“La prima vittoria a Wimbledon, questa corona è tua!”: sono circa le ore 20, Sinner sta conducendo 3 a 2 nel quarto set, e pochi minuti prima ha messo a segno la risposta vincente lungolinea di rovescio che gli ha consegnato il nostro cuore e un prezioso break di vantaggio, anche nel quarto parziale. I tifosi italiani, inevitabilmente, ci credono, ma allo stesso tempo ripensano al dramma sportivo del Roland Garros, con i tre match point consecutivi, il supertiebreak, e Alcaraz che festeggia. Parte la pubblicità.
Uno spot di Rolex spezza l’incantesimo dell’attesa, della scaramanzia e della Storia, andando oltre il concetto di “gufata”: la prima vittoria a Londra, ma la partita è ancora in corso, che cosa sta succedendo?
“Per la prima volta vince il torneo di Wimbledon…”, e menomale che è andata bene, perché il confine tra profezia e disastro, in certi casi, è piuttosto sottile.
Il mondo dei social si scatena immediatamente, perchè tutta l’Italia è lì, davanti alla tv, e rifiata al cambio campo, insieme a Jannik: ma quella pubblicità è fin troppo chiara, e si comincia a toccare ferro. “Ma questi gufi sono impazziti?”, “Non me lo sono sognato, giuro” e poi, ancora, “Non vorrei essere nei panni del regista”.
Sinner, però, alla fine, vince sul serio (“Adesso lo potete mandare in onda”, scherza su “X” un tifoso), e lo spot diventa quello giusto: più forte di tutto, anche della profezia della pubblicità, che forse avrà anche ucciso l’Uomo Ragno, ma non il sogno di Jannik.
