Sarà una sfida inedita quella che Jannik Sinner affronterà nel suo match di terzo turno al Cincinnati Open. Il tennista che condividerà il campo con il numero 1 al mondo è Gabriel Diallo, coetaneo canadese di Jannik. Attualmente numero 35 della classifica mondiale – posizionamento che equivale al suo best ranking – Diallo sta confermando settimana dopo settimana quello che sembra una crescita difficile da arrestare. Basti pensare che dodici mesi fa, il 12 agosto 2024, il tennista canadese si trovava alla posizione numero 155; oggi, è a pochi passi dai suoi connazionali più noti, Felix Auger-Aliassime e Denis Shapovalov (rispettivamente numero 28 e 30 ATP).
Chi è Gabriel Diallo?
Nato a Montreal nel settembre 2001 da madre ucraina e padre guineano, Diallo ha sempre avuto il tennis nel cuore. Già a 10 anni preferiva i tornei giovanili alla scuola. Nonostante ciò, ha conciliato sport e istruzione, frequentando il college in Kentucky, studiando finanza. Diallo ha seguito un percorso diverso da quello dei suoi connazionali Auger-Aliassime e Shapovalov: gli ultimi due sono passati al professionismo subito dopo la carriera junior, Diallo ha scelto la via del college. Durante i suoi anni alla University of Kentucky, ha scritto il suo nome nella storia del tennis universitario: è diventato, infatti, il settimo atleta a vincere l’ITA All-American Honor sia in singolare che in doppio nello stesso anno. Ha anche aiutato la sua squadra a raggiungere le finali NCAA per la prima volta.
La carriera al college si è conclusa alla fine del 2022, quando ha deciso di diventare professionista dall’inizio della stagione successiva. Il college lo ha portato ad affrontare un ambiente molto stressante, preparandolo però alle sfide del professionismo. “Al college ogni partita è un evento importantissimo perché si gioca solo due volte a settimana. E se perdi, il tuo ranking, sia di squadra che individuale, scende,” ha raccontato il tennista canadese in un’intervista al sito del Roland Garros.
“C’è un’aspettativa e una pressione enorme in ogni partita, devi dare il massimo a prescindere dall’avversario. Ho provato a portare questa mentalità nel circuito professionistico, il che può essere positivo, ma nella realtà, il più delle volte, la settimana finisce con una sconfitta. Credo di aver imparato a gestire e a navigare in queste situazioni, senza dare troppa enfasi a una singola partita. Cerco di approcciare ogni match allo stesso modo, come fosse un allenamento. Ma per me è stato sicuramente un periodo di transizione.”
Stile di gioco e un po’ di numeri
Ma che tipo di giocatore è Gabriel Diallo? La prima cosa che salta all’occhio è la sua fisicità imponente: un gigante di 203 cm per 90 kg (secondo il sito ATP) che fa del servizio la sua arma principale. Martellare servizi vincenti e colpire dritti violenti, uno stile di gioco che Diallo ha mutuato da un suo ben noto connazionale, Milos Raonic. Stile di gioco simile sebbene l’esecuzione dei colpi sia diversa.
Ai tempi del college, infatti, veniva paragonato più a Chris Eubanks per l’aspetto fisico, trattandosi di due tennisti alti e magri. Il canadese si descrive come un giocatore aggressivo, che cerca di togliere spazio all’avversario. Predilige chiudere gli scambi brevi con l’obiettivo di chiudere il punto con il colpo successivo al servizio. La crescita passa però dal dover affrontare situazioni fuori dalla zona di comfort. Diallo è quindi chiamato a dimostrare di non aver paura di tentare soluzioni più elaborate o di affrontare scambi lunghi.
Guardando ai numeri, le statistiche confermano l’efficacia del servizio del gigante canadese: dall’inizio dell’anno ha messo a segno 308 ace in 36 match, con una media di oltre 8 a partita. Mostra anche una notevole regolarità, posizionandosi all’ottavo posto per numero di prime messe in campo (66,62%) e convertendone in punti il 73,61% (anche se Sinner ha una statistica migliore, con il 77,81%). Complessivamente, la qualità del suo gioco si basa principalmente sul servizio, mentre in risposta mostra statistiche meno convincenti. Il suo nome, infatti, non si trova nelle prime posizioni in nessuna delle classifiche relative a questo fondamentale.
Il percorso di crescita
Il talento di Diallo era ben noto in Canada e in una delle sue prime occasioni l’ha mostrato subito al mondo intero. Ad agosto di tre anni fa, da numero 519 del ranking, partecipò al Challenger di Granby grazie a una wild card e sfruttò l’opportunità al massimo, conquistando il titolo. In totale, ha vinto tre titoli Challenger (in quattro finali disputate) e vanta un bilancio ampiamente positivo nel circuito, con 65 vittorie e 37 sconfitte.
Granby è stato il primo passo della sua crescita. L’anno successivo, davanti al pubblico di Toronto, ha ottenuto la sua prima vittoria a livello ATP battendo il numero 21 del mondo, Daniel Evans. Meno di un mese dopo, ha sorpreso tutti nel girone di Coppa Davis di Bologna, battendo il top 20 Lorenzo Musetti e mettendo nei guai l’Italia. Il suo percorso di crescita ha avuto un’altra tappa fondamentale nell’autunno del 2024. In Kazakistan, all’ATP 250 di Almaty, Diallo ha giocato la sua settimana perfetta, raggiungendo per la prima volta quarti, semifinale e finale a livello ATP. Una finale che non ha avuto il suo lieto fine, fermandosi un passo dal titolo per mano di Karen Khachanov.
La sua ascesa da quel momento è stata inarrestabile: è entrato nella top 100 e si è fatto notare ancora una volta a livello Masters 1000 raggiungendo i quarti a Madrid da qualificato (tra gli altri ha superato Norrie e Dimitrov prima di essere fermato da Musetti). Lo stato di forma c’era e il riconoscimento del lavoro fatto sembrava alle porte. Il tanto agognato momento di gioia è arrivato in estate: il canadese, infatti, ha conquistato il suo primo titolo ATP sull’erba di s’Hertogenbosch. Davanti al pubblico amico in Canada si è fermato presto contro Fritz. A Cincinnati, dopo aver battuto Baez all’esordio, proverà a dare battaglia a Sinner in una sfida che, per quanto difficile, potrebbe dare risposte importanti al giovane canadese su quelle che sono le sue ambizioni.