[1] J. Sinner b. [21] B. Shelton 7-6(2) 6-2 6-2
Jannik Sinner si qualifica per la finale dell’Australian Open dopo aver sconfitto Ben Shelton (22 anni, numero 20 del ranking ATP) con il punteggio di 7-6(2) 6-2 6-2 in 2 ore e 36 minuti di gioco: il numero 1 del mondo è sopravvissuto a un primo parziale piuttosto rocambolesco nel corso del quale ha annullato due set point in risposta (sul 6-5 e servizio Shelton), per poi prendere il controllo dell’incontro. Shelton è stato all’altezza della situazione, ha giocato un match generoso e nel corso della prima ora e mezza di gioco ha messo in mostra grandi progressi dal punto di vista tattico, utilizzando tutti i tagli e le rotazioni del suo tennis. Nel secondo e nel terzo parziale l’azzurro ha invece controllato l’esuberanza del rivale, portando a casa tutti i punti più pesanti e gestendo con saggezza lo sforzo fisico di un match complessivamente equilibrato. Per Sinner, che domenica affronterà il numero 2 Sascha Zverev, si tratta della terza finale slam della carriera e grazie al successo di oggi arriva a 20 vittorie consecutive sul circuito (35 vittorie nelle ultime 36 partite, unica sconfitta con Alcaraz a Pechino): nei tornei major sul cemento non perde dallo US Open del 2023 (20 vittorie consecutive) quando fu superato, negli ottavi di finale, proprio da Zverev. Sinner, da quando è numero 1 del mondo, ha vinto 46 match dei 49 disputati, vincendo, in generale, 23 degli ultimi 26 tie break. Diventa inoltre il più giovane a raggiungere due finali dell’Australian Open da Jim Courier 1992-1993.
Primo Set: Sinner rientra due volte e la spunta al ‘suo’ tie-break
Parte subito in salita la semifinale dell’Australian Open 2025 per Jannik Sinner, che pronti via si trova sotto 15-40. Meriti, soprattutto, di Ben Shelton, che trova una risposta lungolinea ad aprirsi il campo e poi costringe l’altoatesino a sbagliare sulla diagonale. Prima palla break sprecata dal classe 2002, che però sfrutta la seconda con un passante delizioso di dritto. Lo stesso colpo, questa volta in cross, gli permette di uscire dalle sabbie mobili nel game successivo, in cui comunque concede al n° 1 del mondo l’opportunità di rimettersi in parità. È solo questione di tempo perché, nel secondo turno al servizio dello statunitense, il campione in carica trova le misure in risposta e fa andare fuori giri il suo avversario. Così come, allo stesso tempo, cresce alla battuta e aumenta sensibilmente il numero di prime in campo, portandosi per la prima volta avanti nel punteggio.
Altro game in risposta e altro spettacolo da parte di Jannik Sinner. L’altoatesino vince uno scambio lunghissimo in cui costringe il suo avversario a fare da tergicristalli prima di chiudere a campo aperto e trova un paio di traiettorie molto angolate, che unite alla contro-smorzata sulla palla corta di Ben Shelton lo portano ad avere due occasioni di break. Il n° 21 del seeding si affida però al servizio e riesce così ad evitare di allontanarsi troppo dal suo avversario. Pur non trovando tante prime con continuità il 23enne italiano riesce a tenere il servizio piuttosto comodamente e lo stesso fa anche il nordamericano.
Sul 5-5 arriva un altro momento di difficoltà per il vincitore dell’Australian Open 2024, che commette tre errori, uno in lunghezza, uno in larghezza e uno a rete e subisce il break. È in queste situazioni, però, che il campione mostra la sua effigie e tira fuori le unghie. Ed è proprio ciò che fa il n° 1 al mondo, bravo ad annullare due set point sfiancando il suo avversario da fondo campo. Non solo, perché dopo aver sprecato una prima occasione per il contro-break torna a martellare con il dritto e di guadagna un meritato tie-break. Si arriva nel territorio preferito di Jannik Sinner, praticamente casa sua negli ultimi mesi, e infatti è proprio l’azzurro a spuntarla, complici, nel complesso, due errori di dritto del suo dirimpettaio.
Secondo set: Jannik vince i primi tre game ai vantaggi e scappa nel punteggio
Sinner, dopo la bagarre finale del primo parziale, prova a dare la spallata decisiva alla partita, breakkando subito Shelton in apertura: l’americano non molla e nel game successivo si procura – da 40-15 – una palla per rientrare, ma il suo dritto (vincente) finisce largo di un soffio. Jannik respira, difende la battuta e si porta addirittura sul 3 a 0, grazie all’ennesimo game (tre su tre, nel secondo set) vinto ai vantaggi e Shelton – dopo aver giocato in maniera disciplinata per un’ora e 25 minuti – perde per la prima volta la bussola tattica del match e in pochi minuti si ritrova in svantaggio per 0 a 4. Il numero 1 scioglie la tensione, approfitta del calo fisico dell’avversario e controlla senza problemi la seconda parte del set, chiudendolo con il punteggio di 6-2 dopo un paio d’ore di gioco.
Terzo set: Sinner resiste all’ultimo arrembaggio di Shelton e strappa definitivamente la partita
Shelton, dopo un rapido intervento del fisioterapista, decide che è arrivato il momento del rischio: l’americano butta per aria il tavolo con il piano partita, torna tatticamente a casa sua e lascia andare il braccio, cancellando il margine dal pensiero dalle sue esecuzioni. La nuova tattica funziona e Ben – grazie ai vincenti più esplosivi di tutta la partita – si procura una palla break nel secondo game e addirittura due, consecutive, nel quarto, ma l’italiano mantiene la freddezza giusta (2 pari), rimane a galla nel punteggio e si prepara il terreno per l’ultima svolta. Il quinto gioco è quello decisivo: la stanchezza si fa sentire, Shelton chiude gli occhi, si dimentica della rete e delle righe, tira la seconda più forte della prima, ma alla fine cede: Jannik supera una piccola contrattura e piazza il break (3-2), e poi un altro ancora (5-2), perché il suo avversario non c’è più. Il numero 1 chiude così la partita con un parziale di 15 punti a 2: 7-6(2) 6-2 6-2 in due ore e 36 minuti.
(ha collaborato Fabio Barera)
