[12] H. Rune b. [18] U. Humbert 5-7 6-4 7-5
La personalità e il talento di Holger Rune si mixano alla perfezione nel terzo turno di Indian Wells, nel quali il danese classe 2003 ha rimontato il solidissimo Ugo Humbert, beffato nel set finale dall’ira agonistica del numero 12 del seeding che si è imposto con lo score di 5-7 6-4 7-5. Iniezione di fiducia importante per Rune, trovatosi sotto 2-0 nel set decisivo, e tiratosi su a suon di sberle in risposta, che hanno rappresentato il passepartout per la vittoria con Humbert. Holger raggiunge dunque, per la quinta volta consecutiva, gli ottavi di finale nel Masters 1000, e il prossimo avversario sarà Stefanos Tsitsipas, protagonista di un ottimo incontro ai danni dell’azzurro Berrettini.
Primo set: Humbert, al settimo tentativo, strappa finalmente il servizio a Rune
La prima fase della partita, inizialmente prevista sul campo numero 4 e poi spostata sul Centrale per via del ritiro di Michelsen con Medvedev, è caratterizzata dagli errori gratuiti: la superficie è una superficie “complicata” e i protagonisti, travolti dai rimbalzi alti e quasi sbilenchi, faticano a trovare il ritmo giusto. Humbert non concretizza una palla break nel secondo game e addirittura altre tre, consecutive, nel quarto: il danese, con il passare dei minuti, mette a posto il mirino dei suoi colpi, riesce a rimanere aggrappato al punteggio e si procura addirittura un paio di occasioni in risposta sul 5 pari. Humbert le annulla grazie alla chele mancina del suo servizio e a uno splendido dritto anomalo (6-5) e nel gioco successivo, al settimo tentativo, riesce finalmente a strappare la battuta all’avversario, chiudendo il primo set con il punteggio di 7-5 dopo 54 minuti di gioco. Per lui 6 ace e 15 punti vinti su 17 con la prima palla in campo.
Secondo Set: Rune parte in modo aggressivo. La scelta paga, tutto rimandato al set decisivo
Non resiste all’impeto di gettarsi all’attacco Holger Rune, che quasi ad occhi chiusi, risponde a tutto braccio ai servizi di Humbert, costretto a cedere per la prima volta il turno di battuta al danese. Il francese paga dazio all’alba di questo set, nel quale il numero 12 del seeding ha completamente cambiato le carte in tavola, velocizzando le operazioni senza dar respiro all’avversario fino ad annebbiargli la vista, andando in svantaggio di ben due break. Mentre l’ultimo scorcio di sole filtra prepotentemente sullo “Stadium 1” – infastidendo i due tennisti – Holger continua a tenere un ritmo frenetico che non sempre dà benefici, mirando troppo all’ottimo rovescio di Humbert, che accorcia le distanze. Il danese, ex numero 4 del ranking, al momento di chiudere il secondo parziale – conquistato, poi, per 6-4 – non batte ciglio, mostrandosi estremamente ordinato, rimandando tutto al terzo set.
Terzo Set: Il danese inciampa all’inizio, poi si galvanizza e mette le mani sul match
Il set finale inizia con un terribile errore al volo di Humbert, che fa assaporare a Rune il gusto di un break point, cancellato immediatamente con una buona progressione verso la rete, complice una difesa inefficace del danese. La situazione si ribalta pochi minuti dopo, ma Holger non riesce – a differenza dell’avversario – a mantenere il sangue freddo sulla palla break a favore del francese, approfittando di una scelta scellerata dell’ex n. 4 del mondo, fregato da un nastro “nemico”, che respinge il suo dropshot. Il set sembra avere un padrone, ma Humbert non ha ancora fatto i conti con la reazione furiosa dell’istintivo tennista danese, che sbraccia nuovamente sui servizi del numero 18 del seeding, sorpreso come nel precedente set, dal repentino approccio in risposta. Il francese avverte il pericolo del classe ‘2003, ed ogni seconda di servizio diventa quasi un incubo per Humbert, riuscito anche a gestire un complicatissimo ottavo gioco, durato una decina di minuti, e condito da tre pericolose palle break in favore di Rune. Esponenziale la sua crescita dallo svantaggio iniziale di “0-2”, e nel contempo, il francese, non riesce più a ottenere punti in risposta, calando di brillantezza anche nel colpo che gli ha regalato tante gioie nel match, il rovescio. Un undicesimo gioco eccezionale di Rune mette alle corde Humbert, costretto a cedere il break e il match.
(ha collaborato Jacopo Gadarco)
[Q] Y. Watanuki b. [16] F. Tiafoe 6-4 7-6(6)
Esce di scena al terzo turno Frances Tiafoe, impelagato in un’inaspettata lotta con il giocatore rivelazione di Indian Wells: Yosuke Watanuki. Il giapponese si era già messo in mostra sin dalle qualificazioni, mettendo ko l’azzurro Bellucci, ed eliminando Bublik e Machac (ritirato) nel main draw.
Il tennista proveniente dal tabellone cadetto sembra parecchio ispirato rispetto a un contratto Tiafoe, quasi spiazzato dalla performance dell’avversario, reattivissimo in risposta e vivace nello scambio da fondo campo, pescando anche delle sorprendenti variazioni. La raffica di vincenti del giapponese, opposti all’opachissima prestazione di Tiafoe, portano inevitabilmente Watanuki a set point, concretizzato grazie a un disastro dello statunitense, che stampa in rete un dritto agevolissimo. Il secondo parziale non pare inizare meglio per Tiafoe, messo in costante pressione dai guizzi di Watanuki, che però non coglie l’occasione, lasciandosi scavalcare al primo passo falso. Nonostante il vantaggio del padrone di casa, il gioco espresso da entrambi racconta di un Watanuki superiore, e dopo una serratissima lotta, il giapponese riesce a condurre l’avversario al tiebreak, dove Tiafoe si arrampica sugli specchi, non riuscendo però ad evitare un’amara sconfitta, giunta con lo score di 6-4 7-6 in favore di Watanuki.
M. Giron b. [26] A. Popyrin 5-7 6-3 6-3
La favola del californiano Marcus Giron continua, e dopo aver realizzato il grande upset, eliminando dal Master 1000 di Indian Wells Casper Ruud, al terzo turno ha messo KO anche Alexei Popyrin, numero 26 del seeding. Il tennista statunitense ha ancora brillato davanti al proprio pubblico, rimontando il nativo di Sydney, andato in vantaggio di un set, poi travolto dall’entusiasmo di Giron, che si è trasformato, divenendo incontenibile in alcuni frangenti. Le folate di dritto hanno messo in crisi l’australiano, che nonostante la grande foga del terzo set, si è dovuto arrendere al padrone di casa, giunto per la quinta volta in carriera ad un ottavo di finale 1000.