L’ex giornalista del New York Times Ben Rothenberg, direttamente da Acapulco (dove, con i match del tabellone delle qualificazioni, è già iniziato uno dei tornei ATP 500 più attesi della stagione) ha intervistato per il suo nuovo portale ‘Bounces’ i due giovani talenti americani – entrambi classe 2005 – Nishesh Basavareddy e Learner Tien.
Basavareddy nel corso delle prime settimane del 2025 ha già guadagnato una trentina di posizioni nel ranking mondiale, raggiungendo il best ranking di numero 105. Dopo la semifinale raggiunta nel torneo 250 di Auckland è stato sconfitto al primo turno dell’Australian Open da Novak Djokovic, in quattro set, impressionando gli appassionati con il suo tennis brillante: “Quella sessione serale con Nole ha indubbiamente rappresentato il momento più emozionante della mia carriera. Sfidare Djokovic significa scoprire e imparare tante cose nuove: mi sono reso conto del divario fisico con un campione del genere e allo stesso tempo del fatto che debba ancora lavorare molto a livello di servizio e risposta. Lui è cresciuto con il passare dei minuti mentre io sono un po’ calato, specialmente a livello di intensità: di sicuro però è stata una serata incredibile, perché Nole è uno dei miei idoli e nella costruzione del mio gioco mi sono chiaramente ispirato a lui” ha detto Basavareddy.
Il talento nato a Newport Beach e di chiare origini indiane (“I tifosi indiani mi stanno supportando tantissimo e questo aspetto mi carica ancora di più”) ha poi raccontato i suoi obiettivi per quanto riguarda il 2025: “Dopo Melbourne ho deciso di fermarmi per un po’, avevo bisogno di ricaricare le pile e di allenarmi. La grande sfida di questa stagione è decisamente la top 100: non ho molti punti da difendere fino a Maggio-Giugno e già nei prossimi tornei mi piacerebbe raggiungere questo traguardo. Spero di farcela in tempo per entrare direttamente nel tabellone principale del Roland Garros. Dopo Acapulco giocherò a Indian Wells e a Miami, per poi volare in Europa per la terra battuta: non vedo l’ora di tornare a giocare su quella superficie”.
Nishash infatti non disputa un match ufficiale sul rosso da tre anni: “Penso che il mio gioco possa adattarsi alla terra: mi piace utilizzare la smorzata e colpire la palla forte, da junior ho vinto molte partite su quella superficie anche se chiaramente il circuito maggiore è un’altra cosa, specialmente a livello fisico”.
Learner Tien – di qualche mese più giovane – dopo un 2024 nel corso del quale ha letteralmente scalato la classifica ATP (guadagnando oltre 400 posizioni a suon di vittorie), ha cominciato la nuova stagione con un Australian Open straordinario: ha superato le qualificazioni (“Al primo turno del tabellone cadetto mi sono ritrovato a un passo dalla sconfitta, è abbastanza incredibile se ci ripenso ora”) per poi raggiungere gli ottavi di finale del tabellone principale, eliminando al secondo turno la testa di serie numero 5 Daniil Medvedev nel match probabilmente più entusiasmante di tutto il torneo (“Mi stavo godendo il mio primo Australian Open, ero anche solo felice di esserci, e invece mi sono ritrovato tra i migliori 16″). Grazie a quel risultato ha ovviamente messo la firma sul proprio best ranking di numero 80: “Gli ultimi 12 mesi sono stati per certi versi sconvolgenti, speravo di migliorare il mio gioco e di conseguenza la classifica ma non mi aspettavo una crescita così travolgente” ha dichiarato Tien.
Il 19enne nato a Irvine sta di fatto vivendo le prime esperienze nel circuito maggiore: “Per me sarà tutto nuovo, perché ad esempio non gioco una partita sull’erba dal torneo junior di Wimbledon del 2022 e sulla terra battuta dal Roland Garros del 2023. Ci saranno tanti eventi ai quali parteciperò per la prima volta ma credo che, ad esempio, il mio gioco si possa adattare bene ai campi in terra, penso di muovermi rapidamente e su quella superficie la velocità dei piedi diventa fondamentale. Sto cercando di programmare i miei impegni nella maniera più saggia, alternando il lavoro degli allenamenti all’esperienza dei tornei: ho voglia di imparare e di giocare il più possibile, devo cercare di farmi trovare pronto, perché il livello del tour è molto alto, sia da un punto di vista tecnico che fisico. Probabilmente cercherò di trovare la confidenza giusta sul rosso iscrivendomi a qualche challenger”.