Alexander Zverev firma un ottimo esordio al Roland Garros, battendo in tre set abbastanza comodi, da finalista uscente, il giovane Learner Tien. Una grande partita del tedesco, che si è infatti poi detto soddisfatto della sua prestazione nella conferenza post match. Affrontata con una serenità e una leggerezza invidiabili.
D: “Quando stai attraversando un periodo come quello che stai vivendo, in cui le cose sono state un po’ altalenanti, e hai giocato alla grande a Monaco e probabilmente ti sei sentito come se fossi tornato in carreggiata, com’è di giorno in giorno, di partita in partita, e quanto è diverso rispetto a un anno fa? Quando eri arrivato dopo Roma e…“
Zverev: “Un anno fa, prima di Roma, non avevo vinto nulla. Cioè, avevo perso il secondo turno a Monaco, e a Madrid esattamente nella stessa fase. E poi ho vinto a Roma. Purtroppo sono fatto così (sorride). Ho alti e bassi. Non sono un Novak Djokovic, non sono un Rafa Nadal che vince o arriva in finale in ogni torneo. I miei alti sono molto alti, e me ne sono reso conto, ma i miei bassi sono più bassi di altri giocatori e di altri top. Mi sono fatto una ragione anche di questo. Il mio tennis è così. In un certo senso, forse, sono fatto così. Spero solo che nelle prossime due settimane i miei alti siano più alti di quelli degli altri“
D: “Hai alti e bassi, ma a Parigi non tanto perché hai fatto finale, e prima altre tre semifinali. Quindi questo è un torneo in cui di solito ti esprimi abbastanza bene. Pensi che ci sia un motivo o è solo una coincidenza?“
Zverev: “Credo che il tennis sulla terra battuta sia il più fisico che ci sia. E naturalmente al meglio dei cinque è ancora più fisico. Ho sempre avuto fiducia nelle mie capacità fisiche. Quindi penso che vincere due set contro di me sia molto più facile che vincerne tre. È così anche contro altri giocatori di alto livello. Così è stato contro Carlos e così è stato anche con Rafa. È così con Novak, Jannik e tutti gli altri. A volte devo fare affidamento su questo. A volte, o molte volte, durante il torneo, come hai detto tu, ero sotto di due set a zero o di due set a uno, e sono riuscito a trovare un modo per rimontare. In altri tornei, se sei sotto di due set a uno, significa che il torneo è finito. Questo è forse parte del ragionamento. Ma ovviamente nella mente di tutti, di tutti i top player, l’Open di Francia rimane la priorità. Anche per me lo è. Ancora una volta, credo che giocare il proprio miglior tennis qui sia la cosa più importante“
D: “Quanto è stato utile aver affrontato Tien in precedenza? Quanto è stato diverso farlo in queste condizioni e su questo tipo di campo rispetto ad Acapulco?“
Zverev: “Penso che ad Acapulco fosse più lento (ride). Acapulco è il campo più lento su cui ho giocato tutto l’anno. Ho pensato che la partita fosse simile in un certo senso, ho solo giocato meglio. Ad Acapulco non stavo giocando bene e non sono stato in grado di mandarlo fuori dal campo, cosa che devi fare contro di lui. È molto solido su entrambi i lati. Non ti concede molto. Oggi ho pensato di essere abbastanza aggressivo. Ho fatto un buon lavoro sfruttando le mie possibilità e il risultato è una sorta di inversione di tendenza rispetto ad Acapulco“