Il periodo complicato di Emma Raducanu sembra non aver ancora trovato fine: da quando la britannica vinse lo US Open da qualificata sorprendendo il mondo intero, ha sempre più faticato a ritrovare quel tennis che tanto le aveva permesso di brillare. Le cause, però, sono diverse, e da attribuirsi prima di tutto agli innumerevoli problemi fisici che mai le han lasciato il tempo di ripartire.
Dopo il primo slam stagionale, in Australia, Emma ha dovuto impegnare ulteriori energie nella ricerca di un nuovo allenatore, dopo il ritiro, per motivi di salute, di Nick Cavaday, suo coach negli ultimi 14 mesi. “In medio oriente è stato molto difficile per me – ha detto l’ex numero 10 del mondo alla BBC – non avevo indicazioni e consigli su quali tornei giocare. Fare tutto da sola è stato complicato“. Dopo Melbourne, Emma è volata a Singapore, poi ad Abu Dhabi, in Qatar e a Dubai, collezionando appena una vittoria. Oltre ai problemi fisici, quelli extra-campo non han certo aiutato: già due volte vittima di stalking e persecuzioni, è ora costretta a vivere sotto perenne sorveglianza, sperando in un po’ di tranquillità.
Ben conscia di quanto sia necessario per lei avere una solida figura al suo fianco, la britannica ha finalmente cominciato a testare nuove collaborazioni: periodo di prova con lo slovacco Vladimir Platenik, classe 1976 e attuale coach di Lulu Sun.
In passato ha potuto lavorare con Daria Kasatkina, Cibulkova, Blinkova e Kudermetova, fra il 2007 e il 2023. “Non voglio essere precipitosa, ma sto vagliando nuove opzioni e organizzando dei provini. Sono quel tipo di persona che ha bisogno di un piano e di preparazione“.
L’avventura di Emma a Indian Wells è prematuramente terminata con la sconfitta subita dalla giapponese Uchijima, condizionata da difficili condizioni atmosferiche è un tennis ancora confuso. Che il periodo di prova si prolunghi almeno fino a Miami, è molto probabile, ma al momento non ci è dato sapere altro.