Dal febbraio del 2022, quando l’Ucraina è stata invasa dalla Russia, Svitolina ha vinto 9 partite su 9 contro le giocatrici russe che ha dovuto sfidare in giro per il mondo. La sua posizione a riguardo è sempre stata chiara fin dal primo giorno: nessuna stretta di mano e contatto visivo contro le giocatrici di nazionalità russa.
Al termine del match contro Kudermetova, Svitolina ha scritto sulla telecamera in campo “Lo spirito dell’Ucraina” e in conferenza stampa, sono arrivate le spiegazioni: “Il mio spirito da lottatrice è uno spirito completamente ucraino, cerco sempre di dimostrarlo e di rappresentarlo. Specialmente in questi giorni molto difficili per il mio paese. Sono passati quasi 3 anni da quando è iniziata la guerra. Per me, trovare il modo di vincere le partite è come dare una piccola vittoria anche al popolo ucraino, mi sento responsabile per loro”.
Il 2022 è stato un anno paradossalmente anche felice per la tennista ucraina, che è diventata genitore insieme al marito, Gael Monfils. Ad eccezione del 2022, Svitolina ha raggiunto almeno un quarto di finale slam negli ultimi 8 anni, diventando anche un’attivista in difesa del suo paese: “Come atleta, sento di dover usare le mie piattaforme e la mia voce al massimo per attirare l’attenzione su quello che sta succedendo in Ucraina e sui bisogni della gente che sta soffrendo. Mi sembra che ogni tanto le persone se lo dimentichino – ha ribadito oggi Svitolina in conferenza stampa – Dall’inizio della guerra, ho giocato tante volte contro giocatrici russe. Oggi non è stato niente di nuovo. Ero estremamente motivata a vincere così che le persone in Ucraina si potessero svegliare con una buona notizia. Riguardo alla presidenza negli Stati Uniti, credo che dovremmo aspettare con pazienza e vedere se la guerra finirà tra qualche giorno oppure no. Non c’è nient’altro che possiamo fare”.
Ai quarti di finale la 30enne ucraina se la vedrà con l’americana, Madison Keys, vincitrice del match contro Elena Rybakina, ma lo spirito non potrà essere lo stesso: “Prima di ogni partita, la routine e la preparazione sono le stesse per tutte. Ma lo spirito, quello no. Contro le giocatrici russe sento proprio che sto tirando fuori il 100% di quello che ho dentro. Anche quando non vinco, devo sentire di aver dato tutto, quasi fino alla morte”.