Da Roma, il nostro inviato
Jasmine Paolini è la regina degli Internazionali BNL d’Italia 2025, dopo un gran torneo e una bellissima finale vinta senza mai davvero soffrire contro una giocatrice del livello di Coco Gauff. Il titolo più importante della sua carriera, il secondo 1000…ma nulla è come vincere a Roma per un italiano. Prima azzurra a vincere il torneo dal 1985, e prima a Roma addirittura dal 1950 (Bossi), visto che Reggi 40 anni fa vinse a Taranto. Ed è una giornata storica, per lei e per il nostro tennis, come ha spiegato in conferenza stampa.
“Ero abbastanza tranquilla”, spiega pensando alla vigilia, “stamani c’era un po’ di tensione ma era giusto così. L’obiettivo era entrare in campo e dare il massimo, giusto mix tra tensione e serenità, ci sono riuscita. Oggi è stata la miglior partita della settimana, serviva per battere Gauff, che sta giocando bene. Per il Roland Garros non credo di essere la favorita (ride), cercherò di fare il meglio che posso. Quest’anno è un altro anno, andrò lì cercando di giocare partita per partita“.
Questa vittoria restituisce a Paolini il n.4 al mondo, uno scalino fondamentale per il Roland Garros. E poco dopo un importante cambio di allenatore: “Nemmeno se fossi rimasta con Furlan mi aspettavo di tornare così in alto subito. Non so se è stata la mia miglior partita in carriera, ma livello molto alto, una delle migliori, mi muovevo molto bene e colpivo molto bene la palla. Mi sentivo bene, sono entrata in campo sapendo che dovevo fare una buona prestazione e colpire bene la palla, altrimenti con una come lei fai fatica. Avevo le idee chiare, mi sentivo bene fin dall’inizio, sono contenta di come l’ho gestita perché ho tenuta alta la tensione e andava tutto bene“.
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Paolini ha alzato il nome dell’Italia il più in alto possibile, domani toccherà a Jannik: “Oggi non ho visto Sinner, perché ieri ha finito tardi. Sicuramente un in bocca al lupo a lui. Credo che ogni volta che scendo in campo cerco di farlo con gioia e passione, anche una certa serenità, perché è importante cercare di divertirmi. Non prenderla alla leggera ma non caricarmi troppo delle aspettative, ho fatto della mia passione il mio lavoro ed è una fortuna. Provo a mettere in campo tutto quello che ho, non so se sono migliore delle altre, ma anche loro mettono le loro doti al massimo. Io cerco di lottare fino all’ultimo, a volte riesco e a volte no“.
Arriva ovviamente anche la domanda sulle grandi del tennis italiano, come Pennetta e Schiavone…livello ormai avvicinato se non raggiunto da Paolini: “Confrontare palmares ha poco senso. Però sicuramente due o tre anni fa non mi sarei aspettata questi risultati. Flavia e Francesca mi sembravano molto distanti, specie a inizio carriera, io ora sto scrivendo la mia storia, spero di continuare così perché mi sto divertendo un sacco. Spero di stare a questo livello il più a lungo possibile perché mi piace e mi diverte giocare negli stadi pieni di gente, grandi. Mi sto godendo il momento, sono contenta, cerchiamo di aggiungere sempre qualcosa per mantenerlo“.
“Devo molto ai miei genitori”, sorride la n.4 al mondo nell’analizzare la vittoria, “mi hanno sempre lasciata libera delle mie scelte, ma ci sono sempre stati a sostenermi. Sono contenta di com’è la nostra famiglia, un grande grazie a loro. Stasera devo fare un po’ di cose tra conferenza, foto, cena e trattamento, le ore non sono tante prima di dormire. Spero domani di ritrovare attenzione e tennis di oggi. Mi fa piacere di riuscire a coinvolgere le persone che sono nello stadio, il pubblico mi ha aiutato un sacco, sono contenta di aver dato loro questa emozione“.
Chiude con un pensiero al Presidente Mattarella, la cui presenza è stata un evento storico: “Quando ho saputo del Presidente ho sperato di fare una bella partita, perché un po’ di responsabilità la senti. I primi game non mi sono neanche girata verso la tribuna, poi l’ho visto ed è un onore. Siamo andati al Quirinale con le squadre, averlo al Foro è una grande soddisfazione“.