Uscita vincitrice da un incontro nel quale ha dovuto salvare due match point contro Karolina Muchova, la campionessa dell’Australian Open Madison Keys ha scherzato un po’ con i giornalisti dopo il match, rivelando alcuni aspetti del suo modo di pensare in campo e analizzando il match-up con le sue possibili prossime avversarie.
D. Penso che il nono game del terzo set sia stato fondamentale. Avevi due match point contro di te e sei riuscita a rimontare e vincere. Sei d’accordo anche tu?
MADISON KEYS: Se avessi perso quei punti, avrei perso la partita. Quindi sì, quello è stato un game molto importante da cui sono riuscita a uscire. Penso che mi abbia aiutato a rilassarmi quando sono andata a servire per il match, sapendo di aver già annullato dei match point. Mi ha fatto capire che dovevo davvero rischiare e giocare senza niente da perdere.
D. Sei già stata in quella posizione, sotto match point, incluso un episodio famoso quest’anno. Venire fuori da situazioni così ti dà fiducia? E hai detto che hai deciso di rischiare: era questo il tuo approccio fin dall’inizio?
MADISON KEYS: Idealmente si vincono le partite senza dover salvare match point, ma quando riesci a cavartela in questi momenti difficili, acquisisci fiducia. Quest’anno ho disputato molte partite in cui magari non ho giocato il mio miglior tennis tutto il tempo, ma nei momenti importanti ho trovato una soluzione. Questo mi ha dato fiducia di poterlo fare in ogni momento. Uno dei miei obiettivi principali quest’anno era avere coraggio e osare nei momenti cruciali. In passato, a volte ero titubante e poi avevo dei rimpianti. Ora preferisco giocare come desidero e, anche se sbaglio l’esecuzione, sono soddisfatta delle mie scelte.
D. Sul primo match point hai giocato un dritto che è atterrato molto vicino alla riga. Pensi al margine oppure ti concentri solo sul prossimo colpo? C’è stata suspense?
MADISON KEYS: Non sei la prima persona che mi chiede quanto fosse vicino quel colpo. Secondo me era chiaramente dentro. Per giocare il mio miglior tennis devo rischiare; il mio punto di forza è essere aggressiva e se sbaglio, posso lavorarci in allenamento. In un certo senso, il mio gioco mi sembra più sicuro quando forzo i miei colpi. Su quel punto ero molto sicura.
D. Hai tirato un gran rovescio lungolinea per strappare il servizio e andare sul 6-5. Il tuo coach ti consiglia di rischiare quel colpo? Sta migliorando?
MADISON KEYS: Quel colpo è uno di quelli che provo in allenamento e il mio allenatore a volte mi dice che dovrei giocare incrociato. Gli ricordo che sono colpi importanti, perché non si sa mai quando possono servire. È una specie di scherzo tra noi: quelle palle a volte mi mettono in difficoltà, ma a volte mi salvano. Se l’avessi sbagliata, ora ne staremmo parlando.
D. Hai detto che giochi bene quando rischi. Intendi dire che giochi meglio quando sei al limite?
MADISON KEYS: No, è più una questione mentale. Quando sono aggressiva e cerco di comandare gli scambi è quando il mio gioco funziona meglio.
D. Victoria Mboko è una delle protagoniste qui. Avevi circa la sua età quando hai ottenuto la tua prima vittoria contro una top 10. Come cambia la situazione dopo una vittoria così?
MADISON KEYS: Una grande vittoria cambia un po’ le aspettative e può aggiungere pressione. Le persone iniziano ad aspettarsi di più da te, ma allo stesso tempo sei ancora giovane e hai davanti tanta carriera, fatta di alti e bassi. È stato bello vedere la sua crescita. È una fantastica tennista e nessuna di noi è davvero sorpresa dal suo successo.
D. Guardando avanti, potresti affrontare Clara [Tauson], l’ultima a batterti quest’anno. Parlaci di lei, molti paragonano il suo gioco al tuo, per la potenza.
MADISON KEYS: Clara è una straordinaria colpitrice, ha un gran servizio e potenza da entrambi i lati. Quando l’ho affrontata quest’anno sono rimasta colpita da quanto si muove bene in campo. Contro di lei bisogna trattenersi un po’, evitare di forzare subito, ma anche essere pronte a prendere l’iniziativa appena possibile. Se lei fa il gioco, si è subito in difficoltà ed è difficile tornare a comandare lo scambio.
D. Parlando di Iga, dopo quello che è successo a Melbourne e sulla terra, cosa pensi di quel confronto? Cosa hai pensato vedendola vincere Wimbledon? Ti ha sorpresa?
MADISON KEYS: Mi sono sempre chiesta perché Iga pensi di non essere brava sull’erba, visto che ha vinto Wimbledon juniores. Il suo gioco in realtà si adatta molto bene all’erba, come abbiamo visto. Copre il campo magnificamente e restringe molto gli angoli dei tuoi colpi, che è una delle sue grandi doti: ti costringe a rischiare troppo e appena può prende il controllo dello scambio. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra aggressività e pazienza, perché lei ti costringe sempre a giocare tanti colpi, ma senza regalare punti facili.
SD. ei tornata sul Centrale, la prima volta questa settimana. Che atmosfera hai trovato?
MADISON KEYS: È stato bellissimo. Il pubblico oggi era incredibile; ogni volta che guardavo sugli spalti, mi sembrava non ci fosse nemmeno un posto vuoto. Ho avuto esperienze positive su quel campo, sono felice di esserci tornata e spero di avere un pubblico simile anche nel prossimo turno.