Era nell’aria e adesso mancherebbe solo l’ufficialità: Tyra Grant rappresenterà l’Italia a partire dal Torneo di Roma. L’indizio, che assume sempre più i contorni di una prova inconfutabile, è una bandiera tricolore accanto al nome della classe 2008, figlia del giocatore di basket statunitense Tyrone Grant, apparsa nel tabellone di prequalificazioni di doppio, che giocherà insieme all’azzurra Lisa Pigato. Per il main draw di singolare, la Federazione le aveva concesso una wild card, che aveva reso felicissima la tennista americana di passaporto ma italiana di nascita e formazione. Perché Tyra Grant è nata a Roma: il padre Tyorne era stato condotto dalla sua carriera cestistica nel nostro Paese e, proprio nella Capitale, ha conosciuto Cinzia. Dal Lazio la famiglia si è poi spostata a Vigevano, in provincia di Milano. Ma la mappa non si esaurisce qui, nell’errare quasi senza sosta a cui la vita sportiva condanna.
Il trasloco più importante per la giovane giocatrice è stato quello che l’ha portata a Bordighera, presso l’Accademia di Riccardo Piatti, dove si è formata, incrociando anche Jannik Sinner. In un momento di grande cambiamento, ha salutato l’Italia per andare negli Stati Uniti, di cui ha difeso i colori fino a ora. Per puro caso, però, in quanto è stato il padre che l’ha iscritta, ancora molto piccola, a un torneo con la bandiera a stelle e strisce.
Grant non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito al cambio di rappresentanza. Il The Athletic, che ha provato a raggiungerla invano, riporta che l’USTA è stata informata della scelta, mentre un rappresentate della FITP ha rivelato che mancano ancora alcuni dettagli, ma l’annuncio ufficiale è questione di attimi. Nell’attitudine generale a non volersi sbilanciare, una prima conferma arriva dalla WTA che le ha accordato la richiesta di vestire la maglia azzurra già a partire dagli Internazionali d’Italia.
Tyra Grant non ha mai nascosto l’idea di poter diventare italiana, sportivamente parlando. Durante il torneo di Miami, per cui aveva ottenuto una wild card, la promessa del tennis aveva confessato di essere in continuo contatto con la Federtennis e non aveva escluso di poter passare ai colori azzurri.
Il The Athletic si è soffermato, con un velo critico, sulle motivazioni che spingono gli atleti a un rinnego sportivo degli Stati Uniti, quando ne hanno la possibilità. A farla da padrone sarebbe, nell’opinione del quotidiano, una questione di denaro. Le sponsorizzazioni, infatti, sono più remunerative dove l’élite si compone di pochi, invece di essere uno dei tanti prodigi di un Paese. E l’Italia, a livello femminile, conta la sola Jasmine Paolini in top 50, al fronte delle 10 giocatrici d’Oltreoceano, di cui ben quattro sono tra le migliori 10. Se Tyra Grant dovesse rispettare le attese e reggere la pressione che intrinsecamente porta con sé il titolo di predestinata, allora la scelta si rivelerebbe vincente sotto tutti i punti di vista. In mezzo a svariati esempi che il giornale riporta, spicca quello di Naomi Osaka, che ha scelto di rappresentare il Giappone, dovendo del tutto rinunciare al passaporto USA per una legge nazionale. La ex numero 1 del mondo è così rapidamente diventata la sportiva più pagata al mondo.
Non si può sapere se Grant sia stata guidata da un ragionamento economico, ma ciò che è certo è che non ha mai negato di sentirsi italiana. Fluente nella lingua e grande tifosa della Juventus, Tyra non vede l’ora di poter giocare davanti al pubblico italiano durante i prossimi Internazionali d’Italia. E lo farà al debutto con i colori azzurri.
Beatrice Becattini