Il Roland Garros di Casper Ruud, per la prima volta dal 2021, si conclude prima delle semifinali. Per mano di Nuno Borges, che ha giocato sicuramente un ottimo tennis, ma approfittando anche di una condizione fisica decisamente non ottimale del norvegese, come ha spiegato in conferenza stampa.
D: “Casper, brutta sconfitta. Puoi dirci cosa è successo?“
Ruud: “Spero che non sia nulla di troppo grave. Nelle ultime due settimane ho avuto qualche problema con il dolore al ginocchio. Per questo ho deciso di ritirarmi da Ginevra dopo Roma, di fare del mio meglio e di guarire per essere pronto qui. Quando ci si allena, prima del torneo, è più facile evitare certi movimenti e colpi che sono dolorosi. Quando si gioca in partita, non si può controllare allo stesso modo. Fai tutto il possibile per raggiungere ogni palla. A volte ci si dimentica che questo è un colpo che non si dovrebbe fare, magari per il dolore al ginocchio. È tutto qui. In allenamento è andata bene perché, come ho detto, riesco a controllarlo un po’ di più. Quando si gioca una partita, si va al massimo, qualunque cosa accada. Ma non voglio togliere nulla a Nuno, perché penso che abbia giocato un match fenomenale, di altissimo livello“
D: “Quanto è difficile, in questi giorni di tour, sentirsi a proprio agio nel prendersi tre o quattro settimane per guarire completamente da un infortunio? Il senso di colpa per non aver giocato è più grande del fatto che si abbia bisogno di tempo? Hai giocato con gli antidolorifici per tutta la stagione sulla terra battuta. C’è stato un momento in cui hai pensato che non avresti dovuto giocare ma lo hai fatto perché dovevi, volevi?“
Ruud: “Anche per quanto riguarda le classifiche è una specie di corsa agli ostacoli. Ci si sente obbligati a giocare secondo certe regole che l’ATP ha stabilito con gli eventi obbligatori. Si ha la sensazione di perdere molto se non ci si presenta e non si gioca, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista della classifica e delle opportunità. Queste settimane e questi mesi sono molto importanti per il resto dell’anno e per la mia carriera. Naturalmente, se la mia gamba è rotta, non giocherò (sorride). Ma è comunque dura, soprattutto quando c’è un periodo con eventi obbligatori da saltare, perché le punizioni sono piuttosto dure, contando inoltre che tutti gli altri giocheranno, guadagnando punti, e tu no. Inoltre, c’è un certo sistema di bonus che si riduce se non ci si presenta agli eventi obbligatori. È un sistema discutibile, perché da un lato non vuoi presentarti infortunato e dall’altro potresti cedere il posto a un altro. Non so se lo sapete, ma se non giocate un evento obbligatorio, vi tagliano il 25% del bonus di fine anno. In questo modo si costringono i giocatori a presentarsi infortunati, malati o altro, e questo non mi sembra molto corretto. Ad ogni modo, come ho detto, è stata una cosa gestibile. Sono riuscito a sopportare il dolore. Non è stato troppo grave. Alcuni giorni sono peggiori di altri. Non vedo l’ora di non dover più prendere antidolorifici per qualche giorno (sorride). Lasciare che guarisca davvero, riposare e vedere a che punto sono tra qualche settimana“
D: “Speri che non sia troppo grave. Hai fatto qualche esame o pensi di farlo?“
Ruud: “Ho fatto una TAC a Madrid, all’inizio del torneo. Ma ho sentito per la prima volta dolore a Monte-Carlo. Quindi mi ha accompagnato per tutta la stagione sulla terra battuta, a fasi alterne. A seconda della durezza fisica di alcune partite, il giorno dopo il dolore era più o meno forte. La TAC non ha evidenziato alcun danno strutturale, il che è positivo. C’è un’infiammazione liquida che deve essere risolta ma, come sappiamo, è una stagione frenetica quella su terra, e ho deciso di insistere con pillole antinfiammatorie e antidolorifici per cercare di liberarmene, cosa che mi ha aiutato fino a un certo punto, ma non abbastanza. Ora avrò un po’ di tempo in più per lasciarlo guarire e riposare a lungo“
D: “C’è stato un momento particolare in cui la situazione è peggiorata? Oggi hai pensato di ritirarti?“
Ruud: “L’ho sentito abbastanza presto nel primo set. Posso dire che uno dei colpi che fanno più male è quello che si esegue scivolando sul piede sinistro, un rovescio in open-stance è quello che fa più male, perché è il ginocchio sinistro. È molto, molto specifico. Ma quando si ruota il piede verso l’interno, fa un po’ male anche a sinistra. È il colpo peggiore per me e lo è da qualche settimana, ma ho cercato di non farlo vedere agli avversari. Come ho detto, ho evitato il più possibile quel colpo in allenamento. La sensazione è stata abbastanza buona. Ma quando si gioca una partita in uno Slam si punta a tutto e ci si dimentica di queste cose. L’ho sentito subito nel primo colpo. Mi è tornato in mente. Non è migliorato. Ma sono in grado di fare altri colpi e altri movimenti. È tutto a posto. Ma è solo una brutta sensazione che non va via. Naturalmente, penso che i primi due set siano stati di grande livello. Ho giocato bene nel primo e anche nel secondo. Ma anche Nuno ha giocato molto bene. Verso il terzo e il quarto, la situazione non è migliorata. Ho provato a prendere altre pillole antinfiammatorie, ma non sembravano aiutare molto. Inoltre siamo in uno Slam, amo questo torneo. Guardando indietro, ho fatto del mio meglio per continuare, cercando di evitare i colpi che fanno male. Ma verso la fine c’erano anche altri movimenti che iniziavano a far male, quindi non era l’ideale. Ho chiesto l’intervento del fisioterapista dopo il terzo set, sperando che potesse cambiare qualcosa, poi mi sono trovato sotto nel quarto e ho pensato che, mancando due game, tanto valesse finire“
D: “Salterai l’erba?“
Ruud: “Vedremo. Andrò a casa e farò altri esami il prima possibile per vedere se qualcosa è cambiato. Ma tra Roma e qui mi sono preso cinque giorni di riposo completo a casa. Non è bastato a far sparire il dolore. Penso che avrei bisogno di più di cinque giorni di riposo, per poi fare una valutazione tra una o due settimane e vedere a che punto sono. Vorrei poter rimanere qui più a lungo. In questo modo avrei più tempo per recuperare in vista dei prossimi tornei“