zverev incredibilmente perfetto sul colpo bimane.
Il tedesco, sconfitto negli ultimi tre precedenti, sa di non potersi permettere alcun passo falso, e di dover chiedere alla diagonale di destra, dove tende a faticare maggiormente, un rendimento molto vicino alla perfezione.
Il primo a venir fuori è ancora una volta Taylor Fritz: trova la via, domina quando il punto supera i due colpi e trova vincenti da ogni lato del campo. Risultato? Palla break. Nulla da fare, Zverev nasconde la palla in un rovescio lungolinea di rara bellezza, e risale in parità. L’errore nel quindici dopo, però, concede una seconda palla break all’americano: questa volta, il numero 5 del mondo, trova i giusti appoggi, spinge fin dalla risposta e diventa il primo giocatore nell’edizione 2024 delle ATP Finals a vincere un gioco in risposta contro Alexander Zverev.
Al servizio per chiudere il promo parziale, lo statunitense non ha alcun dubbio: gioco a quindici e set chiuso in ventisette minuti.
Secondo set, Fritz in calo, Zverev ne approfitta
Alla ripresa, i cardini tattici non sembrano variati: la battuta continua a dominare il gioco, ma ora è il tedesco ad apparire più centrato.
Gli scambi cominciano ad allungarsi, e Sasha ne assume il controllo ottenendo la prima palla break del secondo parziale. Ace.
Ancora, il numero 2 del mondo aggredisce ogni centimetro di campo trovando la via della rete e la seconda possibilità di vantaggio. Fritz va in confusione, colpisce male sotto rete e manda l’avversario sopra tre giochi a uno.
Dopo l’ovvio calo dovuto a un primo parziale giocato fin troppo bene, l’americano comincia a ritrovare quel dritto che tanto male ha causato nelle prime fasi del match. Zverev è bravo a non perdere concentrazione quando costretto a fronteggiare due palle break, raggiungendo la possibilità di servire per andare al terzo e decisivo set.
Alla battuta per chiudere, Sasha torna a fare confusione: va sotto 0-30, ma risolve le paure con due ace e un gratuito americano. Lo schiaffo a rimbalzo sancisce la parità.
Terzo set, Zverev spreca e si scompone sul più bello
La testa di serie numero 5, dopo un paio di punti al meglio gestiti, ma persi, si scompone del tutto: due brutti errori portano Zverev sullo 0-40. Un ace, un servizio vincente e una discesa a rete rimettono le cose in parità, con l’impressione che l’americano cominci a dipendere sempre più dalla prima di servizio.
Lo spettacolo aumenta, Fritz fatica a concretizzare le opportunità per salire sul 3 a 2, ma alla fine è un rovescio lungo del tedesco a chiudere la pratica: si resta on-serve.
In quello che gli inglesi chiamavano “the crucial game“, Fritz sembrava potersela senza cavare senza grandi problemi: invece, sotto 40-0, il tedesco infila tre punti consecutivi, continuando ad aumentare il peso della pressione sulle spalle dell’avversario. Con un buon rendimento alla battuta, Taylor riesce a cavarsela ancora una volta.
Forse condizionato dalle occasioni avute, ma mancate, Zverev comincia a dubitare: l’americano resta, lì, sempre aggrappato e senza mollare un centimetro di campo, conscio che, prima o poi, la chance sarebbe arrivata anche per lui. Così è: nel settimo gioco, è Fritz a salire 15-40. Il numero 2 del seeding si ricompone e, aiutato dalla battuta, agguanta il 40-pari. La paura non finisce, doppio fallo e altra palla break. Questa volta le cose sembrano complicarsi, lo schiaffo al volo atterra a pochi centimetri dalla riga, ma è buono. Il leone tedesco torna a ruggire, quattro giochi pari.
Quando il tiebreak sembrava ormai cosa fatta, la calma di Fritz vien presto spezzata: annulla una prima palla break con un ottimo smash, ma il cambio in lungolinea sulla diagonale di sinistra continua a dar ragione a Zverev. Lo statunitense annulla anche una seconda possibilità di break e sale sei giochi a cinque. Zverev non fatica, e che tiebreak sia.
A sorpresa, il primo a concedere, è proprio il tedesco: uno dei rari errori bimani di Zverev, issa Fritz a un minibreak di vantaggio. Il numero 2 del mondo continua a sbagliare col colpo che più male ha fatto a Fritz, spedendo lunghi rovesci di puro controllo. La discontinuità del dritto germanico permette a Fritz di arrivare ai primi matchpoint: 6 punti a 3.
Vincente a uscire: Taylor Fritz resta bestia nera di Zverev e trionfa per la quarta volta consecutiva.