Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Jannik Sinner, numero uno del tennis mondiale, ha regolato – senza troppi patemi di sorta – l’avversario argentino Sebastian Baez con il punteggio di 6-2 6-1, al temine di un incontro che non ha mai avuto storia. Nel secondo match disputato contro l’Argentina, infatti, gli azzurri di Volandri sono riusciti ad avere la meglio sui rivali sudamericani grazie alle giocate efficaci del proprio alfiere più blasonato, lesto a sfruttare gli errori commessi da Baez. In attesa del doppio, situazione di parità fra i campioni in carica e il team sudamericano.
Primo Set: troppo Sinner per Baez
Per ciò che concerne la cronaca dell’incontro, dopo i primi due game disputati all’insegna dell’equilibrio e delle fisiologiche schermaglie iniziali, Sinner innesca subito le marce giuste (cinque punti consecutivi per lui) e riesce a portarsi in vantaggio di un break. Baez, del resto (schierato come “vittima sacrificale”), appare quasi in soggezione al cospetto del numero uno del mondo. Nel quinto game il servizio dell’atleta altoatesino diviene una vera e propria sentenza, oltre al fatto che Sinner da fondo riesce a mettere oltremodo in difficoltà il rivale sudamericano, costringendolo a circumnavigare da una parte all’altra del campo. Tuttavia, Baez prova a rialzare la testa nel corso del sesto game, quando l’azzurro incappa in qualche errore di troppo. Ad ogni modo, il numero uno del ranking maschile – pur se con qualche difficoltà imprevista – riesce a ristabilire subito le distanze nel game successivo, trovando angoli dorati sul cemento indoor di Malaga. Il primo set si conclude così con il punteggio di 6-2 a favore dell’atleta italiano.
Secondo Set: Sinner sul velluto, a Baez un solo game
Nel secondo set a Sinner basta qualche folata offensiva per riuscire a mettere in difficoltà il proprio avversario. In alcuni frangenti del parziale in questione, infatti, appare netta, nettissima la differenza tecnica fra il numero uno del mondo e l’atleta originario di Buenos Aires. Baez non riesce a scalfire in alcun modo il tennis granitico del campione altoatesino. Quest’ultimo, tra l’altro, si trasforma in un vero e proprio rullo compressore, portandosi sul 4-0 in proprio favore e continuando a sciorinare giocate su giocate. A quel punto – dopo circa 51 minuti di gara – il match diviene quasi una formalità per Jannik, che continua a macinare punti e ad esaltare il caloroso pubblico del belpaese presente sugli spalti del “Palacio de Deportes José María Martín Carpena“. E se persino il quinto game – uno dei meno convincenti disputati da Sinner nel corso della gara – viene portato a casa dal forte tennista altoatesino senza incappare in rischi eccessivi, la sorti dell’incontro appaiono decisamente segnate. Il numero uno del mondo fa calare il sipario definitivo sul match dopo un’ora e dodici minuti di gioco e con lo score definitivo di 6-2 6-1.