Iga Swiatek fa il suo ingresso per la terza volta consecutiva nei quarti di finale del Cincinnati Open superando Sorana Cirstea in due set 6-4 6-3 e lasciandosi così alle spalle la sconfitta con Clara Tauson in Canada. Iga è contenta di come ha affrontato il match e si complimenta con la rivale, “una giocatrice fortissima nei confronti della quale nutro grande rispetto. Per questo ho cercato di concentrarmi al massimo sul mio tennis e sono contenta del livello da me raggiunto”.
D: Parlando con Carlos Alcaraz, lui affermava di aver spesso bisogno di due o tre incontri per sentirsi davvero a suo agio in campo. Vale anche per te o tu sei in sintonia sin dall’inizio?
Swiatek: “dipende, a volte va tutto bene da subito mentre in altre occasioni devo pensare a come trovare la condizione di gara migliore con un certo tipo di superficie o di palline e solo dopo qualche giorno inizio a sentirmi come voglio davvero; è soprattutto una questione di ripetizione, che ti aiuta a muoverti e a decidere per il meglio. Sì, spesso è come dice Carlos”.
D: ci sono stati dei problemi tecnici durante la partita, ti hanno condizionata? Sorana si è messa a parlare con i giudici.
Swiatek: “lei stava parlando di una chiamata su un mio colpo, che riteneva fosse uscito. Non è un problema tecnico”.
D: non funzionava il tabellone che informa sulla velocità del servizio.
Swiatek: “è vero, non ha funzionato per la maggior parte del tempo; non so perché ma io cercavo di non badarci e negli attimi tra un punto e l’altro cercavo di riprendermi magari con l’asciugamano e di non pensare al caldo”.
D: stai le tue racchette non sono più bianche ma blu; certo non è nulla di più che un cambio di colore, però è una sensazione nuova, strana… Quando hai operato un cambio tecnico sulla tua racchetta per l’ultima volta?
Swiatek: “le specifiche tecniche sono le stesse dal 2020, dopodiché ho provato a cambiare qualcosa con il risultato che facevo meglio alcune cose e peggio altre. Così ho preferito rimanere con quella che ho ora, anche considerando che Technifibre si è dimostrata disponibile negli aggiustamenti. Il colore poi è fantastico e mi sono trovata bene dall’inizio; l’azienda predilige il colore bianco, che adoro anch’io, ma ha utilizzato il blu perché ha voluto celebrare la vittoria di Daniil Medvedev e la mia allo US Open. Sono felice e fiera che abbiano operato questo cambio in onore della mia vittoria”.
D: durante il podcast di Andy Roddick, hai parlato di come hai dovuto affidarti al servizio piatto; hai dovuto superare degli ostacoli mentali per seguire questa linea? Cosa ti ha permesso di accettare questa scelta?
Swiatek: “io sono il tipo di giocatrice che ha bisogno di vedere le prove per convincersi. Se le vedo, allora tutto va bene. L’ho detto all’inizio della stagione e non credevo davvero che con Wim (Fissette, il coach con cui lavora da circa un anno) avrei potuto raggiungere con continuità i 180-185 chilometri all’ora; lui mi ha aiutato molto per raggiungere queste velocità e sulla precisione. È andata così in Australia e a Wimbledon e adesso devo ottenere gli stessi risultati con queste palline, ma sento ora di saper scegliere con più coraggio; ho solo bisogno di crederci”.