Nomi altisonanti, rivalità, colpi di scena. Il Challenger di Phoenix edizione 2025 continua a regalare emozioni forti e momenti tutt’altro che banali. E non solo per ciò che concerne il tennis giocato. Del resto, stiamo parlando di un torneo che vedrà impegnati – in semifinale – tennisti quali Joao Fonseca, Kei Nishikori – nella tarda serata italiana il giovane talento brasiliano e il veterano giapponese duelleranno per un posto nella finalissima della competizione tennistica dell’Arizona – il campione in carica Nuno Borges (che lo scorso anno superò in finale Matteo Berrettini) e il numero 82 del ranking maschile Alexander Bublik.
Proprio quest’ultimo si è reso protagonista di un battibecco piuttosto burrascoso (eufemismo) durante i quarti di finale del suddetto Challenger “175”. Sì, perché il giocatore kazako è venuto quasi alle mani con il tennista francese Corentin Moutet. Il motivo? Un acceso confronto verbale – sotto la postazione dell’arbitro – al termine del match in questione (vinto da Bublik con il punteggio finale di 2-6 7-6(4) 7-5). In realtà, che tra i due protagonisti in campo tirasse brutta aria, lo si era già intuito nel corso dell’intera durata della gara (due ore e venticinque minuti).
Gestacci, risposte piccate – emblematico il “Non me ne frega un c…” esclamato da Bublik nei confronti di Moutet (quando quest’ultimo ha dichiarato di non essere pronto alla risposta) – polemiche (un po’ pretestuose), hanno fatto da grigio contraltare ad una sfida tutto sommato gradevole, nonché pregna di belle giocate e di intuizioni geniali (da entrambe le parti). Bublik, alla fine, l’ha spuntata dopo essere stato in vantaggio 5-1 e dopo essersi fatto recuperare fino al cinque pari nel terzo set. Adesso, per lui, porte spalancate sulla semifinale (dove sfiderà il sunnominato Borges).