Simone Tartarini pensa in grande. Il suo allievo, Lorenzo Musetti, ha piazzato una stagione sul rosso europeo entusiasmante: finale a Monte Carlo e semifinali a Madrid, Roma e Roland Garros. Risultati che hanno permesso al 23enne carrarino di entrare per la prima volta in top 10 e di inserirsi, almeno provvisoriamente, tra i papabili otto qualificati per le ATP Finals in programma a novembre. “Sono a Torino per fare le prove tecniche di un’auspicata partecipazione di Lorenzo alle Finals”, ha rivelato il coach spezzino in un’intervista rilasciata a Roberto Bertellino per ‘Tuttosport’, in occasione della sua presenza per l’inaugurazione di “Little Tennis Champions 2025-26”, progetto di I Tennis Foundation per il quale Tartarini svolgerà sessioni di allenamento tecnico-tattiche.
“Attualmente Lorenzo sarebbe tra gli otto eletti, vista la sua sesta posizione nella race. Il tragitto è ancora lungo e non facile, perché negli ultimi mesi gli stop a causa degli infortuni sono stati molti e ha perso punti nei confronti dei più diretti inseguitori”. Infatti, la stagione su erba del numero due azzurro non c’è praticamente stata. I motivi? L’infortunio all’adduttore sinistro e alcuni problemi fisici avvertiti prima dell’inizio dei Championships. “A Wimbledon abbiamo provato, ma dopo tre giorni di buon allenamento il giovedì precedente l’inizio Lorenzo è stato colpito da un virus intestinale che lo ha fortemente debilitato. Contro Basilashvili le difficoltà erano evidenti e per due giorni dopo il match non si è praticamente alzato. Abbiamo ripreso gli allenamenti a Monte Carlo e all’inizio non siamo andati oltre l’ora. Spesso doveva fermarsi. Ora ha ripreso a ritmo più intenso e il periodo nero pare superato”.
La testa va quindi all’America, dove Lorenzo ripartirà dall’ATP 500 di Washington dopo aver preso la decisione di saltare il 250 di Los Cabos. “Abbiamo fatto una riunione e deciso di saltare l’appuntamento perché la trasferta sarebbe stata troppo lunga. Diciamo che Washington per lui sarà una sorta di rodaggio. Giocherà il suo primo ATP 500 in stagione per risentire le buone sensazioni. La voglia di far bene sul cemento è tanta, anche se non è la sua superficie preferita. Lui ama alternare alle accelerazioni dei colpi interlocutori, e il cemento non permette l’utilizzo di questa tattica. Stiamo lavorando però per riuscire a ottenere il massimo anche su questo tipo di terreno”.
Non può mancare, ovviamente, un commento alla vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon. “È stato bravo e fortunato. Uno spettacolo sotto il profilo mentale quello offerto da Jannik, una volta superato il difficile momento contro Dimitrov, match nel quale ha rischiato di uscire. Ha ripreso forza e vigore andandosi a prendere il titolo forse più prestigioso del circuito internazionale. Non è stata una partita di emozioni fortissime come quella del Roland Garros, ma alla fine la vittoria per la prima volta di un italiano nello Slam dell’All England Club ha riannodato i fili della storia regalando al nostro movimento un’impresa epocale. Alcaraz mi è sembrato un po’ scarico”.
Musetti però non vuole restare a guardare da fuori le imprese di questi due campioni. Vuole farne parte anche lui. E Tartarini, a livello Slam, ha le idee ben chiare su dove il suo allievo potrà in futuro mettere maggiormente i bastoni tra le ruote ai due mostri sopracitati. “Il torneo major nel quale Lorenzo potrebbe centrare il massimo è certamente il Roland Garros, anche se nel 2024 è stato autore di un filotto di grande spessore sull’erba, terreno che fino all’anno prima non lo aveva mai visto così protagonista. Affascinante e difficile perché in ogni match le insidie sono dietro l’angolo, come si è visto anche nel 2025 con molte eliminazioni a sorpresa”.
Il numero 7 al mondo vuole però trovare continuità di rendimento, superando le insidie fisiche che lo hanno frenato da ancora prima che la stagione iniziasse. “Con Lorenzo quest’anno la preseason è stata cortissima a causa di un’influenza. Siamo arrivati in Australia con soli tre giorni di lavoro. Poi si è infortunato a Buenos Aires fermandosi per oltre un mese. La stagione sulla terra è stata lunga ed entusiasmante, ma ha consumato molto e ha pagato un po’ fisicamente. Alla fine dell’anno giocherà non più di 17 tornei, meno di quelli previsti”.
I prossimi appuntamenti importanti saranno quelli di Toronto e Cincinnati, eventi Masters 1000 dove Musetti dovrà cercare di accumulare quanti più punti possibili, nonostante il cemento non sia il suo terreno di caccia più favorevole. “Toronto piace a Lorenzo, Cincinnati un po’ meno. Quest’anno hanno rifatto i campi e speriamo che le condizioni siano migliori”.
