Stefanos Tsitsipas è stato clamorosamente eliminato al secondo turno del Roland Garros: il finalista del 2021 è stato sconfitto in quattro set da Matteo Gigante e, di conseguenza, uscirà dalla top 20 dopo quasi sette anni. Nel corso della conferenza stampa post-partita il greco ha raccontato la sua versione del match, ha fatto i complimenti all’avversario e ha cercato di analizzare il proprio momento, indubbiamente il più complicato di tutta la carriera.
Domanda: Puoi raccontarci come è andata la partita? Che cosa pensi sia mancato oggi?
Tsitsipas: “Sono molto deluso. Mi aspettavo di più da me stesso in queste due settimane. Uscire così presto da un torneo di questo livello fa sicuramente male, e cercherò di riflettere per capire che cosa è andato storto, cercando di lavorare sugli aspetti critici. Devo comunque dare credito al mio avversario, perché ha giocato un tennis incredibile. Il suo atletismo e la sua determinazione nel corso di tutta la partita mi hanno impressionato. Gli auguro il meglio per il resto del torneo, sono convinto possa fare grandi cose”
D: Sei tornato alla tua vecchia racchetta? Se sì, puoi raccontarci la decisione?
Tsitsipas: “Sì, perché volevo tornare nel porto sicuro di ciò che mi fa sentire a mio agio e che conosco meglio. Ho ottenuto risultati deludenti nei precedenti tornei su terra battuta con l’altra racchetta, e ho avuto la sensazione di non meritare di perdere in quel modo. Sentivo di aver regalato quelle partite, Gli errori non forzati erano completamente fuori controllo. Potrei anche aver giocato buone partite con quella racchetta sulla terra battuta e aver guadagnato qualcosa che prima non riuscivo ad ottenere, ma non avevo un buon feeling. Quindi ho scelto di tornare a qualcosa che conosco bene e che ha funzionato, qualcosa che negli ultimi anni ha funzionato su questa superficie”
D: Hai la sensazione di essere alla ricerca di soluzioni? Prima del torneo dicevi che il livello del circuito non è mai stato così alto. Pensi che la partita di oggi lo abbia confermato?
Tsitsipas: “È una situazione complicata quando affronti un avversario ‘sconosciuto’. Sono sicuro che lui sia entrato in campo senza troppe aspettative, ed è abbastanza normale. Forse si è sentito preparato e pronto ad affrontare una sfida difficile, come quella di giocare contro di me. E sinceramente lo ha fatto in modo eccezionale. Ha gestito molto bene i momenti di pressione. Ha giocato un tennis maturo. Io, invece, in certi momenti sono sembrato immaturo, e ovviamente non ne sono molto felice. Devo ritrovare un po’ di ordine in me stesso e tornare alle mie vecchie abitudini, a come costruivo certe situazioni, senza perdere il controllo come è successo oggi. Ma, dall’altro lato, devo ovviamente dare merito anche a lui, perché è stato lui a portarmi in quello stato”
D: Pensando al passato, era forse più facile quando stavi emergendo e non avevi tutte queste aspettative addosso, mentre ora sei un giocatore affermato che tutti vogliono battere?
Tsitsipas: “Voglio ancora essere il miglior giocatore del mondo e voglio ancora fare grandi cose. La mia attenzione e il mio focus sono sempre su come migliorare ogni aspetto del mio gioco. Sono una persona ottimista. Non voglio cercare scuse. Il mio intero focus è su come trovare soluzioni e risolvere certi problemi. Sono ambizioso e voglio dimostrarlo in campo. Le cose sono cambiate negli ultimi anni e ora mi trovo in una posizione completamente diversa. Devo solo imparare a usare la mia esperienza in modo più saggio. A volte ho la sensazione che l’esperienza, invece di aiutarmi, mi pugnali alle spalle”
D: Molti giocatori parlano di quanto il circuito possa essere faticoso e impegnativo. Negli ultimi anni è stato più difficile anche per te. Ami ancora questo sport come un tempo? Ti piace ancora giocare come una volta?
Tsitsipas: “Negli ultimi anni ho dovuto affrontare degli infortuni, ed è stata una novità. Mi hanno danneggiato molto dal punto di vista psicologico. Ci sono tante piccole cose che sono emerse dopo quegli infortuni, che mi hanno fatto provare disagio e mi hanno fatto perdere un po’ di fiducia nella capacità del mio corpo di rispondere a certe situazioni e alle richieste continue del circuito. Il mio corpo ha dovuto sopportare molta pressione per poter sostenere match lunghi e combattuti. In passato mi sentivo sicuramente più fresco, ora sto solo cercando di ritrovare quell’equilibrio per arrivare ad ogni partita nella forma migliore possibile. Con il passare degli anni ho capito quanto sia importante tutto questo per poter puntare a grandi titoli e fare qualcosa di significativo”
D: Hai detto che durante la partita sei stato un po’ immaturo. Cosa intendevi? Forse sei un po’ troppo duro con te stesso. Cosa intendi per “immaturo”?
Tsitsipas: “Ci sono stati alcuni game che ho regalato con doppi falli o con errori non forzati, oltretutto in momenti in cui non sentivo una particolare pressione. È normale che l’avversario si senta alla grande dopo errori del genere. Anch’io mi sentirei benissimo in quelle situazioni. In quel senso penso che la mia concentrazione sia venuta a mancare per un po’ e quindi definirei tutto ciò come immaturità, il non sapere come gestire certe situazioni in modo più conservativo e meno impulsivo.
Ecco perché ho utilizzato quell’aggettivo”