Un martedì da leoni quello di Matteo Arnaldi, che dopo due set di svantaggio compie un’impresa clamorosa battendo al quinto Felix Auger-Aliassime nel primo turno del Roland Garros in una partita da più di 4 ore. Di lotta e grinta, di cuore, quelle partite che possono segnare una svolta, far scattare qualcosa. Con ottime sensazioni, come racconta nel post match.
“È stata una partita strana, diversa“, spiega l’azzurro, “lui è tosto, stava giocando bene, io non riuscivo ad esprimermi e nel secondo sono uscito dal match. Fine secondo sono uscito dal campo e mi son detto di ripartire, di crescere e durante il match sono migliorato“. Anche perché mentalmente Matteo è sempre riuscito a stare nella partita, senza mai calare la testa, attaccato al risultato senza demordere: “Ho sempre pensato di portarla a casa, non stavo giocando bene, e se avessi trovato il mio tennis avrei vinto, e infatti ho poi ho vinto“.
Anche tatticamente ha dovuto cambiare dei pezzi, migliorando passo passo con l’andare avanti del match: “Di rovescio Auger-Aliassime fa fatica, all’inizio non riuscivo a servire come volevo, ero sempre sotto pressione. Appena ho trovato continuità al servizio e mettere pressione da fondo io ho preso fiducia e lui è andato in difficoltà, con la pressione sulla sua battuta. Con Cobolli alla prossima sarà un match tosto sicuramente, ho vinto l’ultima volta, ma ora non voglio pensare alla prossima partita“.
Infine impossibile non fare un passaggio sulla capacità di tenere alta l’intensità per cinque set, da un punto di vista mentale quanto fisico. Mostrando un’ottima attitudine per le partite lunghe e soprattutto quando più conta: “Mi piace giocare i quinti set, mi sento forte fisicamente, quando arrivo in quei momenti sento di poter fare la differenza ed è quello che ho pensato, specie nel quinto, di star meglio fisicamente. Sceglierei il cemento per la partita della vita, mi piace il 3 su 5, mi sento forte in queste condizioni, negli Slam posso fare la differenza“.