“Sono felice di tornare a Indian Wells, è un luogo in cui amo stare. Non vedo l’ora che inizi il mio torneo. Nell’ultima settimana ho lavorato per abituarmi alle condizioni e ai campi, sta andando abbastanza bene”. Esordisce così Iga Swiatek nella conferenza stampa che anticipa il suo esordio ad Indian Wells, dove proverà a difendere il titolo conquistato lo scorso anno in finale con Maria Sakkari. Sarà la navigata tennista francese Caroline Garcia la sua primissima avversaria della lunga tournée statunitense.
D. Qui hai vinto due titoli su tre. Potresti essere la prima a vincerne tre. Cosa c’è di Indian Wells che fa venir fuori il meglio di te?
Iga Swiatek: “È difficile da dire. Probabilmente la superficie è piuttosto lenta, la palla rimbalza alta. Questo mi dà un po’ di vantaggio. Ma d’altra parte le condizioni sono ancora difficili con l’aria molto secca. Quindi non direi che è così facile giocare qui, perché non lo è. Ogni partita può essere molto difficile. Io sto cercando di essere solida in ogni torneo, quindi se sei costante, sai che avrai più possibilità di vincere titoli alla fine. Ma non è che sia così facile…”.
D. Hai provato la nuova superficie? Cosa ne pensi? È più veloce?
Iga Swiatek: “Non sento molta differenza. Noi veniamo qui dopo un anno in cui abbiamo giocato su superfici diverse. Tutti dicono che è un po’ diverso, ma io non so se in realtà è un po’ nella nostra testa solo perché tutti ne parlano. Ma onestamente non mi dispiace. Dobbiamo abituarci alle condizioni ogni settimana, quindi ci siamo quasi adattati. Cerco di non pensarci troppo e di andare a giocare”.
D. C’è un modo in cui voi, come giocatori, possiate abituarvi a questo ritmo diverso di più tornei obbligatori?
Iga Swiatek: “Credo di essermi già abituata, anche perché gli Slam sono sempre stati lunghi, quindi si ha sempre un giorno di riposo. Sicuramente è difficile alla fine dell’anno, perché ti sembra di essere stato in tour per molto tempo. I tornei sono lunghi. Quindi, se devi giocare fino alla fine, non hai molto tempo per tornare a casa o per avere due giorni di riposo veri e propri. D’altro canto, però, ci sono anche dei vantaggi. Si può usare questo giorno di riposo per fare un po’ di allenamento, e se si ha la sensazione che la propria tecnica durante le partite stia calando un po’, potete ricordare a voi stessi in questi allenamenti su cosa concentrarvi e su cosa lavorare. Cerco di vedere il lato positivo della cosa, visto che non abbiamo molta influenza sulla programmazione. Ne approfitterò il più possibile”.
D. Che cosa hai imparato in termini di gestione del tempo in questi tornei? Ci sono aggiustamenti che puoi fare?
Iga Swiatek: “Ogni swing è diverso. I tornei possono variare, non c’è modo di paragonare un anno all’altro, perché la storia può essere completamente diversa. Sicuramente questa parte della stagione è molto dura e non voglio perdere nessun torneo su terra battuta. Anche Indian Wells e Miami mi piacciono molto e ho già dimostrato che fisicamente posso farcela. Inoltre, sarà diverso se inizierai questi tornei, non so, con tre set o due partite da 6-2 6-2, ma non c’è motivo di pensarci troppo. Il mio piano è di giocare tutto. Andrò avanti passo dopo passo, settimana dopo settimana, e ci penseremo durante. È più compito dell’allenatore pianificare prima, in modo che io possa iniziare lo swing con con una quantità sufficiente di freschezza e di recupero”.
D. Hai vinto molte partite dopo l’Open di Francia dello scorso anno, ma non hai mai vinto un titolo. È preoccupante?
Iga Swiatek: “Non potevo nemmeno giocare tutti i tornei. Accetto la mia situazione e di sicuro lavoro duramente per migliorare e per avere possibilità di vincere i tornei. Il mio anno dopo il Roland Garros non è stato così facile e tranquillo come al solito. Non mi giudico, insomma, e nessuno dovrebbe farlo”.
