Pronto per ripartire. Sascha Zverev ha voglia di scendere in campo e al National Bank Open Presented by Rogers, Masters 1000 che quest’anno si gioca a Toronto per gli uomini, ha tutta l’intenzione di tornare a fare voce grossa all’interno del circuito. “Mi sono preso un po’ di tempo”, ha spiegato la prima testa di serie del tabellone, riferendosi implicitamente al post- Wimbledon dove era stato eliminato all’esordio (una sconfitta a cui avevano fatto seguito delle dichiarazioni preoccupanti). “Sono trascorse quattro settimane dal mio ultimo match giocato e non capita molto spesso. Solitamente accade solo durante l’off season. Credo che questo periodo sia stato estremamente importante per me”, ha dichiarato il 28enne tedesco. Di questo e di altro il numero 3 al mondo ne ha parlato in conferenza stampa pre-torneo.
D: Hai trascorso del tempo a Maiorca alla Rafael Nadal Academy. Tutti sono curiosi della tua potenziale collaborazione con Toni Nadal. Potresti dirci di più riguardo ciò? E in seguito, c’è anche una possibilità che Rafa entri nel team in qualità di mentore?
Zverev: “Anche lui ha trascorso parecchio tempo con me e gliene sono davvero grato. Il periodo a Maiorca è stato incredibile. Ho trascorso circa dieci giorni lavorando duro e godendomi quei momenti. Credo che anche Toni probabilmente se la sia goduta. Sto cercando di convincerlo a trascorrere più settimane con me. Vedremo come va, lui è un uomo molto impegnato. Ha molti altri impegni già fissati fino a fine anno; quindi, non so quanto riuscirete a vederlo in questo 2025, perché appunto aveva già dato parola di presenziare ad altri appuntamenti. Però sicuramente stiamo parlando di come potrebbe essere una potenziale collaborazione. Potrò darvi un aggiornamento tra qualche settimana quando ne sapremo di più”.
D: Oltre al successo che Toni ha avuto, cosa ti ha spinto a bussare alla sua porta per vedere quali possibilità ci fossero?
Zverev: “E’ divertente perché, dopo Wimbledon, è stato lui a contattarmi. Sono molto grato che l’abbia fatto. Abbiamo parlato al telefono per circa un’ora e mezza e poi ci siamo scambiati un po’ di messaggi. In seguito, ho deciso di andare a Maiorca per incontrarlo. Lui è un gran coach ed è innegabile, ma soprattutto grazie alla sua personalità riesce a darti molta fiducia perché, quando lui e Rafa parlano, tu ascolti. Hanno trascorso molte ore a parlarmi e mi hanno regalato ottime prospettive. Rafa mi ha raccontato di com’è giocare contro di me, dato che mi ha visto sia come avversario, ma anche in qualità di spettatore. Mi ha aiutato molto e abbiamo trascorso ore e ore a parlarne, a volte anche dopo mezzanotte durante qualche cena. È stato bello stare là”.
D: Molte volte i migliori giocatori continuano ad allenarsi anche dopo le partite. Quali sono nello specifico gli aspetti che cerchi di migliorare? Si tratta di piccole cose da perfezionare per alzare il livello?
Zverev: “A questo punto per me si tratta di vincere e cercare di massimizzare ciò che ho e quello che sono diventato. Credo che il mio team, ma anche Toni, siano eccezionali in questo. Lui prima era con Rafa. Non mi potrò mai comparare a lui. Però, se riuscirò a massimizzare il mio potenziale, sono sicuro che avrò più successo nel resto della mia carriera”.