Il tennis è uno sport individuale, e i giocatori scendono in campo principalmente per sé stessi. Al di là delle competizioni a squadre, è difficile percepire come il concetto di nazione influenzi le dinamiche di una sfida. Tuttavia, questa osservazione, piuttosto generica e forse semplicistica, non vale per tutti i tennisti e le tenniste. Quando si pensa a un giocatore o una giocatrice con un forte legame con la propria patria, il nome di Elina Svitolina emerge quasi universalmente.
La tennista trentenne di Odessa, da quel nefasto febbraio 2022, mese in cui l’esercito russo ha iniziato l’invasione dell’Ucraina, non ha mai smesso di pensare al suo paese, concentrandosi in particolare sui più vulnerabili, i bambini che supporta attraverso diverse iniziative, inclusa la sua fondazione che, come dichiarato in seguito a una domanda del Direttore Scanagatta al Roland Garros, ha raccolto più di un milione di euro in tre anni.
Dall’inizio dell’invasione russa, la posizione di Svitolina è stata immediatamente chiara: nessuna stretta di mano con le giocatrici di nazionalità russa. Basti ricordare la sua dichiarazione durante lo scorso Australian Open, quando, al termine del match contro Kudermetova, scrisse sulla telecamera: “Lo spirito dell’Ucraina”. Svitolina spiega di sentirsi responsabile verso i suoi connazionali: “trovare il modo di vincere le partite è come dare una piccola vittoria anche al popolo ucraino“.
È evidente come lo “spirito dell’Ucraina” di cui parla Svitolina la aiuti mentalmente nelle sfide contro le tenniste russe. A conferma di queste sensazioni arrivano anche i numeri. Il tabellone dell’Omnium Banque Nationale présenté par Rogers prevedeva per Svitolina un esordio contro la vincente della sfida tra la russa Rakhimova e la canadese Cross. La russa, numero 62 WTA, ha avuto la meglio in rimonta su Cross, guadagnandosi la possibilità di affrontare Svitolina.
Come già accaduto in passato, un’avversaria russa si è tradotta in una motivazione extra per Svitolina, che ha regolato in due set la ventitreenne di Ekaterinburg. Con la qualificazione al turno successivo conquistata, un’altra sfida contro una russa era alle porte. Questa volta l’ostacolo era Anna Kalinskaya, ma Svitolina l’ha travolta con un doppio 6-1, facendo un solo boccone della numero 31 WTA.
Complessivamente, dall’inizio del conflitto, Svitolina ha ottenuto 11 vittorie in 13 match contro tenniste russe, con una striscia iniziale di 8 vittorie consecutive tra febbraio 2023 e gennaio 2025. Tra le vittorie più emblematiche va ricordata la finale del torneo di Strasburgo del maggio 2023, quando al rientro dalla maternità da numero 508 sconfisse in due rapidi set Blinkova portando a casa il titolo del torneo francese. Titolo importante perché Svitolina dichiarò una volta vinto il titolo che i guadagni di quel torneo sarebbe stati devoluti in favore dei bambini ucraini.
La prima a scalfire lo “spirito ucraino” di Svitolina è stata Anna Blinkova, che a Linz ha sconfitto la tennista di Odessa, in difficoltà al rientro dall’Australia, con un doppio 6-4. Qualche settimana dopo, anche Mirra Andreeva è riuscita nell’impresa di sconfiggere una “motivata” Svitolina a Indian Wells. Sconfitte che però non hanno inciso in nessun modo sulla mentalità di Svitolina che a Montreal ha subito rimesso le cose in chiaro, dimostrando di essere una donna in missione.